In Italia circolano oltre 50 milioni di veicoli, ma qual ¨¨ il livello di sicurezza su strada? Uno studio realizzato per Anas racconta molto. Come, ad esempio, che in quasi la met¨¤ dei veicoli i bambini non viaggiano allacciati ai dispositivi di sicurezza. Una panoramica sul tema e il ruolo giocato dalla percezione del rischio
La sicurezza stradale come metro per valutare i comportamenti degli utenti della strada, evidenziando quelli illeciti e pericolosi per capire come e dove agire. Secondo l¡¯Istat, nel 2020 sono stati 118.298 gli incidenti avvenuti sulla viabilit¨¤ italiana, che sono costati 2.395 morti e 159.249 feriti, con una generale flessione che segna il 31,3% di sinistri in meno rispetto al 2019 e una riduzione di vittime e di persone che hanno dovuto ricorrere alle cure mediche rispettivamente del 24,5 e del 34 percento. C¡¯¨¨ da segnalare che quello scorso ¨¨ stato un anno dominato dalla pandemia di Covid-19 e caratterizzato dai lockdown che hanno ridotto drasticamente la circolazione di veicoli, dunque i dati vanno letti con estrema prudenza rendendo necessaria un¡¯analisi che vada oltre analizzando sul campo il comportamento dei conducenti. A farlo ¨¨ uno studio realizzato per Anas da Righetti e Monte Ingegneri e Architetti Associati con il contributo dell¡¯Unit¨¤ di Ricerca Psicologica del Traffico dell¡¯Universit¨¤ del Sacro Cuore di Milano. L¡¯indagine ¨¨ stata condotta osservando e registrando il comportamento degli utenti su tre importanti tipologie di strade gestita da Anas: il Grande Raccordo Anulare di Roma A90 (autostrada, tipo A), la Strada Statale 336 dell¡¯Aeroporto della Malpensa (extraurbana principale, tipo B) e la SS 700 della Reggia di Caserta (extraurbana secondaria, tipo C). In particolare sono stati analizzati l¡¯uso improprio del cellulare, l¡¯utilizzo delle cinture di sicurezza, quello dei sistemi di ritenuta per i bambini, l¡¯accensione delle luci e l¡¯uso delle frecce in fase di sorpasso e durante l¡¯entrata o l¡¯uscita dalle arterie stradali.
TELEFONO IN MANO E FARI SPENTI
¡ª ?L¡¯uso del telefono al volante non ¨¨ tra le infrazioni pi¨´ diffuse, su ogni cento automobilisti osservati il 12,41% non rispettava il divieto, un dato medio in linea con quello del Gra ma pi¨´ alto di quello della SS336 (9,6%) mentre sulla SS700 la media ¨¨ maggiore (17,9%). Si tratta di un¡¯infrazione osservata nel 18,1% dagli utenti di et¨¤ compresa tra 18 e 40 anni, nell¡¯11,4% di quelli della fascia 40-60 anni e nel 5,6% degli ultrasessantenni. In Europa le percentuali di utilizzo del cellulare alla guida variano dall¡¯1% all¡¯11% in diversi Paesi con un maggiore uso da parte dei giovani guidatori. Di fronte al telefono al volante donne e uomini hanno comportamenti molto simili: lo usa 12,7% degli uomini e l¡¯11,6% delle donne. Quasi un automobilista su tre non accende i fari quando e dove obbligatorio: il 27,4% degli automobilisti, per l¡¯esattezza. Qui le differenze geografiche sono notevoli: sul Raccordo della capitale se ne dimentica il 18,7%, sulla statale per Malpensa l¡¯8% mentre su quella per la Reggia di Caserta ben il 68,1%.
