Anche il secondo round di colloqui finisce con un nulla di fatto. Tuttavia Cnh vuole lo spin-off della produzione di camion e autobus entro giugno 2022
Cnh Industrial ha "terminato le discussioni" con Faw Jiefang. Tradotto dal comunicato ufficiale, si ferma la trattativa per la cessione di Iveco al gruppo automobilistico cinese First Automobile Works (Faw), la pi¨´ grande entit¨¤ automotive del Paese asiatico. Tuttavia, spiega, il comunicato, Cnh "continua a perseguire i piani esistenti in vista della separazione di queste attivit¨¤ nella prima parte del 2022". Ovvero si prosegue sulla strada annunciata nel 2019 della separazione del business, in gergo spin-off, per la costruzione di camion (anche per la difesa) e autobus dal resto dell'attivit¨¤ del gruppo che si occupa di macchine per l'agricoltura e mezzi per il movimento terra in primo luogo. Cnh Industrial fa capo alla holding della famiglia Agnelli Exor.
la trattativa in due tempi
¡ª ?La trattativa per la vendita di Iveco ai cinesi della Faw ha avuto due tempi. La prima parte si ¨¨ svolta nel 2020. La discussione si sarebbe arenata lo scorso luglio per la proposta di acquisto che secondo indiscrezioni si sarebbe aggirata attorno ai tre miliardi di euro. Il secondo tempo invece si sarebbe concluso, sempre secondo voci riportate da Bloomberg, con un'offerta attorno ai 3,5 miliardi di euro. Della trattativa di vendita non faceva parte Iveco Defence, la sede di Bolzano specializzata nella costruzione di mezzi ad uso militare. L'affare sembrava potesse andare in porto, tanto ¨¨ vero che Faw, sempre secondo quanto riportato da Bloomberg, aveva avviato una due diligence, ovvero la verifica sui dati di bilancio di Iveco, prima di fare la sua mossa.
Il ruolo del governo
¡ª ?Ci¨° nonostante le cose sono andate diversamente, complice anche il fatto che la trattativa sia stata seguita dal governo italiano. Lo scorso marted¨¬ John Elkann, insieme ad altri industriali, era stato ricevuto dal presidente del Consiglio Mario Draghi. "Accogliamo con favore e valutiamo positivamente la notizia - ha commentato il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti - Il governo italiano ha seguito con attenzione e attiva discrezione tutta la vicenda perch¨¦ ritiene la produzione di mezzi pesanti su gomma di interesse strategico nazionale. Il Mise (ministero per lo sviluppo economico, ndr), a questo punto, ¨¨ pronto a sedersi al tavolo per intervenire per tutelare e mantenere questa produzione in Italia". Giorgetti non aveva escluso la possibilit¨¤ di esercitare il golden power, ovvero il veto oppure dettare condizioni particolari. "Il tavolo sar¨¤ convocato al pi¨´ presto" ha aggiunto la viceministra allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde, che aveva seguito la vicenda Iveco nel precedente governo.
I sindacati: "subito un tavolo"
¡ª ?I sindacati sono soddisfatti dello stop alla trattativa di vendita alla Faw. Iveco in Italia occupa pi¨´ di ottomila lavoratori secondo i dati Cisl Piemonte: 1.684 a Suzzara, vicino Mantova, dove si produce il Daily; 2.259 a Brescia dove si fabbricano gli Eurocargo; 2.450 a Torino e 1.700 a Foggia dove si fanno i motori di Fpt Industrial. In totale i dipendenti sono circa 25 mila in 11 Paesi. "Accogliamo la notizia con sollievo, tanto pi¨´ che i volumi produttivi di Iveco sembrano essere in generale ripresa e quindi siamo fiduciosi che questa storica azienda italiana possa andare avanti con le proprie forze", ha commentato Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm. "Ora bisogna dare certezze. ? necessaria la convocazione urgente presso il Mise per dare prospettive occupazionali attraverso l'implementazione del piano industriale fondato sull'innovazione tecnologica", ha affermato Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil. "Con o senza Faw ¨¨ necessario aprire un confronto puntuale con azienda alla presenza anche del Ministero dello Sviluppo economico. ? indispensabile una verifica puntuale su stabilimenti, occupazione e prospettive future" ha detto Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim. "Crediamo che l'Iveco possa e debba rimanere italiana" ha aggiunto Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic.
aspettativa europea di sviluppo
¡ª ?Cnh Industrial, recita infine la nota del gruppo "crede che sussistano significative opportunit¨¤ per sviluppare il proprio business On-Highway come fattore di accelerazione nell¡¯attuazione di soluzioni e infrastrutture per trasporti sempre pi¨´ sostenibili, in linea con le ambizioni del Green Deal dell¡¯Unione Europea".
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