Al tradizionale appuntamento si ¨¨ parlato di transizione ecologica e delle implicazioni in tema di taglio delle emissioni, di mercato auto da trasformare e mancanza di prodotto da consegnare
Il settore auto si muove su uno sfondo difficile, fra una transizione ecologica impegnativa e la necessit¨¤ di garantire la mobilit¨¤ a tutti: dal privato cittadino alle grandi flotte aziendali. Una sfida difficile perch¨¦ le certezze sono poche e i grandi movimenti in atto rischiano di rendere domani obsolete le scelte di oggi. Un errore che chi gestisce grandi parchi auto non pu¨° certo permettersi, sono necessari un continuo aggiornamento e la condivisione di dati ed esperienze. E il poter testare le nuove tecnologie: dall¡¯elettrificazione agli Adas, che avvicinano il concetto di guida autonoma, passando per le formule gestionali come il noleggio a lungo termine, formula ormai consolidata per gestire la mobilit¨¤ avendo ben chiaro un dato fondamentale: la certezza dei costi. Il Fleet Motor Day andato in scena il 22 e il 23 settembre tra le Officine Farneto, a Roma, e l¡¯autodromo di Vallelunga ¨¨ stato tutto questo. E di pi¨´: un evento in presenza, con la partecipazione di case auto, vertici delle associazioni di categoria del settore auto, societ¨¤ di noleggio, fleet manager e noleggiatori. Un¡¯occasione per tornare ad incontrarsi, fare networking, fare il punto con i seminari e provare in pista le auto oggi in listino. Il bilancio di fine evento: oltre 300 fleet e mobility manager presenti, per un totale di 930 partecipanti nelle giornate del 22 e 23 settembre, 38 brand automobilistici e 24 aziende di servizi, 1.188 test drive effettuati in diverse condizioni di guida.
elettrificazione
¡ª ?Nella serata di mercoled¨¬ 22 alle Officine Farneto il tema dibattuto nel confronto tra i principali attori della filiera ¨¨ stata la transizione ecologica, cuore delle strategie di case auto e flotte. Un dato ¨¨ chiaro: il processo di elettrificazione ¨¨ irreversibile, meno evidente ¨¨ la complessit¨¤ di un percorso che deve fare i conti con una lentezza che difficilmente porter¨¤ a raggiungere gli ambiziosissimi obiettivi di taglio alle emissioni. Tutti i costruttori sono impegnati in questo processo in ottica 2030 (qualcuno anche prima), ma la domanda da porsi ¨¨: consumatori e imprese sono disposti a comprare solo auto elettriche entro dieci anni? Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia snocciola qualche dato: ¡°Oggi i cinque principali mercati auto europei hanno una quota di immatricolato elettrico dell¡¯8%, nei prossimi cinque anni si stima una salita al 21%. Nel dettaglio, al 2026 le stime sul mercato europeo (che vale circa 18 milioni di auto nuove all¡¯anno, ndr) ci dicono che il 43% di immatricolazioni sar¨¤ relativo ad auto a benzina, il 20% Diesel, 12% le ibride plug in e 6% full hybrid¡±. Da notare che le mild hybrid sono considerate ibride solo in Italia, nel resto d¡¯Europa sono assimilate al motore termico montato e, quindi, nei dati proposti confluiscono nei gruppi benzina e diesel.
ricambio del PARCO CIRCOLANTE ITALIANO
¡ª ?Il concetto ¨¨ chiaro: il ritmo di sostituzione ¨¨ troppo lento per poter pensare di centrare gli obiettivi posti dalle autorit¨¤ europee. In ballo c¡¯¨¨ il piano ¡°Fit for 55¡±, voluto dalla Commissione europea e che deve prima essere approvato dal Parlamento europeo e ratificato dai governi nazionali. Tra le proposte, quella di una riduzione delle emissioni di Co2 del 55% a partire dal 2030, seguita dal taglio definitivo del 100% a partire dal 2035. Obiettivi giudicati ¡°visionari¡± da Andrea Cardinali, Direttore Generale di Unrae (l¡¯associazione di categoria che raggruppa i costruttori auto). Si tratta di un cambiamento epocale difficile da realizzare in soli quindici anni, che ha implicazioni che sfociano nel campo geopolitico: a livello di emissioni di Co2 l¡¯Europa ¡°pesa¡± solo l¡¯8%, per realizzare un cambiamento concreto c¡¯¨¨ bisogno del contributo di paesi come la Cina, che dal canto suo si sta assicurando il primato nella produzione di batterie per veicoli elettrici e nell¡¯estrazione delle materie prime necessari. Se Pechino con una mano impone la propria supremazia tecnologica al Vecchio Continente e con l¡¯altra continua ad emettere in atmosfera quantit¨¤ enormi di anidride carbonica, i rischi sono elevati. Cardinali ha ricordato anche come il parco circolante italiano sia sempre pi¨´ vecchio: ¡°L¡¯et¨¤ media ¨¨ arrivata a 12 anni, pur ipotizzando di immatricolare solo auto elettriche, al ritmo di immatricolazione attuale ci vorrebbero 27 anni per cambiare il parco auto italiano che conta 40 milioni di sole vetture¡±.
la situazione del noleggio
¡ª ?Al dibattito sul mercato auto e sulla transizione ecologica ha partecipato anche Massimiliano Archiapatti, Presidente di Aniasa (l¡¯associazione di categoria dei noleggiatori auto), che ha sottolineato come il noleggio a lungo termine pu¨° rappresentare un volano per il settore auto. Anzi, pi¨´ che un volano, un vero motore della trasformazione: ¡°Il noleggio garantisce flessibilit¨¤, certezza dei costi e protezione dai rischi di svalutazione dei veicoli. Elementi fondamentali per chi gestisce flotte aziendali e si trova a dover prendere decisioni complesse. Inoltre, il noleggio genera una quota importante di usato recente da reimmettere nel mercato, una scelta ottimale per quegli utenti (privati o aziende) che vogliono un veicolo recente, sicuro ed efficiente senza affrontare la spesa per uno nuovo¡±. Ma Archiapatti mette in guardia da un problema che ormai ¨¨ deflagrato e che rischia di mettere in difficolt¨¤ mercato e ripresa: ¡°Manca il prodotto, le fabbriche sfornano auto nuove con il contagocce a causa della mancanza di semiconduttori¡±. E poi, in chiave elettrificazione, il presidente di Aniasa sprona le istituzioni a semplificare la burocrazia: ¡°Oggi, un noleggiatore che vuole installare delle colonnine di ricarica in un aeroporto, location fondamentale per il settore rent, ha di fronte difficolt¨¤ enormi¡±. Una serie di problemi da affrontare fin da subito se si vuole puntare davvero ad obiettivi oltremodo ambiziosi.
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