Con la pandemia di coronavirus in rallentamento come ci si sposta? L'Aniasa e la societ¨¤ di consulenza strategica Bain & Company hanno presentato la ricerca "L'Italia riaccende i motori della mobilit¨¤ ¨C Nuove esigenze o abitudini consolidate?"
Con gli effetti della pandemia in ritirata, lĄŻItalia si rimette in moto. Gli ultimi sedici mesi sono stati difficili e ¨C tra misure di contenimento, smart working e turismo quasi azzerato ¨C quello della mobilit¨¤ ¨¨ stato uno dei settori pi¨´ colpiti. La luce in fondo al tunnel ¨¨ in vista grazie alla campagna vaccinale e il Paese cerca di tornare ad una normalit¨¤ lunga da centrare per intero ma strategica per le persone e per lĄŻeconomia. La domanda imperante ¨¨: quali effetti si porta dietro la pandemia? E che tipo di mobilit¨¤ ¨¨ alle porte: dettata dalle abitudini consolidate negli anni precedenti o piuttosto dalle nuove esigenze, emerse nel contesto degli ultimi mesi? A queste e ad altre domande prova a rispondere la ricerca LĄŻItalia riaccende i motori della mobilit¨¤ ¨C Nuove esigenze o abitudini consolidate?, condotta da Aniasa - lĄŻAssociazione che allĄŻinterno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilit¨¤ - e dalla societ¨¤ di consulenza strategica Bain Company.
USO DELLĄŻAUTO A LIVELLI PRE-COVID MA ACQUISTI FERMI AL PALO
ĄŞ ?A certificare che quello automotive sia il settore pi¨´ colpito dalla crisi ¨¨ lĄŻOsservatorio Conti Pubblici Italiani, che rileva una perdita di cassa di 10 miliardi di euro nel 2020 e un aumento dellĄŻindebitamento per circa 9 miliardi. Eppure lĄŻauto rimane centrale per la mobilit¨¤ degli italiani: dopo lĄŻallentamento e lĄŻeliminazione pressoch¨Ś totale delle limitazioni agli spostamenti, lĄŻutilizzo dellĄŻauto ¨¨ tornato ai livelli pre-Covid. La ricerca di Aniasa e Bain evidenzia come 2 italiani su 3 la usano per spostarsi, mentre diminuisce il ricorso trasporto pubblico locale con una percentuale del 42% del campione che lo utilizza in modo ricorrente. Il maggiore ricorso alle quattro ruote non si traduce per¨° in nuove vendite di auto, rimaste nei primi 5 mesi del 2021 addirittura sotto i livelli del 2019 (-28% rispetto a maggio 2019). Gli italiani infatti preferiscono piuttosto comprare unĄŻauto usata o mantenere la vecchia auto di propriet¨¤, magari Euro 2 o Euro 3 (con conseguente impatto sullĄŻinquinamento e sulla minore sicurezza).
BICI E MONOPATTINO CRESCONO MA NON SOSTITUISCONO LĄŻAUTO
ĄŞ ?Che gli italiani abbiano un rapporto viscerale con lĄŻauto ¨¨ cosa nota: in particolare ¨¨ il mezzo prediletto da chi si muove in periferia, dove il trasporto pubblico ¨¨ meno presente, e dai pendolari. Un trend significativo degli ultimi mesi riguarda gli spostamenti in bicicletta (con unĄŻimpennata di acquisti, 2 milioni solo nel 2020) e sui monopattini (125.000 pezzi venduti nei primi 7 mesi del 2020), con molti nuovi operatori nati a Milano e Roma nel giro di pochi mesi. La bicicletta, per¨°, per il 69% dei suoi utilizzatori, ¨¨ un mezzo utilizzato esclusivamente nel tempo libero e quindi non sostituisce altre forme di mobilit¨¤. Una casistica simile riguarda anche chi invece utilizza in modo frequente il car sharing e il monopattino: in gran parte dei casi, queste persone non hanno unĄŻauto personale e li utilizzano in combinazione con il trasporto pubblico locale. Gli automobilisti (anche pendolari) e gli utenti della micro-mobilit¨¤ presentano due profili molto diversi tra loro ed ¨¨ quindi impossibile pensare di sostituire lĄŻautomobile con la micro-mobilit¨¤. LĄŻauto ed il trasporto pubblico restano ad oggi la migliore soluzione per flessibilit¨¤ e costi di gestione e non hanno di fatto reali alternative agli occhi del pendolare che si muove tutti i giorni.
