la visita
Renault: viaggio nella fabbrica di Douai, casa della Megane elettrica
Douai ¨¨ nella regione dell'Alta Francia e ai confini con il Belgio, dista da Berlino 900 km. Se siano tanti o pochi, la questione per¨° ¨¨ questa. Se cio¨¨ la trasformazione dello storico stabilimento Renault in un polo da 400 mila vetture elettriche prodotte ogni anno sia un cambiamento possibile. Se soprattutto questa transizione industriale sia una mossa competitiva rispetto a chi ha successo con l'auto a batterie senza avere una storia alle spalle, ma neppure i vincoli del passato. Mentre cio¨¨ Tesla ha inaugurato il suo primo impianto europeo a Grunheide, a 50 chilometri a est della capitale tedesca, Gazzetta Motori vi racconta come sta affrontando la sfida lo stabilimento di Douai, che da alcune settimane ospita le catene di montaggio della Renault Megane E-Tech Electric e soprattutto dal 2024 sar¨¤ la casa della tanto attesa nuova R5 a zero emissioni.?
binario unico
¡ª ?Negli ultimi 50 anni dalla fabbrica nella campagna francese sono semplicemente usciti tutti i modelli pi¨´ importanti della storia Renault eccetto la Clio, ma ¨¨ proprio la sua antenata per definizione a nascere per prima dietro ai cancelli di Douai, nel 1972. La prima generazione di Renault 5 ¨¨ stata seguita poi dalla 14, dalla coup¨¦ Fuego del 1980, dalle Renault 9, 11 e 21. Nel 1995 parte da qui il debutto di Megane, la vettura che ha segnato per il marchio francese la svolta estetica, oltre a quella nelle denominazioni, raddoppiata nel 1996 con la monovolume media Megane Scenic. Dopo oltre 10 milioni di auto prodotte Douai ora per¨° ha cambiato pelle, assumendo la denominazione ElectriCity e diventando una azienda autonoma all'interno del gruppo Renault, in cui sono confluiti anche i vicini stabilimenti di Maubeuge, dedicato ai veicoli commerciali, e quello di Ruitz che si occupa della fabbricazione di componenti meccanici. Per aggiungere alla produzione termica quella elettrica, le officine e le catene di montaggio dello stabilimento sono state aggiornate con un investimento di oltre 550 milioni di euro, e tutto si svolge su di una un linea lunga 1 km su un solo livello, dove con naturalezza si assemblano le monovolume Scenic e Espace a motorizzazione tradizionale, cos¨¬ come la berlina Talisman, ma anche la nuova Megane E-Electric. Ed ¨¨ qui il condizionamento in pi¨´ rispetto ai costruttori che non nascono con la produzione di vetture elettriche, ma devono accompagnare la transizione costruendo letteralmente pi¨´ stabilimenti in uno. Il lavoro degli addetti passa dal montaggio di una vettura a benzina a quella di un modello a batteria, senza interruzioni. Toccher¨¤ poi a Renault spostare le percentuali nel tempo a favore delle zero emissioni. Servir¨¤ indubbiamente un lavoro che va ben oltre l'aver ristrutturato il reparto di saldatura e quello verniciatura.?
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il nodo delle batterie
¡ª ?Al secondo piano dello stabilimento di Douai ¨¨ posizionata la factory di batterie, destinata all'assemblaggio a mano degli accumulatori destinati alla Megane. Sono realizzati attualmente partendo da celle della coreana Lg Chem, inserite da addetti nel telaio in acciaio che le contiene e che fa da rinforzo strutturale a tutta la vettura. La produzione attuale non supera le trenta batterie al giorno, ma ¨¨ destinata a salire a 60 entro maggio e poi a crescere ulteriormente entro la fine del 2022. M¨¦gane E-Tech Electric, del resto, ¨¨ una vettura regolarmente in vendita che avr¨¤ una pi¨´ ampia distribuzione nell'arco della primavera. Il paragone vero con Tesla sar¨¤ proponibile su larga scala alla fine del 2024, con l'inaugurazione della vera gigafactory di Douai, che sorger¨¤ letteralmente affiancata allo stabilimento di Renault. L'azienda cinese Envision AESC ha stanziato 800 milioni di euro per la realizzazione di un impianto con una capacit¨¤ iniziale di 9 GWh a partire dal 2024, destinata a salire a 24 GWh nel 2030. Sar¨¤ la partnership tra Renault Envision Aesc a far decollare ElectriCity verso l'obiettivo previsto di produrre oltre 400 mila veicoli elettrici all¡¯anno entro il 2025.?
