Secondo indiscrezioni raccolte dall'autorevole sito Politico.eu, la Commissione europea non si appresta affatto a varare normative anti inquinamento proibitive per i propulsori termici, ma manterr¨¤ standard sostanzialmente identici agli attuali
Contravvenendo a qualsiasi previsione fatta finora da esperti e addetti ai lavori, la Commissione europea starebbe ripensando radicalmente il senso della normativa anti inquinamento Euro 7, alleggerendo in modo sostanziale i nuovi vincoli imposti alle case automobilistiche in termini di emissioni. Questa l'indiscrezione raccolta dal sito Politico.eu, tradizionalmente molto vicino alle istituzioni comunitarie e che sarebbe venuto in possesso di una bozza della nuova normativa Euro 7, che dopo infiniti ritardi dovrebbe essere presentata entro la fine di ottobre.
limiti intatti
¡ª ?Secondo quanto riporta la fonte, il complesso delle regole Euro 7 sarebbe ispirato al mantenimento sostanziale degli standard attuali per quel che riguarda gli agenti tecnicamente inquinanti, escludendo dunque la CO2 considerata come clima alterante. Per ci¨° che riguarda autovetture e mezzi commerciali, dunque, gli scostamenti rispetto alla attuale normativa Euro 6 in vigore dal 2014, sarebbero irrisori. Un fatto dalla portata clamorosa, perch¨¦ preserverebbe sul mercato tanto i motori a benzina che diesel di attuale generazione. Un aggiornamento di questi ultimi a standard Euro 7 pi¨´ stringenti, come da molti ipotizzato, avrebbe messo le aziende costruttrici nella condizione di considerare questi propulsori non remunerativi, decretandone lo stop commerciale anticipato rispetto a quello legale, fissato invece nel 2035 dalla normativa Fit For 55, anche lei in approvazione a Bruxelles.
verso la ragionevolezza
¡ª ?Secondo i documenti in possesso di Politico.eu, sarebbero state le nuove circostanze geopolitiche ed economiche a spingere la Commissione verso una profonda revisione del progetto di normativa Euro 7, considerando il suo impatto sull'industria automobilistica come eccessivamente penalizzante, anche alla luce della crescita esponenziale dei costi delle materie prime e dell'energia. In definitiva, secondo la testata, la Commissione avrebbe dunque considerato i limiti stringenti valutati in precedenza come una pressione eccessiva sui consumatori e sulla loro capacit¨¤ di spesa, con i costi finali di una autovettura destinati a salire in modo vertiginoso anche per effetto dell'inflazione, tanto da intaccare le esigenze di mobilit¨¤ a livello continentale. Resta ora l'attesa per la presentazione ufficiale della proposta di normativa Euro 7, che la Commissione dovrebbe avanzare dopo oltre 18 mesi di ritardo entro il 26 ottobre prossimo, avviando un procedimento che prevede passaggi successivi in Consiglio e Parlamento europeo, con una entrata in vigore prevista in teoria nel 2025, ma con un possibile slittamento nel 2026.
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