Circa 230 lavoratori rischiano di essere lasciati a casa, dopo la decisione di Marelli di chiudere il sito produttivo di Crevalcore a causa del calo della domanda sulla componentistica dedicata ai motori endotermici
Dopo i 1.300 lavoratori annunciati da Volvo, i 3.800 di Ford solo in Europa ed i 269 dello stabilimento del Gruppo Volkswagen di Zwickau, la rivoluzione green dell'auto colpisce anche in Italia, dove 230 lavoratori di Magneti Marelli sono a rischio licenziamento per l'annunciata chiusura della fabbrica di Crevalcore.?L'annuncio dello stop da parte del fondo statunitense Kkr, previsto ad inizio 2024, ¨¨ arrivato marted¨¬ a valle di un incontro fra propriet¨¤ ed organizzazioni sindacali avvenuto a Roma. Appresa la notizia, i lavoratori hanno organizzato un presidio di otto ore che nella giornata del 21 settembre ha visto la presenza del presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dell'assessore allo sviluppo economico e green economy Vincenzo Colla. Nella giornata di venerd¨¬ 22 settembre, lo sciopero sar¨¤ esteso?a tutte le aziende italiane del gruppo. "Noi siamo disponibili a discutere di qualsiasi forma di conversione o ristrutturazione industriale - commenta Bonaccini - ma noi non possiamo accettare una cessata attivit¨¤ del tutto immotivata. Noi siamo qui al fianco di lavoratrici e lavoratori non solo perch¨¦ dobbiamo garantire loro il futuro, ma anche perch¨¦ siamo convinti che questa chiusura non abbia alcun senso." L'assessore Colla ha invece contattato il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, auspicando la convocazione immediata di un tavolo a livello nazionale e di un incontro con il governo.
calo della domanda
¡ª ?Il motivo della chiusura risale al calo della domanda della componentistica dedicata ai motori endotermici, come i collettori di aspirazione aria ed i pressofusi di alluminio prodotti a Crevalcore.?La Direzione aziendale ha spiegato che le ragioni risalgono al risultato economico negativo, quest'anno previsto pari a circa 6 milioni di perdita anche a causa dell'aumento del costo dell'energia, nonch¨¦ la dinamica negativa delle attivit¨¤ legate al motore endotermico che oggi porta ad un utilizzo del 45% della capacit¨¤ produttiva, per calare anno dopo anno fino ad arrivare al 20% nel 2027 e a zero nel 2030. Un quadro aggravato dalla scelta di non prevedere alcun investimento per la transizione all'elettrico. Un punto quest'ultimo sul quale convergono sia i vertici della regione Emilia Romagna sia i sindacati (Fim-Fiom-Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr), che in corro chiedono a Marelli di rivedere la sua decisione come di procedere in fretta alle riconversioni per le fabbriche legate al motore termico, senza le quali la chiusura di Crevalcore sar¨¤ solo la prima di una lunga serie. In parallelo, i sindacati?chiedono di concentrare le risorse pubbliche sulle leve che possono salvaguardare e rilanciare l'industria di esportazione. "? su queste priorit¨¤ che si deve concentrare l¡¯interesse del Ministero del Made in Italy e delle Imprese, trasformando le dichiarazioni di principio sull'automotive in atti concreti."?
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