Prevista per il prossimo dicembre la spedizione di Renee Brinkerhoff e del Valkyrie Racing Team per affrontare, a bordo di una Porsche 356 A opportunamente modificata, le "strade" ghiacciate del Polo Sud. Il tutto per una giusta causa
Una Porsche d'epoca al Polo Sud. No, non ¨¨ un film di James Bond e non lo sarebbe sicuramente stato per la scelta della vettura. E' il "Project 356 World Rally Tour", ideato dalla pilota Renee Brinkerhoff e dalla sua squadra, il Valkyrie Racing Team, per raccogliere fondi destinati alle organizzazioni che contrastano il traffico di esseri umani. Dopo aver gareggiato con la sua fedele Porsche 356 A nei rally della Pechino-Parigi, dell'East African Safari Classic, della Targa Tasmania e della Carrera Panamericana, dove ¨¨ stata la prima donna a vincere nella sua classe, Renee Brinkerhoff ha annunciato la sua ultima sfida: percorrere, ovviamente, 356 miglia, circa 573 km, in Antartide questo dicembre. Sar¨¤ l'impresa finale del "Project 356 World Rally Tour" con la quale Renee diverr¨¤ la prima donna ad aver corso in tutti e sette i continenti. Record valido anche per la Porsche 356 A, prima auto d'epoca utilizzata per una simile missione.
Antarctic Ice Challenge
¡ª ?Il team della Brinkerhoff ha gi¨¤ raccolto pi¨´ di 400mila dollari e punta al milione. Il tutto ¨¨ gestito dall'organizzazione no-profit Valkyrie Gives con sede negli Stati Uniti, in Colorado. Chi doner¨¤ i 365 dollari per sostenere la causa dell'Antarctic Ice Challenge ideata dalla Binkerhoff ricever¨¤ in cambio "l'onore" di vedere il proprio nome riportato all'interno del cofano anteriore della speciale Porsche 356 A realizzata appositamente per la particolare avventura. Non solo, al termine della missione, la squadra tenter¨¤ di stabilire un record di velocit¨¤ su terra nell'Union Glacier dove ha sede il campo privato che funge da hub logistico per i programmi nazionali antartici e le spedizioni private.
La speciale Porsche 356 A
¡ª ?Dopo 200 anni dal primo sbarco dell'americano John Davis nell'Antartide occidentale avvenuto il 7 febbraio 1821, versione contestata da alcuni storici, sar¨¤ una Porsche 356 A opportunamente modificata a percorrere il terreno ghiacciato e innevato del Polo Sud. L'auto d'epoca ¨¨ stata "modellata" dall'ingegnere, nonch¨¦ esploratore Kieron Bradley. Il processo di modifica ha richiesto pi¨´ di 18 mesi. L'auto al posto delle ruote anteriori monta uno sci per asse fissato con uno speciale supporto e sospensioni ad hoc. Anche al posteriore le ruote sono state sostituite, ma da due cingoli, ben pi¨´ performanti sui terreni gelati e capaci di fornire la giusta trazione. Questa soluzione permette alla Porsche 356 A di raggiungere un "galleggiamento" del 300% in pi¨´ rispetto ai normali veicoli 4x4 di supporto antartico equipaggiati con pneumatici da 42 pollici. L'auto sfoggia anche un roll-bar e dei pannelli solari a doppia faccia per sfruttare non solo i raggi solari, ma anche il riflesso della luce sulla neve. Completano la dotazione un martinetto da quattro tonnellate in grado di sollevare l'auto in caso di neve soffice, un indicatore della temperatura dell'olio del cambio, un compressore termico da 12V, una tuta da sopravvivenza, acqua e apparecchiature di emergenza. L'auto ¨¨ pi¨´ leggera rispetto a quella originale, non solo, per risparmiare peso ulteriore sono state rimosse dalla vettura d'epoca anche tutti i fari, inutili in Antartide dove, a dicembre, si hanno ventiquattro ore di luce diurna.
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Porsche 356 A: l¡¯auto originale
¡ª ?Nel 1956 la Porsche 356 venne sostituita dalla 356 A. Completamente perfezionata rispetto al modello precedente l'auto venne lanciata sul mercato con cinque motorizzazioni: 356 A 1300 con 44 Cv, 356 A 1300 Super con 60 Cv, 356 A 1600 con 60 Cv, 356 A 1600 Super con 75 Cv e 356 A 1500 GS Carrera con 100 Cv. Esteticamente la serie A si differenziava dalla prima 356 anche per un parabrezza panoramico curvato in un unico pezzo. Gli indicatori di direzione anteriori erano sempre integrati nella griglia del clacson e tutti i modelli si caratterizzavano per una maniglia del cofano anteriore modificata con stemma Porsche incassato. Tutte le vetture della generazione 356 erano disponibili anche in versione decappottabile: cabriolet, speedster oppure convertible D. In particolare, le versioni sportive, a partire dal modello 356 A, ottennero la denominazione aggiuntiva "Carrera" e furono azionate dal cosiddetto "motore Fuhrmann". Il motore, cos¨¬ chiamato dal nome del costruttore Ernst Fuhrmann, si contraddistingueva per quattro alberi a camme sovrastanti, azionati dall'albero verticale di rinvio. Inoltre questo propulsore presentava un'accensione doppia mediante due distributori di accensione separati.
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