poca fantascienza
¡ª ?Indossate le calzature antistatiche e calzato il casco protettivo in testa, la visita dell'impianto di Douai riserva quel sano realismo che andrebbe consigliato a chi descrive l'auto elettrica e l'industria che se ne cura con i toni della fantascienza. Niente giganteschi display e giochi di luce, ma piuttosto pi¨´ sostanza nello slalom a cui ci costringe la flotta di carrelli automatizzati a guida autonoma che consegnano tutti i componenti di una singola vettura. Direttamente all'addetto che la sta assemblando sulla linea. Intralciare il loro percorso non ¨¨ rischioso per l'incolumit¨¤, ma rallenta il lavoro di una struttura che gi¨¤ oggi ha spazi e bracci robot sufficienti per raddoppiare la produzione. E' una transizione meno scenografica ma pi¨´ concreta del previsto, dove non mancano invece gli elementi con cui i nuovi costruttori nati con l'auto elettrica dovranno familiarizzare, se non lo hanno gi¨¤ fatto con fatica. Il controllo di qualit¨¤ sui singoli componenti e sul loro assemblaggio ¨¨ maniacale, con un passaggio conclusivo dopo ogni singola fase di montaggio e una analisi complessiva della vettura a fine processo, quando la batteria della Megane E-tech Electric viene caricata a met¨¤ capienza. Succede senza effetti speciali. Non ¨¨ una scelta, ma un ottimo risultato.?
la forza dell'alleanza
¡ª ?Con il debutto di Megane E-tech Electric, Douai ¨¨ gi¨¤ il punto di arrivo dei motori elettrici provenienti dall'impianto di Cl¨¦on, e questo ¨¨ il primo tratto di una rete che comprender¨¤ la prima gigafactory Envision Aesc a 50 metri di distanza, ma anche una seconda che sar¨¤ operativa dal luglio 2025 a Dunkerque sul canale della Manica. La realizzer¨¤ la societ¨¤ francese Verkor, con una capacit¨¤ iniziale di 16 Gwh. Si occuper¨¤ della realizzazione di batterie a maggiore autonomia di percorrenza, permettendo cos¨¬ a Renault di completare una gamma elettrica gi¨¤ ben delineata. Dopo il debutto della nuova Megane E-Tech Electric, infatti, la piattaforma modulare Cmf-Ev che ne fa da base, e che all'interno dell'Alleanza Renault-Nissan verr¨¤ utilizzata entro il 2030 da oltre 15 prodotti, ospiter¨¤ un secondo modello destinato a nascere proprio a Douai. Questa dunque sar¨¤ la casa delle Megane, ma non solo. Dal 2024 arriver¨¤ la seconda piattaforma elettrica, battezzata Cmf B-Ev. Offre fino a 400 km di autonomia, ma soprattutto ¨¨ pensata per equipaggiare addirittura 250 mila veicoli all¡¯anno a marchio Renault e Nissan. Proprio a ElectriCity di Douai nascer¨¤ infatti alla fine del 2024 la nuova Renault R5, ritorno del modello storico con un design retr¨° gi¨¤ annunciato nei mesi scorsi, e dalla quale ci si aspetta un prezzo di ingresso a partire da 20 mila euro. Una scossa, ¨¨ il caso di dirlo, capace di contribuire alla creazione di un vero mercato di elettriche compatte di segmento b, a cui parteciper¨¤ anche l'erede della Nissan Micra, anche lei realizzata su piattaforma Cmf B-Ev e proprio nello stesso impianto di Douai.
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