Immediata la ripartenza delle vendite grazie anche alla decisione del governo. I casi di Shanghai e Hangzhou
![Un¡¯immagine del salone automobilistico di Pechino del 2018. Ap](https://dimages2.gazzettaobjects.it/files/image_528_298/uploads/2022/01/31/61f7934a5ea1d.jpeg)
Le fabbriche di auto in Cina hanno ripreso a lavorare come anche i concessionari. Un provvedimento appena preso dallo stesso presidente Xi Jinping evidenzia la voglia del Paese di ritrovare la normalit¨¤ commerciale dopo lo stop forzato del coronavirus. Le agenzie locali di 10 megalopoli hanno infatti allentato i severi limiti al rilascio delle targhe, sistema fino ad oggi in uso per controllare delle vendite di auto e, quindi, evitare la saturazione nelle aree a maggiore inquinamento. La nuova liberalizzazione punta ad ottenere una immediata reazione del mercato, in sofferenza dopo il calo delle immatricolazioni dell¡¯82% in febbraio.
la situazione citt¨¤ per citt¨¤
¡ª ?Come riporta Automotive News China, Shanghai ha gi¨¤ emesso nelle prime settimane di marzo 11.970 nuove targhe, ben al di sopra delle 10 mila in media rilasciate ogni mese nel 2019. Hangzhou, il capoluogo di provincia della Cina orientale nella provincia di Zhejiang, questa settimana ha annunciato che espander¨¤ la quota annuale di targhe di 20 mila unit¨¤ mentre da Guangzhou, la capitale della provincia del Guangdong, ¨¨ arrivata la notizia di un generico ¡°aumentare delle quote per i taxi e i veicoli passeggeri¡± senza fornire dettagli numerici. Anche Pechino, la capitale cinese, sta valutando di farlo e in grande stile: secondo fonti locali il Governo della citt¨¤ starebbe studiando la possibilit¨¤ di aggiungere almeno 100 mila nuove targhe, in questo caso riservate per¨° ai soli veicoli elettrici. Altre citt¨¤ seguiranno a breve con decisioni finalizzate a far ripartire il mercato.
¡°decisione giusta¡±
¡ª ?La decisione di Xi Jinping, commentano i media locali, ¨¨ la migliore che poteva essere presa, dato che il governo centrale, dopo le enormi spese sostenute per contenere l¡¯epidemia di coronavirus, non ha il potere finanziario per incentivare le vendite di auto nuove.
Gazzetta dello Sport
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