Per Aniasa la scelta politica decisa con l'ultima legge di Bilancio ¨¨ immotivata e rischia di penalizzare la mobilit¨¤ delle aziende italiane e lĄŻindustria automotive, oltre a comportare minori entrate per lĄŻErario. Ma cosa cambia? La relazione tecnica dell'associazione e le risposte di Pietro Teofilatto, direttore area fisco ed economia Aniasa

La commissione Affari costituzionali del Senato ha respinto e fatto ritirare gli emendamenti volti a rivedere lĄŻimpatto della stretta sulle auto aziendali in fringe benefit prevista nellĄŻultima Legge di Bilancio. Secondo?Aniasa, lĄŻassociazione che allĄŻinterno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilit¨¤, si tratta di una scelta immotivata che finir¨¤ per penalizzare le aziende italiane, l'industria dell'automotive, oltre a minori entrate per l'Erario. LĄŻassociazione sottolinea come sia stato respinto anche lĄŻemendamento che prevedeva di fatto una "salvaguardia" per le vetture immatricolate prima del 1Ąă gennaio 2025, oltre alla proposta di un "saggio" slittamento della norma al prossimo luglio. Per Aniasa c'¨¨ il rischio che la precedente regolamentazione, sostituita da quella entrata in vigore il 1Ąă gennaio di questĄŻanno, non sia pi¨´ applicabile alle auto assegnate e immatricolate fino al 31 dicembre 2024. Questo perch¨Ś l'intervento ¨¨ avvenuto sul Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi) senza prevedere una specifica clausola di salvaguardia del pregresso. Per Aniasa, in concreto, le vetture consegnate fino al 31 dicembre 2024 non potrebbero pi¨´ beneficiare nel 2025 della determinazione forfettaria del valore del fringe benefit basata sulle tabelle Aci. Un passo indietro al regime analitico del 1997 che comporterebbe, in molti casi, un significativo aumento degli imponibili fiscali e, di conseguenza, della tassazione per questi soggetti, nonostante si tratti degli stessi veicoli gi¨¤ concessi in uso dallĄŻazienda.
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Le auto assegnate prima del 1Ąă gennaio 2025
ĄŞ ?Aniasa afferma che il Governo non pu¨° non raccordare la normativa in materia, mantenendo quindi invariata la disciplina fiscale per le assegnazioni effettuate prima del 1Ąă gennaio 2025, come si desume indirettamente dalla relazione tecnica alla legge di Bilancio 2025. L'associazione chiede una conferma esplicita da parte del legislatore al fine di evitare quelle incertezze che porterebbero al ritorno al vetusto e oscuro sistema del rimborso chilometrico. Con lĄŻentrata in vigore della norma, prendendo in considerazione i veicoli aziendali pi¨´ noleggiati, Aniasa stima un aumento annuo del valore imponibile del benefit auto in media di 1.600 euro, +67%, con una conseguente significativa maggiore tassazione in busta paga per il dipendente. A essere pi¨´ penalizzati saranno soprattutto i dipendenti della classe media che di norma sono i principali utilizzatori delle vetture diesel o a benzina.
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Aniasa, la relazione tecnica: Potenziali impatti per aziende e dipendenti
ĄŞ ?Secondo lĄŻassociazione che rappresenta nel sistema Confindustria le imprese che svolgono attivit¨¤ di noleggio veicoli, car sharing e servizi collegati alla mobilit¨¤, la disciplina contenuta nellĄŻarticolo 7 del Ddl rischia di diminuire notevolmente lĄŻacquisto e il noleggio di nuovi veicoli aziendali. Per le aziende e i dipendenti che non possono accedere a veicoli ecologici agevolati, lĄŻaumento della tassazione e dei contributi si tradurr¨¤ in significativi maggiori oneri che, considerando una vettura media con motore termico, ¨¨ possibile indicare in quasi 1.600 euro all'anno.

Specificatamente al settore del noleggio, per i veicoli aziendali pi¨´ richiesti si rileva un aumento annuo del valore della tassazione sul dipendente tra i 1.100 e 1.800 euro, un incremento del 67%, che riguarda la maggior parte dei veicoli attualmente noleggiabili (85% del mercato). Inoltre, il conseguente aumento dellĄŻimponibile contributivo a fini previdenziali comporter¨¤ per le aziende un impatto di maggiori costi pari a 122 milioni di euro.?
