Il sindacato Uaw continua a raccogliere adesioni e ora sono ben 40 mila gli operai che hanno incrociatole braccia in 38 impianti dei tre colossi dell'industria automobilistica americana: GM, Ford e Stellantis. Uno stallo che porter¨¤ grandi problemi nella produzione
In quasi 90 anni di storia del sindacato americano dell'auto non era mai accaduto. Il mancato accordo sul rinnovo del contratto ha fatto scattare alla mezzanotte del 14 settembre una protesta contro le tre grandi case di Detroit, astensione dal lavoro che continua da sei settimane e la quale coster¨¤ all'economia 5,9 miliardi di dollari. Un buco di introiti che?inevitabilmente penalizzer¨¤ sia i fornitori che gli acquirenti a causa dei rialzi nei listini che seguiranno la mobilitazione. Lo sciopero ¨¨ stato indetto dall'Uaw (United auto workers), il pi¨´ grosso sindacato del settore automotive degli Stati Uniti. Sono saliti a 40 mila gli operai che hanno incrociato le braccia in 38 impianti diversi.?
i primi stabilimenti coinvolti
¡ª ?L'astensione dal lavoro ¨¨ partita,?il 15 settembre 2023, contemporaneamente in tre fabbriche: a Wentzville, in Missouri (General Motors), dove vengono assemblati Gmc Canyon e Colorado; a Toledo, in Ohio (Stellantis), con rallentamento della produzione della Jeep Gladiator, un pick-up a doppia cabina derivato dalla Wrangler Unlimited della quale mantiene le forme e la meccanica (motore escluso), e del Ram 1500 Classic, mezzo robusto e potente; e infine a Wayne nel Michigan (Ford) dove nascono i pick up Bronco, un Suv fuoristrada 4x4 con 7 modalit¨¤ di guida, il Ranger, l'F-150, che rappresenta il pick-up per eccellenza in America, l'F250 e il Dodge Ram.?
le parole dei presidenti
¡ª ?Il presidente degli Usa, Joe Biden, ¨¨ intervenuto in Michigan auspicando che le parti tornino al negoziato: "Nessuno vuole uno sciopero, ma i profitti record delle case automobilistiche non sono stati condivisi equamente e i lavoratori meritano la giusta parte". Ventiquattro ore dopo la visita di Biden si ¨¨ visto in un'azienda di ricambi di Detroit l'ex presidente Donald Trump, non legato ai sindacati, che ha criticato la corsa all'elettrificazione: "Il vostro nemico sono le auto con la spina e nel giro di due anni perderete il lavoro - parole che suonano come un attacco indiretto in vista delle elezioni presidenziali del 2024 - La politica di Biden finir¨¤ per avvantaggiare la Cina". "Sono frustrata e delusa - ha detto Mary Barra, presidente di General Motors - lo sciopero penalizza l'economia. Comunque continueremo a trattare per trovare una soluzione veloce".?
con stellantis la trattativa pi¨´ difficile
¡ª ?Per GM nella fabbrica di Wentzville nel Missouri si prevede un rallentamento della produzione del Gmc Canyon e del Colorado. Lo sciopero ¨¨ stato indetto dalla Uaw (United Auto Workers), il principale sindacato americano dei lavoratori del settore automobilistico, con 400 mila iscritti, presieduto da Shawn Fain. La trattiva pi¨´ ardua sul tavolo relativa agli adeguamenti salariali riguarda Stellantis. Fain sta facendo pressioni sull'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, dopo che il gruppo ha ottenuto un ottimo risultato di bilancio a Detroit, grazie a una buona gestione dei costi. Tavares ha pi¨´ volte sottolineato come la produzione dei veicoli elettrici coster¨¤ il 40% in pi¨´ rispetto ai modelli a combustione, un peso che per¨° non deve penalizzare i consumatori.
gli obiettivi dello sciopero
¡ª ?L'Uaw punta ad acquisire nuovi membri fra i dipendenti dell'industria automobilistica, in particolare fra quei costruttori non sindacalizzati come Toyota, Honda e Tesla. I punti pi¨´ scottanti della trattativa riguardano l'organizzazione del lavoro, la struttura dei contratti ed i benefit. La Uaw vuole il ritorno di piani previdenziali aziendali, con pensioni fisse per i dipendenti posti 2007, una settimana lavorativa di 32 ore, l'assistenza sanitaria e aumenti del profit-sharing. Durante i negoziati per sviluppare nuovi contratti collettivi quadriennali, il sindacato ha chiesto a GM, Ford e Stellantis un aumento dei salari del 40% in quattro anni, la copertura pensionistica per tutti i dipendenti e maggiori compensi per i nuovi assunti.
contro gli stipendi dei manager
¡ª ?Il sindacato ha puntato poi il dito sui super stipendi dei manager (29 milioni quello del Ceo di GM, Mary Barra). Quest'ultima ha ribadito che sono indispensabili decine di miliardi di dollari per la transizione verso i veicoli elettrici. Il Ceo di Ford, Jim Farley, ha tenuto a precisare che ha evitato scioperi dal 1978. La Ford ha lanciato segnali di apertura al dialogo pur di far rientrare lo sciopero promettendo significativi aumenti salariali ed altri benefici. Va precisato che GM, Ford e Stellantis hanno portato avanti le trattative separatamente, trattative definite "un insulto" dal sindacato.
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