MOSTRE
Ferrari F1 e vetture d¡¯epoca: tanta Italia all¡¯Automania del Moma di New York
Per chi sar¨¤ a New York sino all¡¯autunno ed ¨¨ appassionato di tutto quanto ¡®fa auto¡¯, c¡¯¨¨ una mostra da non perdere al Museum of Modern Art, aperta da pochi giorni. Si chiama Automania e nasce - spiegano i curatori - per ¡°indagare i sentimenti conflittuali - compulsione, fissazione, desiderio e rabbia - che si sono sviluppati in risposta alle automobili e alla cultura automobilistica nel XX secolo¡±. Un tema affascinante, nello stile della struttura museale sulla 53a, che viene affrontato in due sedi e due periodi distinti: nelle gallerie del terzo piano (sino al 2 gennaio 2022) e nella hall del primo piano e nel giardino delle sculture (sino al 10 ottobre 2021), con un totale di nove auto della collezione museale o prese all¡¯esterno. Automania esplora come i veicoli a motore abbiano rimodellato il modo in cui le persone vivevano, lavoravano e si divertivano nel corso del XX secolo. Ma anche la continua impronta sul design e sull¡¯ambiente che ha portato alla situazione odierna.
Opere a quattro ruote
¡ª ?La presentazione della galleria al terzo piano riunisce decine e decine di materiali in gran parte tratti dalla collezione del Museo, tra cui automobili, parti di automobili, modelli architettonici, film, fotografie, poster, dipinti e sculture. Ci sono ¡°chicche¡± incredibili come la stampa del 1898 di Henri de Toulouse-Lautrec ¡®L'Automobiliste¡¯, i progetti di Lily Reich degli anni '30 per un seggiolino per auto in tubolare d'acciaio, fotografie di fabbriche automobilistiche americane di Margaret Bourke-White, disegni di Frank Lloyd Wright del 1955 per una "macchina da strada", Orange Car Crash Fourteen Times (1963) di Andy Warhol e via dicendo. Ci sono anche tre vetture in carne e telaio: un Volkswagen Beetle del 1938, una Jaguar e-Type roadster del 1963 e la Cisitalia 202 GT progettata nel 1946 da Pininfarina.
ANCHE IN GIARDINO
¡ª ?Nel raffinato Sculpture Garden (pi¨´ volte set dei film di Woody Allen) ci sono le altre sei vetture della rassegna. Due sono italianissime: la Fiat 500 F del 1968 - presente al Moma dal 2017 - e la Ferrari 641/2 , firmata da John Barnard, che corse il Mondiale F1 del 1990 con Alain Prost e Nigel Mansell. Un¡¯altra, la DS23 del 1973, pu¨° essere considerata in parte tricolore vista l¡¯importanza di Flaminio Bertoni nel progetto. Infine, ci sono la Porsche 911 Coup¨¨ del 1965 (al debutto nel Moma, insieme alla DS23), la Smart del 2002 e la Jeep M-38A1 del 1953. ¡°Le auto hanno reinventato la mobilit¨¤ , collegandoci su grandi distanze a una velocit¨¤ sempre maggiore, ma questa maggiore libert¨¤ e autonomia economica sono avvenute a spese di enormi sofferenze umane e danni ambientali - chiosa la curatrice Juliet Kinchin - nel corso del XX secolo l'auto ha ispirato innumerevoli esempi di innovazione, trasformazione sociale e dibattito critico tra designer, architetti, artisti, registi e fotografi. Il senso di Automania ¨¨ proprio questo¡±.
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