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Ferrari Roma by Mansory, 720 Cv per dire addio alla Dolcevita
Mansory perde il pelo ma non il vizio del Cavallino. L'azienda di tuning tedesca lo scorso anno ha perso una causa legale molto significativa contro Maranello, dopo essere stata citata in giudizio presso la Corte di giustizia federale della Germania: il kit di modifica destinato alla Ferrari 488 Gtb portava ad un risultato finale giudicato fin troppo simile al look della Ferrari Fxx K. Sembrava logico per Mansory non dedicarsi ancora all'elaborazione di vetture del marchio modenese, ma la sua nuova Ferrari Roma smentisce sonoramente il pronostico. Anzi, il preparatore con sede a Brand, in Germania, non mostra affatto timori reverenziali, e sceglie di modificare in modo piuttosto drastico le linee di un modello che il responsabile del design Ferrari, Flavio Manzoni, aveva definito dai tratti eleganti delle notti romane di Via Veneto e dell'epoca della Dolcevita nella Capitale.
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Carbonio e marmo
¡ª ?La grande storia delle granturismo italiane evidentemente non riguarda Mansory e i suoi clienti in possesso di una Ferrari Roma di serie, che invece possono richiedere una lista di interventi all'insegna dell'utilizzo della fibra di carbonio. Le sue trame in nero sono protagoniste nella parte inferiore dell'auto, con grembialature molto estese, spoiler anteriore che stravolge il look originale del frontale e infine estrattore posteriore extra large. Peccato per quest'ultimo, una paurosa somiglianza con Aston Martin. Complici le frequentazioni in aule di tribunale, Mansory propone anche il mascheramento di tutti gli stemmi del Cavallino presenti sulla Roma, per altro meno riconoscibile guardando al cofano motore in carbonio, con la sezione centrale non verniciata. Impossibile poi non notare anche i cerchi forgiati monoblocco da 21 pollici di diametro all'anteriore e 22 al posteriore. Tocco se vogliamo pi¨´ raffinato in abitacolo, dove il rivestimento integrale in pelle rossa con inserti neri trasmette il gusto che non ha il battitacco, con grafica che ricorda il marmo, la stessa che si pu¨° replicare su tutti glie elementi in carbonio.
Novanta cavalli in pi¨´
¡ª ?Nessun prezzo dichiarato per quella che Mansory definisce una "conversione". L'estetica certo resta affidata al buon gusto, ma non si pu¨° negare che l'elaborazione meccanica della Roma abbia invece delle buone carte da giocare. Il motore V8 biturbo da 3.855 cc di cilindrata sale decisamente di prestazioni, con la potenza che tocca i 710 Cv in luogo dei 620 originali, mentre la coppia passa da 760 Nm a 865 Nm. Il lavoro svolto sull'elettronica e sullo scarico ancora pi¨´ sportivo hanno permesso di segnare una accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,1 secondi contro i 3,4 di serie, mentre la velocit¨¤ massima cresce da 320 Km/h a 332 km/h.
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