CAR SHARING E MICROMOBILIT? PREFERITI DA CHI LAVORA DA REMOTO
ĄŞ ?Uno degli elementi che ha caratterizzato le abitudini durante la pandemia ¨¨ il lavoro da remoto, comunemente definito smart working. E la ricerca evidenzia un dato particolarmente interessante: lĄŻauto oggi ¨¨ usata maggiormente proprio da chi dichiara di lavorare meno da remoto, mentre car sharing e monopattini sono usati soprattutto da chi lavora da casa (per pi¨´ di 3 giorni a settimana). Il dato di fatto ¨¨ che i consumatori stanno tornando progressivamente a lavorare in sede, con i giorni di smart working che, dopo essere saliti da meno di 1 nel 2019 a quasi 3 a settimana nel 2020, ad oggi sono gi¨¤ tornati a circa 2 giorni. Questo trend, in un contesto in cui il trasporto pubblico fatica a rimanere competitivo, sta favorendo il ritorno allĄŻuso dellĄŻauto personale. LĄŻautomobile quindi vince al momento la partita della mobilit¨¤. Ma quali sono allora le auto preferite dagli italiani?
AUTO ELETTRICA: BENE SOLO NELLE GRANDI CITT? E NELLE FLOTTE
ĄŞ ?LĄŻelettrificazione ¨¨ un processo innescato ben prima della pandemia ma ¨¨ destinato ad accelerare in virt¨´ delle misure contenute nei piani di ripresa dei diversi paesi. Anche il Pnrr italiano prevede misure per accelerare la transizione verso soluzioni di mobilit¨¤ meno impattanti con particolare focus sullĄŻauto elettrica. Complici anche le campagna contro le alimentazioni diesel e benzina, nel 2020 le immatricolazioni di auto endotermiche, che restano comunque la scelta preferita dal consumatore, sono scese dallĄŻ84% dellĄŻanno precedente al 71%. Il consumatore si ¨¨ orientato fortemente verso lĄŻibrido, che ha assorbito quasi tutto il calo crescendo dal 6% al 18% (principalmente da mild hybrid). Rimangono stabili le alimentazioni a gas (9%) e cresce, anche se di poco, lĄŻelettrico puro, dallo 0,6% del 2019 al 2,3% del 2020 (ben poco rispetto al 6-7% di Francia e Regno Unito o al 54% della Norvegia). LĄŻelettrico sale al 5% di quota nelle grandi citt¨¤, dove viene acquistato soprattutto dal settore delle flotte aziendali, e rimane intorno al 2% in tutto il resto del Paese. La quota di privati che comprano veicoli alla spina non supera lĄŻ1,7% e la media dei veicoli a batteria elettrica scende addirittura allĄŻ1% al Sud, dove si preferiscono Gpl e metano (quota al 13%). Il 51% dei consumatori indica lĄŻelevato costo del veicolo alla base di questa ritrosia verso lĄŻelettrico, problema evidentemente non risolto dagli incentivi.
LĄŻOPINIONE DI ANIASA E BAIN & COMPANY
ĄŞ ?"LĄŻanalisi conferma che il Covid non ha sostanzialmente cambiato i consumi di mobilit¨¤ degli italiani che oggi pi¨´ di ieri si affidano alle quattro ruote per i propri spostamenti - evidenzia Massimiliano Archiapatti, Presidente Aniasa - Per ridurre seriamente lĄŻinquinamento ¨¨ opportuno abbandonare ogni approccio ideologico e prendere coscienza delle diverse realt¨¤ del trasporto in Italia. LĄŻelettrico sta avanzando solo in alcune aree del nostro Paese, trainato dalle immatricolazioni degli operatori del noleggio, ma per una vera mobilit¨¤ green occorre soddisfare le esigenze dellĄŻ88% che vive al di fuori delle grandi citt¨¤. Il noleggio di auto nuove e lĄŻacquisto dellĄŻusato fresco e sicuro fornito dal settore pu¨° dare un contributo decisivo per la transizione ecologica della mobilit¨¤ italiana". "La sostenibilit¨¤ ambientale del trasporto ¨¨ un obbligo, occorre quindi lavorare per mettere auto pi¨´ pulite sulla strada, svecchiando in modo radicale il parco circolante nel rispetto delle esigenze di tutti. Il tipo di auto che si tolgono dalla strada conta anche pi¨´ del tipo di auto nuove che si immatricolano, e forzare la domanda serve a poco" spiega Gianluca Di Loreto, Partner Bain & Company. "In questo senso le nuove forme di mobilit¨¤ completano lĄŻofferta storica di trasporto ma non la sostituiscono; assume quindi una rilevanza strategica il business del noleggio, che permette di ringiovanire le auto in parco, ma con formule economiche comprensibili e anche vantaggiose", conclude Vittorio Melli, Senior Manager Bain & Company.
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