Il ministro dello Sviluppo economico ha partecipato all¡¯apertura dell¡¯Automotive Dealer Day. Con in tasca gli incentivi auto appena approvati Giorgetti ne ha spiegato la logica. Sul vincolo di 180 giorni tra richiesta del bonus e consegna dell'auto promette modifiche normative
Il mondo dell¡¯auto torna ad incontrarsi in presenza e lo fa all¡¯Automotive Dealer Day a Verona il giorno successivo l¡¯entrata in vigore dei nuovi incentivi auto. Nel panel di apertura, quello nel quale le associazioni di categoria hanno ragionato sul momento, sui problemi e sulle opportunit¨¤ che il comparto automotive ha di fronte, ospite d¡¯onore ¨¨ stato il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, tra i fautori del decreto che ha introdotto i nuovi bonus. Il ministro non ha nascosto come il provvedimento abbia avuto una ¡°lunga gestazione¡± e come ¡°non sia stato facile sollecitare l¡¯attenzione sul settore auto¡±, ma quello varato ¨¨ un programma pluriennale che si prefigge di sostenere non solo la domanda ma anche di supportare un settore industriale ritenuto strategico a livello nazionale: ¡°Anche in chiave geopolitica¡±, ha chiosato Giorgetti.?Un provvedimento, quello con cui gli incentivi sono stati varati, non esente da criticit¨¤ come quella del limite dei 180 tra la data del contratto e l'immatricolazione, pena la decadenza del bonus. Un limite troppo stretto in un momento nel quale le consegne sono fortemente dilatate a causa della mancanza di componenti. "Faremo una proroga" ha detto Giorgetti, convenendo su un problema che rischia di tagliare fuori una fetta importante di clienti.
giorgetti, rivedere la fiscalit¨¤ sull'auto
¡ª ?La chiave di lettura dello schema di incentivi ¨¨ duplice: da un lato punta a sostenere le vendite di auto elettriche e ibride plug-in, ma non esclude quelle ibride e termiche e basse emissioni come invece avviene in altri paesi europei. ¡°Sono un fautore della neutralit¨¤ tecnologica¡± chiarisce Giorgetti. L¡¯altro elemento qualificativo del provvedimento appena varato ¨¨ la pluriennalit¨¤: ¡°Abbiamo voluto dare delle certezze sia sul lato della domanda che su quello dell¡¯offerta¡±. Sul secondo punto, per¨°, quello del sostegno alla filiera industriale, sar¨¤ necessario un ulteriore decreto da concertare con il Ministro dell¡¯economia Franco. Tra le cose che mancano nel piano di sostegni ci sono le aziende, tenute volontariamente fuori dalla platea di beneficiari: ¡°Dobbiamo rinnovare quella parte di parco circolante pre Euro 4 che presumibilmente ¨¨ di propriet¨¤ di famiglie a basso reddito, dobbiamo spingere questo ricambio per favorire la decarbonificazione¡±. Il sostegno a professionisti ed imprese potrebbe passare attraverso la tanto agognata revisione della fiscalit¨¤ dell¡¯auto aziendale allineandola alla media europea abolendo quella deroga che l¡¯Italia utilizza ormai da anni. Permettere alle imprese di detratte l¡¯Iva e dedurre i costi dei veicoli sarebbe di stimolo per cambiarli con maggiore frequenza alimentando anche in canale dell¡¯usato con prodotto fresco. Ma per farlo occorre trovare nuove risorse: ¡°Se avessimo spinto anche in questa direzione probabilmente gran parte dello stanziamento ne sarebbe stato assorbito¡± ha spiegato il ministro.
auto elettrica: infrastruttura per la ricarica o diventa bene di lusso
¡ª ?Il palco veronese del Dealer Day ¨¨ anche l¡¯occasione per Giorgetti per dire la sua sull¡¯auto elettrica, che ha bisogno di una rete di ricarica non solo estesa numericamente, ma anche di elevata potenza per consentire ricariche rapide e competere realmente con il motore termico in quanto a fruibilit¨¤. ¡°E¡¯ necessario un intervento che passi attraverso il Pnnr mirato all¡¯infrastrutturazione delle colonnine, altrimenti l¡¯auto elettrica diventa un bene di lusso per famiglie agiate da usare in citt¨¤¡±. Nell¡¯ottica di ridisegnare il comparto industriale automobilistico va stimolata anche l¡¯offerta e nell¡¯intervento di Giorgetti trova posto la giagafactory che Stellantis sta realizzando a Termoli, capace di riassorbire parte di quella forza lavoro che giocoforza verr¨¤ ridotta con la progressiva riduzione della filiera dell¡¯auto termica. ¡°Vedo in altri paesi, ad esempio in Germania, una sensibilit¨¤ anche da parte dei sindacati molto diversa. Andare avanti sparati senza considerare le implicazioni economiche e sociali causerebbe un disastro¡±.
materie prime, le implicazioni geopolitiche
¡ª ?Ma non sono solo le scelte di politica nazionale a catalizzare la platea, il settore auto deve fare i conti anche con le scelte europee in termini taglio alle emissioni, scelte che oltre alla connotazione scientifica sono anche di natura politica: ¡°Tutti condividiamo le preoccupazioni per la salute del pianeta, ma le azioni che mettiamo in campo per tutelarla hanno ricadute sulla vita e sull¡¯economia reale, dai consumatori ai vati attori della filiera. Dobbiamo quindi capire cosa intendiamo per transizione e declinarla tanto sull¡¯industria italiana quanto su quella europea¡±. E in un contesto internazionale mai cos¨¬ turbolento Giorgetti lancia un interrogativo di cui occorre tener conto: ¡°Cosa significa in termini geopolitici una transizione di questo tipo?¡± Domanda che sottintende in maniera neppure tanto implicita che servono scelte ¡°laiche¡±, basate su evidenza scientifiche e quindi non ideologiche ma che non possono determinare una dipendenza da paesi che detengono il monopolio di materie prime, l¡¯abbinamento tra auto elettrica e Cina non ¨¨ certo un mistero.
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