La concept presentata nel 2000 dalla casa torinese aveva a bordo uno dei primi sistemi di guida automatica mai visti
Quando venne presentato al Salone dell'auto di Parigi nel 2000 il prototipo marciante Nea della Lancia proponeva alta tecnologia. Era stato progettato presso il Centro Ricerche Fiat a Torino e realizzato dall'I.DeA Institute di Moncalieri, azienda fondata da Franco Mantegazza nel 1978 e insignita del Premio Compasso d'oro nel 2004, ma poi fallita nel 2019. Tra le auto che aveva progettato ricordiamo Fiat Tipo, Tempra e Palio, Lancia Dedra, Delta e K, Alfa Romeo 155, Nissan Terrano II, Ford Maverick, Daihatsu Move, Daewoo Nubira, Tata Indica, Indigo e Nano, Daewoo Nubira, Kia Rio.
Tecnologia a profusione
¡ª ?C'era tanta tecnologia a bordo della Nea e non era per niente un esercizio di stile. Erano spariti tutti i pulsanti e gli elementi che potevano distrarre il guidatore. Si parlava con l'auto e si otteneva quello che si desiderava con il primo assistente vocale mai creato prima. Ci si tuffava nel futuro. Le porte si aprivano con la pressione di un dito sul montante, il sedile ruotava per accogliere il guidatore. Per accendere il motore, un turbodiesel Jtd da 110 Cv con trasmissione automatizzata e freni a disco con comando "brake by wire", ossia senza circuito idraulico, era sufficiente sfiorare un monitor. Quello che pi¨´ incuriosiva era uno dei primi sistemi di guida automatica, in grado di agire sui comandi per rallentare od evitare gli ostacoli. Molti dei controlli per gestire il modello, come ad esempio l'utilizzo del telefono o l'impostazione del computer di navigazione, si comandavano con la voce. Quando si arrivava a destinazione, le quattro ruote sterzanti accoppiate a un radar laterale facilitavano le manovre di parcheggio.
Sicurezza? e intrattenimento
¡ª ?Bastava gettare uno sguardo all'interno del prototipo per scoprire la presenza del Dvd, di un collegamento con Internet, di un sistema anticollisione, di un telefono e di un masterizzatore CD. I cristalli del prototipo erano elettrocromici, modificavano cio¨¨ la loro trasparenza quando l'intensit¨¤ della luce esterna era diversa da quella della luce all'interno del prototipo. La Nea aveva un vocabolario di 5000 termini italiani tra cui scegliere le parole chiave che le consentivano di interagire con il driver. Lo schema meccanico del prototipo era inedito per una Lancia: la trazione integrale a inserimento automatico. La coppia motrice arrivava al retrotreno attraverso un giunto viscoso, che la trasmetteva solo quando le condizioni di scarsa aderenza lo rendevano necessario.
Guida autonoma
¡ª ?La Nea era in grado di accelerare e frenare in modo autonomo, se il guidatore era distratto e non si accorgeva di un ostacolo. Giova ricordare che grazie alla Convenzione di Vienna sul traffico stradale, l'1 giugno 1998, si svolse un test sulle strade italiane con una Lancia Thema color grigio antracite targata PR 473702, vettura che percorse circa 2000 km, in particolare sul tracciato della Mille Miglia, guidandosi da sola per il 94% del tempo. Sfoggiava due telecamere agli angoli del parabrezza. Il test, battezzato Progetto Argo, era stato curato nei minimi dettagli da alcuni ricercatori dell'Universit¨¤ di Parma e coordinato da Alberto Broggi, del Dipartimento di Ingegneria. Un test che attir¨° la curiosit¨¤ di un fotografo di Der Spiegel e del TG1 Rai. Il progetto Argo poi ¨¨ stato ribattezzato Eva (Embedded Vehicle Autonomy) e le telecamere da due diventarono dieci montate per¨° su una Ford Lincoln. Il decreto "Smart Road" mise fine per legge in Italia a quei test ripresi poi in California (ecco perch¨¦ si opt¨° per una vettura americana).
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La Pu+Ra Hpe
¡ª ?Oggi la Nea cede il posto al modello Pu+Ra Hpe, manifesto di design e sostenibilit¨¤, come ha evidenziato il Ceo Luca Napolitano. "? la nostra visione del brand per i prossimi dieci anni nell'era della mobilit¨¤ elettrica con autonomia intorno ai 700 km, tempi di ricarica intorno ai 10 minuti. A partire dalla nuova Ypsilon che avr¨¤ tecnologie Chamaleon e Tape offrendo all'utente la possibilit¨¤ di adeguare l'ambiente all'interno dell'abitacolo sfiorando un pulsante o mediante il suono della voce".
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