scenari
Stop ad auto benzina e diesel dal 2035: Berlino la spunta sugli e-fuel, Italia all¡¯angolo
Il futuro dell¡¯auto passa da una frase che appartiene alla diplomazia del passato: "Il segreto peggio conservato in Europa ¨¨ che si fa sempre quello che dice la Germania". Nei momenti cruciali delle trattative pi¨´ calde, Bruxelles diventa sempre provincia di Berlino, secondo la vulgata. Non farebbe eccezione il vertice del Consiglio in corso nella sede formale delle istituzioni comunitarie, che ufficialmente non ha neppure in agenda il tema dello ¡°Stop allo Stop¡± avvenuto il primo marzo scorso, con la decisione del Comitato dei rappresentanti permanenti presso l'Unione di rinviare a data da destinarsi il voto sul piano Fit for 55, che avrebbe segnato il blocco alla vendita di vetture con motore a combustione nei 27 Paesi della Ue a partire dal 1¡ã gennaio 2035. La realt¨¤ ¨¨ pi¨´ cinica e, come vedremo, anche sfavorevole all¡¯Italia. Le trattative per superare l¡¯opposizione della Germania all¡¯approvazione della norma occupano incontri ai massimi vertici tra la Commissione e i rappresentanti del governo tedesco. "C¡¯¨¨ gi¨¤ consenso in Ue sul fatto di consentire l¡¯utilizzo delle auto con motore a combustione interna dopo il 2035 utilizzando gli e-fuel", si ¨¨ lasciato sfuggire con destrezza il cancelliere tedesco Olaf Scholz, sottolineando come ora manchi solo di trovare "il modo giusto in maniera pragmatica". Gli fa eco la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che si ¨¨ detta altrettanto "fiduciosa" del fatto che "troveremo presto una buona soluzione". Von der Leyen ha aggiunto che "i negoziati stanno facendo progressi, c'¨¨ una comune volont¨¤ di risolvere questo tema e di risolverlo nel perimetro dell'accordo provvisorio raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento". Tutto sembra dunque avviarsi ad una soluzione, tranne che per la posizione e gli interessi dell¡¯Italia, che ne uscirebbero evidentemente azzerati.
vendetta alla tedesca
¡ª ?Lo stop al voto del primo marzo vedeva allineate Roma e Berlino sulla stessa posizione di diffidenza ad una norma che avrebbe consegnato dal 2035 l¡¯intera mobilit¨¤ continentale all¡¯auto elettrica. Tutto questo, ancora una volta, nella forma. Nella sostanza invece le settimane successive sono valse a capire quanto l¡¯Italia avesse iniziato solo ora a giocare una partita ben diversa da quella della Germania, che si era mossa invece gi¨¤ con molto anticipo. Berlino gi¨¤ il 29 giugno 2022, nella seduta di Consiglio dei ministri dell'Ambiente dei Paesi Ue, riusc¨¬ a far inserire una menzione degli e-fuel prodotti con energia rinnovabile nelle conclusioni dei lavori, ma ottenendo solo un'aggiunta non vincolante, non nel testo principale. Secondo quanto ha gi¨¤ riferito il sito Politico.eu, Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo della Commissione, avrebbe volutamente ignorato la legittima posizione negoziale della Germania, che aveva in quella fase tempo e diritto di chiedere una modifica del testo nei successivi passaggi negoziali. L¡¯olandese Timmermans avrebbe insomma giocato la carta della strategia con il governo tedesco, portandolo inevitabilmente a far valere le sue posizioni in una trattativa dell¡¯ultimo minuto nel Comitato dei rappresentanti permanenti, a pochi giorni dalla votazione finale in Consiglio. Berlino non poteva non reagire e ora ¨¨ lo stesso Timmermans, anche con imbarazzo, a dover convergere sulle posizioni tedesche: "Non stiamo allargando il quadro dell'accordo, che un 'considerando' sugli e-fuel. Tutto quello che stiamo facendo ¨¨ essere pi¨´ espliciti su quale sia il significato del considerando sugli e-fuel".
Italia all'angolo
¡ª ?Nelle ore precedenti al vertice la premier Giorgia Meloni non aveva mancato di sottolineare come l¡¯eventuale soluzione di compromesso tra la Commissione Ue e la Germania sarebbe stata considerata dall¡¯ Italia "svantaggiosa". Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha poi chiarito ulteriormente i contorni dello scontro, anticipando che "se la Commissione non accoglier¨¤ le nostre proposte sul biocarburante e sull'idrogeno voteremo contro. Se saranno esclusi dall'Europa i motori endotermici l'impatto sull'automotive italiano peser¨¤ per almeno 80 mila posti di lavoro, il meglio del Made in Italy. Noi siamo favorevoli agli obiettivi green e proprio per questo siamo favorevoli a utilizzare ogni tecnologia che possa permetterci di raggiungere lo scopo. Ma vogliamo raggiungere l'obiettivo senza desertificare l'industria europea e impoverire i nostri cittadini¡±. Giusto ricordare che per l¡¯approvazione serve il voto favorevole del 55% degli Stati membri, cio¨¨ 15 su 27, ma che possano anche rappresentare il 65% della popolazione totale della Ue. Il solo voto contrario dell¡¯Italia dunque non ¨¨ determinante.
la cambiale
¡ª ?Metodo "creativo" quello con cui si arriverebbe a formalizzare l¡¯eventuale accordo tra Commissione e Germania, uscendo di molto dal solco delle procedure del diritto comunitarie per entrare in quello del diritto internazionale, ovvero lasciato al vincolo tra i firmatari e non alla certezza per i 27 Paesi membri. "Abbiamo bisogno di una prevedibilit¨¤ legislativa. Il provvedimento aveva completato il suo iter e non possiamo tornare indietro sugli accordi perch¨¦ si danneggerebbero la fiducia tra i co-legislatori e la credibilit¨¤ del processo legislativo", questo il commento piuttosto stizzito della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, che sottolinea l¡¯impossibilit¨¤ tecnica di modificare il testo gi¨¤ approvato da Commissione e Consiglio, ormai avviato in una procedura che prevede solo la sua eventuale ratifica, oppure no. Questa ¨¨ per¨° solo la prima delle ipotesi, con la Germania che potrebbe approvare ottenendo in cambio la promessa una ulteriore norma comunitaria che accolga le loro posizioni. Scenario ben peggiore ¨¨ invece rappresentato dalla libert¨¤ eventualmente concessa da Bruxelles a Berlino di ¡°interpretare¡± piuttosto liberamente l'articolo 11 del regolamento, che perderebbe dunque valore giuridico aprendo ad un non specificato utilizzo di combustibili creati a partire da energia rinnovabile, in alternativa all¡¯auto elettrica. Lasciando la Germania ma non l¡¯Italia libera di scegliere, senza sanzioni.
? RIPRODUZIONE RISERVATA