CINTURE DI SICUREZZA IGNORATE IN MOLTI CASI
¡ª ?Che le cinture di sicurezza possano salvare la vita o evitare conseguenze gravi in caso di sinistro lo sanno tutti ma ancora troppi sono coloro che dimenticano di allacciarle, un comportamento che diventa quasi consuetudine per i passeggeri che siedono sui sedili posteriori. Mediamente il 28,3% dei conducenti viaggia senza cintura, una pratica che complice il tipo di lavoro molto diffusa tra chi guida furgoni, categoria nella quale incide ben il 47,7%. Pi¨´ prudenti le donne, con il 16,5% di infrazioni rispetto al 32,1% degli uomini. Dati sensibilmente peggiori per il mancato uso della cintura da parte del passeggero che siede anteriormente con il 31,8% come dato medio, con punte del 66,9% riscontrato sui veicoli commerciali. Il vero cortocircuito avviene per le cinture di sicurezza posteriori non utilizzate dall¡¯80% dei casi rilevati, un dato che raggiunge la totalit¨¤ dei passeggeri di furgoni e pullmini.
MET? DEI BAMBINI SENZA SEGGIOLINO
¡ª ?Quasi la met¨¤ dei bambini viaggia senza essere assicurato ai sistemi di ritenuta, che variano in base all¡¯et¨¤ e che costituiscono una protezione fondamentale in caso di sinistro. Un comportamento rilevato mediamente nel 49,4% dei veicoli monitorati, pi¨´ diffuso nei veicoli condotti da donne (53%) che da uomini (45%). Profonde differenze anche sul piano geografico: nel 31,8% dei casi su Gra, nel 52,9% sulla statale per Malpensa e nell¡¯88% dei casi sulla statale per la Reggia di Caserta.
SORPASSI SENZA FRECCE
¡ª ?Altro comportamento messo sotto la lente d¡¯ingrandimento dello studio per Anas ¨¨ l¡¯utilizzo degli indicatori di direzione. Il 55,6% degli utenti non ne fa uso in sorpasso, percentuale che cresce al 76,5% in rientro dal sorpasso mentre in entrata e in uscita dalla rampa se ne dimentica rispettivamente il 59,2 e il 43,7 percento dei conducenti. C¡¯¨¨ da evidenziare come su questo fronte sia pi¨´ ligio chi guida un veicolo commerciale con il 38,5 e il 65% di omissioni in fase di avvio e di rientro dalla manovra di sorpasso contro il 63,3 e l¡¯81,2% degli automobilisti. Curiosamente, tutte le categorie di conducenti a tutte le latitudini segnalano molto pi¨´ di frequente l¡¯uscita dalla rampa che l¡¯ingresso.
LA DIFFERENTE PERCEZIONE DEL RISCHIO
¡ª ?Il report si sofferma anche sugli aspetti psicologici che portano molti conducenti a sottovalutare o sorvolare gli obblighi prescritti dal Codice della strada. Fra i comportamenti all¡¯origine degli incidenti stradali le violazioni deliberate al codice vengono distinte dagli errori del conducente (es. sviste, manovre o valutazioni errate) perch¨¦ non sono provocate da un problema nel raccogliere o elaborare le informazioni necessarie per attuare il comportamento corretto, ma da una scelta influenzata da fattori psicologici, psicosociali e motivazionali. A determinare la scelta tra rispettare o meno un obbligo o un divieto concorrono fattori sociodemografici (genere e et¨¤), fattori di personalit¨¤ (tolleranza della devianza, impulsivit¨¤), fattori emotivi e cognitivi (automatismi, comprensione della norma, percezione del rischio, percezione di controllo, bilancio costi-benefici del comportamento). Incidono poi i fattori istituzionali come le norme e i modelli sociali (comportamenti degli altri e aspettative, cultura della sicurezza stradale), i controlli forze dell¡¯ordine e la comunicazione che informa e persuade. Hanno un ruolo anche l¡¯interazione tra il conducente il veicolo (in base alle diverse tipologie e caratteristiche del mezzo guidato e quelle tra conducente e ambiente (in base alle diverse caratteristiche dell¡¯infrastruttura stradale). Un esempio su tutti circa la percezione del rischio e la sua influenza sull¡¯applicazione delle norme riguarda l¡¯uso delle cinture di sicurezza, pi¨´ diffuso per guidatore (72%) e passeggero (68%) mentre posteriormente la percentuale si riduce al 20%. Dati ancora lontani dalla media europea: (90% cinture anteriori, 71% cinture posteriori), che suggeriscono una diversa percezione del comportamento di allacciare la cintura se ci si trova in posizione anteriore o posteriore sulla vettura.
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