Il Vecchio Continente non pu¨° ¨C e non vuole ¨C perdere la competitivit¨¤ nel settore automobilistico acquisita negli ultimi decenni. Per farlo moltiplica gli sforzi per essere leader nella produzione di batterie per auto elettriche
Sono almeno una mezza dozzina i progetti in corso d¡¯opera per realizzare nella sola Germania nuove fabbriche dedicate alla produzione di batterie elettriche. Certo, Berlino sta spingendo molto per attrarre le aziende impegnate della realizzazione di accumulatori, e pu¨° contare su una manodopera estremamente qualificata che da decenni assembla autoveicoli. Tuttavia sono molti i politici europei preoccupati che l¡¯industria automobilistica del Vecchio Continente non perda competitivit¨¤ nel passaggio alla mobilit¨¤ elettrica. Anche perch¨¦ la posta in ballo ¨¨ importante: secondo le previsioni di Bloomberg, le vendite di veicoli elettrici in Europa sono destinate a crescere fino ai 7,7 milioni previsti nel 2030, da poco meno di mezzo milione registrate nel 2019. Questa mole notevole di veicoli, per¨°, a meno che le aziende europee non reagiscano e costruiscano una catena di approvvigionamento locale sar¨¤ alimentata principalmente da batterie di produttori asiatici. Un problema strategico, perch¨¦ significa mettere la propria mobilit¨¤ in altre mani, perdendo le competenze e la competitivit¨¤ nel settore automotive acquisite nei decenni passati. Non ¨¨ poi da sottovalutare il fatto che le auto elettriche hanno bisogno di minore manodopera per essere prodotte e quindi molti posti di lavoro sono a rischio.
UNA QUESTIONE STRATEGICA
¡ª ?Nelle auto elettriche del futuro saranno due gli elementi ad elevato valore: i software di gestione e le batterie. La maggior parte degli accumulatori montati sulle vetture dei marchi europei viene in Asia: Cina, Corea e Giappone rappresentano oltre l'80% della produzione mondiale di batterie per EV da aziende come Catl, LG Chem e Samsung Sdi control. A preoccupare maggiormente i governi e la stessa Commissione europea ¨¨ il ruolo dominante che la Cina sta assumendo nella produzione di batterie. A chiarire il concetto ¨¨ stato il vice ministro dell'economia tedesco Thomas Bareiss, citato da Automotive News: ¡°Se lasciamo che la Cina assuma la leadership delle batterie perdiamo la sfida delle auto elettriche. E non sono sicuro che sia questo l'approccio migliore per la nostra industria automobilistica¡±.
LA RISPOSTA EUROPEA
¡ª ?Le istituzioni europee non si stanno dimostrando sorde all¡¯allarme lanciato sia a livello industriale che a livello di sicurezza: chi detiene le ¡°chiavi¡± della produzione pu¨° esercitare pressioni e influenze sugli altri, un rischio troppo grande. Lo scorso dicembre, la Commissione europea ha lanciato l'iniziativa ¡°Battery Alliance¡±, che prevede aiuti per 3,2 miliardi di euro per progetti approvati o gi¨¤ operativi presso 17 aziende, tra cui Basf, Bmw e Fortum.
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La misura intende incoraggiare maggiori investimenti nella fabbricazione di batterie e dell¡¯indotto da parte delle aziende europee. I veicoli elettrici e i trasporti puliti sono il focus del ¡°Green Deal¡± dell'Unione europea, l'iniziativa politica varata dalla Commissione Von der Leyen che ha stanziato oltre 1 trilione di euro (1,1 trilioni di dollari) per rendere l'Ue neutrale in termini di emissioni di carbonio entro il 2050. Il piano prevede la sostituzione delle grandi centrali elettriche ¨C molte delle quali alimentate da combustibili fossili ¨C con altre pi¨´ piccole mosse da fonti rinnovabili, e la graduale eliminazione dei motori a combustione negli autoveicoli.
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