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Riduzione di entrate complessive per oltre 110 milioni
ĄŞ ?Sempre secondo Aniasa,?l'inasprimento fiscale influir¨¤ notevolmente sulle decisioni aziendali. Verranno mantenute le vetture gi¨¤ assegnate, ritardando lĄŻacquisto e, nel caso del noleggio, prorogando i contratti, con conseguente riduzione delle entrate per lo Stato. Dalle indicazioni fornite dalle aziende e dai fleet manager emerge una riduzione di almeno il 30% delle immatricolazioni di autovetture uso noleggio lungo termine (circa 50.000 unit¨¤) e del 20% degli acquisti da parte di societ¨¤ (15.000), solo nel 2025. Questo comporterebbe minori entrate per lĄŻErario e gli enti locali pari a complessivi circa 112 milioni di euro.
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Inoltre, Aniasa rileva una riduzione del Pil di 2,1 miliardi di euro dovuta al mancato acquisto ed immatricolazione delle autovetture indicate. Pur apprezzando la riduzione di tassazione per le autovetture ad alimentazione elettrica e plug-in (nel 2024 circa 30.000 unit¨¤ interessate, pari al 13% dellĄŻimmatricolato aziendale uso promiscuo), si nota come la proposta del Governo, come da relazione tecnica, aumenta immediatamente la tassazione per circa 510.000 contribuenti. Sotto il profilo economico si reca un forte danno allĄŻindustria automotive. LĄŻauto aziendale, oggi il 40% delle nuove immatricolazioni, potr¨¤ subire un brusco stop che si rifletter¨¤ inevitabilmente sul mercato nazionale, sostenuto in questa fase critica proprio dalle vendite alle imprese.
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Aniasa: due domande a Pietro Teofilatto, direttore area fisco ed economia
ĄŞ ?Abbiamo raggiunto Pietro Teofilatto, direttore area fisco ed economia Aniasa, e questo ¨¨ quello che ci ha raccontato in merito alla scelta del governo.
Cosa pensa della stretta sullĄŻauto aziendale introdotta dalla Legge di Bilancio?
"La nuova normativa favorisce potenzialmente circa il 13% delle immatricolazioni delle auto aziendali elettriche e plug in (nel 2024 pari a 30.000 unit¨¤), ma aumenta la tassazione per lĄŻuso di 220.000 autovetture con altre alimentazioni (lĄŻ87%). Una misura sconcertante, che appare in netto contrasto con le misure sul cuneo fiscale approvate dal Governo e che, come illustrato dalla nostra relazione tecnica, aumenter¨¤ nel 2025 la tassazione per circa 500.000 contribuenti (volume che raddoppier¨¤ nel corso del 2026-2027, considerando il fisiologico turn over delle flotte). In termini pi¨´ diretti, il nuovo regime rischia di diventare un vero e proprio freno dal punto di vista economico ed ambientale, incidendo pesantemente sul settore dellĄŻauto aziendale, che nel 2024 ha rappresentato il 42% delle immatricolazioni, e che ¨¨ da sempre allĄŻavanguardia per i propri veicoli nuovi, pi¨´ sicuri e pi¨´ green. In pratica lĄŻesatto contrario degli obiettivi della Legge di Bilancio. Un aggravio di questa portata non potr¨¤ non avere anche riflessi macro sulle dinamiche del mercato. Per evitare la maggior tassazione si cercher¨¤ inevitabilmente di protrarre per quanto possibile i contratti in essere. Sotto il profilo economico si produce un forte danno allĄŻindustria automotive. LĄŻauto aziendale subir¨¤ da gennaio 2025 uno stop che si rifletter¨¤ inevitabilmente sul mercato nazionale, sostenuto in questa fase critica proprio dalle vendite alle imprese".
Cosa comporter¨¤ questa stretta per le imprese e per chi usufruisce delle auto aziendali?
"Per le aziende e i dipendenti che non possono accedere ai veicoli ecologici agevolati, lĄŻaumento della tassazione e dei contributi comporter¨¤ oneri maggiori, per una vettura media con motore termico si tratta di 1.600 euro all'anno. Un incremento del 67%, che riguarda la maggior parte dei veicoli attualmente noleggiabili (85% del mercato). Ulteriore aspetto sconcertante ¨¨ che si verifica una maggior tassazione anche per i dipendenti a minor reddito, quelli che utilizzano utilitarie ibride o endotermiche (circa 500 euro di Irpef in pi¨´ allĄŻanno), mentre possono essere avvantaggiate le categorie di dipendenti che hanno in uso autovetture elettriche di fascia alta (circa 1.000-1.500 euro in meno di Irpef). Di conseguenza le imprese ed i dipendenti che necessitano di veicoli per alte percorrenze, per intenderci quelli diesel o ibridi, stanno concordando con le aziende di noleggio a lungo termine una proroga dei contratti in scadenza. Dalle nostre stime si rischia una riduzione di immatricolazioni del 30% con minori entrate erariali di 125 milioni, quattro volte superiori alle entrate indicate dalla Ragioneria generale, ed una riduzione di Pil di 2,7 miliardi.
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