LA STORIA
Karmann e Volkswagen, dal Maggiolino alla T-Roc Cabrio
Senza tradizione non c¡¯¨¨ innovazione. Vale anche (e soprattutto) per beni di largo consumo come le automobili: le case che hanno una storia se ne servono ampiamente, sfruttando le peculiarit¨¤. Un valido esempio ¨¨ dato da Volkswagen che sta costruendo la T-Roc Cabriolet in una fabbrica decisamente particolare: l¡¯ex-Karmann, specializzata da sempre nelle piccole serie. Una storia iniziata addirittura nel 1913, quando Wilhelm Karmann registr¨° il primo brevetto che, alcuni decenni dopo, avrebbe trasformato la sua aziendina di Osnabr¨¹ck (Bassa Sassonia) in una realt¨¤ di respiro internazionale. I suoi ¡°meccanismi per il tetto ripiegabile¡±, infatti, avrebbero rivoluzionato la produzione delle automobili scoperte. A quella data, la Karmann aveva gi¨¤ 12 anni di esperienza nella costruzione di scocche per le carrozze di lusso e le prime automobili.
IL RAPPORTO CON VW
¡ª ?Forte di una buona esperienza anteguerra, appena tornata in efficienza dopo la fine del secondo conflitto mondiale, Karmann e il figlio riuscirono a stringere contatti con Volkswagen. Dal rapporto nacque una leggenda: il Maggiolino Cabriolet. Sviluppato dalla Karmann e simbolo della rinascita tedesca, venne costruito a Osnabr¨¹ck su commissione VW dal 1949 al 1980. Quando usc¨¬ l¡¯ultimo, il 10 gennaio 1980, il totale arriv¨° a 331.847 unit¨¤. Ma oltre al successo, il Maggiolino segn¨° la fama del costruttore in tutto il mondo dell¡¯automotive.
GHIA E AUDI
¡ª ?Sulla base meccanica del Maggiolino,nel 1955, inizi¨° la produzione della Karmann Ghia, coup¨¦ sportiva firmata dalla carrozzeria torinese Ghia. Sulla linea - che continu¨° a funzionare fino al 1974 - furono costruite 362.601 unit¨¤ e dal 1957, alla versione a tetto rigido si aggiunse quella cabriolet, che fu realizzata in 80.881 esemplari. Curiosit¨¤: nel corso della sua vita, la vettura ¨¨ sempre stata spinta dalla versione pi¨´ potente disponibile del boxer raffreddato ad aria di Wolfsburg. Le prestazioni crebbero dai modesti 30 Cv del 1955, ai 50 Cv del 1.600 cc nel 1974. Alla fine degli Anni 60, altri costruttori iniziarono ad affidare commesse a Osnabr¨¹ck, in particolare per lo sviluppo di cabriolet e piccole serie. Karmann entr¨° nel mondo del lusso con la produzione della Audi 100. Inoltre, insieme a Vw e Porsche, svilupp¨° l¡¯originale Volksporsche 914/4, un modello dal design ispirato all¡¯essenzialit¨¤ della Bauhaus e caratterizzato dai fari a scomparsa.
DUNE BUGGY
¡ª ?Negli Anni 70, Karmann ebbe una grande intuizione cavalcando una delle auto del momento: la dune buggy. Anche in questo caso, a Osnabr¨¹ck avevano precorso i tempi visto che era stato sviluppato il Karmann GF, ispirato ai Gipsy realizzati per le spiagge della Costa Azzurra. In pratica, una carrozzeria in plastica fissata sul pianale del Maggiolino: semplice, robusta, facile da lavare e completamente scoperta. Inizialmente furono realizzati pochi prototipi, ma gi¨¤ nel 1971 Karmann inizi¨° a vendere dei kit da assemblare al prezzo di circa 3.000 marchi tedeschi. Dal 1977, invece arrivarono sul mercato esemplari gi¨¤ assemblati, che furono venduti fino agli Anni 80.
IL CESTINO DI FRAGOLE
¡ª ?Al lancio della prima Golf - nel 1974 - era scontato che Karmann pensasse allo sviluppo della versione cabrio. VW autorizz¨° l¡¯avvio di produzione ma impose la presenza di un roll-bar tra le due file di sedili: le scoperte dell¡¯epoca - per poter essere proposte con successo nel mondo - avevano bisogno di un montante centrale, come quello delle Porsche 911 Targa. L¡¯ insolito elemento valse alla Golf I Cabriolet il soprannome di ¡°cestino di fragole¡±, di cui il roll-bar sembrava appunto il manico. In 12 anni, la Golf con il tetto in tela super¨° il Maggiolino come cabriolet pi¨´ venduta al mondo. Aggiornata nello stile e sopravvissuta a due generazioni di Golf ¡°chiuse¡±, la Golf I Cabriolet fu prodotta fino al 1993 in un totale di 388.525 esemplari. Anche la discendente diretta dur¨° due generazioni: fino al 2001, furono oltre 200.000 le unit¨¤ uscite da Osnabr¨¹ck.
CRISI E RILANCIO
¡ª ?Il primo decennio del secolo segn¨° la progressiva crisi di Karmann, dovuta principalmente al fatto che molte case iniziavano a realizzarsi in proprio le cabriolet e le piccole serie. Ma il gruppo di Wolfsburg fu intelligente a impedire la scomparsa totale del brand: il 23 giugno del 2009 fu prodotta l¡¯ultima auto sotto l¡¯insegna Karmann ma sei mesi dopo venne fondata la Volkswagen Osnabr¨¹ck GmbH, che garant¨¬ la continuit¨¤ grazie al trasferimento dei pi¨´ importanti strumenti di produzione e delle competenze. Cos¨¬ nel 2011 ¨¨ partita la produzione di una Golf Cabriolet basata sulla sesta generazione e rimasta in commercio per cinque anni. E nel 2012, la Porsche ha trasferito a Osnabr¨¹ck la produzione della Cayman: la sua configurazione a motore centrale ricorda - non a caso - quella della Volkswagen-Porsche 914, anch¡¯essa costruita in questa fabbrica.
ORA IL T-ROC
¡ª ?Volkswagen sta utilizzando il complesso anche per progetti all¡¯avanguardia. Nel 2013, per esempio, venne costruita la XL1 che concretizzava gli studi sull¡¯auto che consumava un litro di carburante ogni 100 km. Dal 4 dicembre, invece, ¨¨ tornata l¡¯antica specializzazione in vetture scoperte: ¨¨ partita la produzione della T-Roc Cabriolet, primo Suv decappottabile della Casa e unico modello del genere in gamma. L¡¯ammodernamento delle linee di assemblaggio a Osnabruck ¨¨ costato varie decine di milioni di euro e altri investimenti sono previsti per gli anni a venire. Fedele alla tradizione di Maggiolino e Golf, anche la T-Roc Cabriolet ¨¨ dotata di una capote in tessuto nero, a tre strati, con azionamento elettroidraulico. La storia continua.
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