Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, preannuncia un nuovo decreto entro gennaio con maggiorazioni per chi rottama vetture pi¨´ vecchie. Confermate le agevolazioni a famiglie a basso reddito
Giochi di nuovo aperti per gli incentivi auto 2024, con una rimodulazione dei contributi e la conferma del sostegno alle famiglie con reddito inferiore, ma anche un premio per chi rottama le vetture pi¨´ vecchie, fino ad un massimo di 11 mila euro. A pochi giorni dall'avvio naturale del nuovo programma di incentivi all'acquisto, gi¨¤ finanziato per l¡¯anno prossimo dal Dpcm 6 aprile 2022 con 570 milioni, il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, interviene nel dibattito con un'intervista al quotidiano economico Il Sole 24 ore, annunciando novit¨¤ e rispondendo in modo esplicito alla domanda sollevata da automobilisti e addetti ai lavori. "Pensiamo di poter essere pronti con il Dpcm entro gennaio, e per il prossimo anno potremmo utilizzare 610 milioni cui aggiungere 320 milioni di avanzi, arrivando a quasi un miliardo. Il nuovo Ecobonus premier¨¤ in misura crescente l'acquisto delle vetture di fascia 61-135 grammi di CO2 per chilometro (le auto mild hybrid e full hybrid, ndr) e delle meno inquinanti elettriche e ibride plug-in, prevedendo maggiorazioni per chi rottama vetture pi¨´ vecchie, a partire dalle Euro 0 ed Euro 1, fino ad un massimo di 11 mila euro. Confermiamo poi la maggiorazione per le famiglie con Isee sotto i 30 mila euro e riapriamo anche alle persone giuridiche, incluse le societ¨¤ di noleggio".
Poca Italia
¡ª ?Come noto, il ministro Urso sta cercando il coordinamento con le associazioni che rappresentano le aziende della filiera automobilistica, dunque la precisazione sul senso complessivo di un programma di incentivazione ¨¨ chiara: "La modulazione dei tetti di prezzo ci garantir¨¤ di sostenere la produzione italiana, perch¨¦ ricordo che nel 2022 solo il 19-20% degli incentivi ¨¨ andato a modelli prodotti in Italia, e se nemmeno i nuovi bonus invertiranno la tendenza, dovremmo prenderne atto e spostare pi¨´ risorse sul lato dell'offerta, cio¨¨ sul piano degli investimenti produttivi".
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