Cracco: “La Mille Miglia ¨¨ un sogno. Ma quella volta a Monza con una F.1...”
Conosce bene la Mille Miglia perch¨¦ ha avuto anche un periodo “bresciano” nella sua grande carriera. Carlo Cracco, classe 1965, vicentino di Creazzo, ha lavorato per quasi tre anni all’Albereta di Erbusco (appunto in provincia di Brescia), dal ’93 al ’96, alla corte del maestro Gualtiero Marchesi che lo aveva assunto nell’86 a Milano, nel ristorante che ha cambiato la storia della cucina italiana. Fare una chiacchierata con lui, prima della partenza per la gara di regolarit¨¤ riservata alle storiche, ¨¨ un’occasione per parlare di sensazioni, auto moderne e vino.
Carlo Cracco, pronto per la sua prima Mille Miglia?
“Prontissimo. Partecipare alla corsa ¨¨ sempre stato un sogno, non realizzato. Ma quest’anno, finalmente, ci sono riuscito, grazie a mio suocero. Saremo a bordo di un’auto bellissima come l’Aurelia B20 Lancia del 1951. Sono proprio contento”.
Sono stati i racconti di qualcuno a farle venire la voglia?
“No, piuttosto la passione per le vetture d’epoca che ho sempre coltivato al pari di quella per le auto veloci. Ma anche il desiderio di Carlo Fanti (il suocero, ndr) che da tempo diceva ?prima o poi la facciamo, vedrai?. Ed eccoci a Brescia, per quella che ¨¨ la ciliegina sulla torta, per usare un termine culinario”.
Cosa ama delle auto d’epoca?
“Le guido da qualche anno e ogni volta resto ammirato dal loro comportamento stradale pensando che hanno 70, 80, anche 90 anni di et¨¤ e se tenute come si deve vanno ancora bene. Erano pazzesche per l’epoca in cui sono state costruite. Condurle ¨¨ divertente, non hanno display e sistemi elettronici: devi conoscerle, devi sentirle. E poi sono l’antitesi delle vetture odierne”.
Ci spieghi meglio.
“Avevano una maggiore personalit¨¤, anche stilistica. Oggi mi sembra che le auto siano un po’ tutte uguali. Ovvio che non esiste paragone dal punto di vista della sicurezza, per fortuna le vetture di oggi aiutano moltissimo chi ¨¨ al volante ed evitano un sacco di incidenti. Questo non toglie che una volta bisognava saper guidare bene, perch¨¦ le auto non perdonavano errori. E quindi dovevi imparare a tenere il volante meglio che ai nostri tempi”.
Ha notato che le auto d’epoca piacciono sempre di pi¨´ e le corse in circuito, a partire dalla F.1, soffrono un po’ nell’interesse?
“Pu¨° essere. Credo che sia un momento felice soprattutto perch¨¦ rappresentano un investimento godibile. Perch¨¦ da un lato ha senso acquistarle e rivenderle, vedendo le alte valutazioni in giro: praticamente non si buttano via i soldi come succede per altre passioni. E dall’altro ti diverti un sacco: andando ai raduni, partecipando a qualche gara ma soprattutto utilizzandole nel fine settimana. Non ¨¨ come andare in giro con il solito suvone, lasci da parte velocit¨¤ e comfort ma provi sensazioni uniche”.
A proposito di velocit¨¤, si ¨¨ divertito e si diverte parecchio. Guida spesso le Audi pi¨´ potenti, ha condotto una Lamborghini da 600 Cv…
“Ma il massimo ¨¨ stato il regalo per i miei 47 anni. Mia moglie Rosa mi ha fatto trovare a Monza una F.1, la Brabham con cui Damon Hill corse il Mondiale nel ‘92: era storica ma sono arrivato a quasi 300 km/h. Comunque, pi¨´ che la pura velocit¨¤, mi ha emozionato il fatto di dover studiare le traiettorie su un circuito in quella situazione e cos¨¬ in fretta. Non sono auto come le altre, insomma”.
Nel quotidiano, quali sono le sue preferenze automobilistiche?
“Vedo che le Case puntano sempre di pi¨´ su modelli con motorizzazione ibrida e sicuramente sono perfetti, rappresentano la nuova frontiera. Per¨° confesso di avere sempre un debole per il 12 cilindri a V: un grande classico, una goduria per i puristi come me. Il massimo sarebbe nell’avere entrambi sotto il cofano: un 12 cilindri, pi¨´ vicino alla tradizione, e un ibrido eco-sostenibile, performante.
Una domanda al titolare di locali con grandi cantine: le norme severe sul tasso alcolico del guidatore quanto stanno influendo sui consumi di vino?
“In effetti, la gente sta pi¨´ attenta che in passato. Anche nei miei locali, si beve un po’ meno che in passato ma forse meglio. Ho una mia opinione: ¨¨ giusto che ci siano leggi restrittive perch¨¦ sono nate dal reale problema di gente che va in giro a fare guai sulle strade. Ma ¨¨ sempre il buon senso a fare la differenza”.
Brescia ha tanta passione per le belle auto e poca per la ristorazione di qualit¨¤. Come mai?
“? simile a tante altre citt¨¤ di provincia dove ¨¨ difficile trovare buoni locali ma in compenso ce ne sono di ottimi nei dintorni, perch¨¦ sono pi¨´ bravi a coltivare la tradizione e le persone sono abituate a frequentarli nel fine settimana. Detto questo, sia quando lavoravo in Albereta sia da turista mi sono sempre trovato bene a Brescia e nella sua provincia. Per me si mangia bene”.
Alla Mille Miglia, la vedremo tanto o poco al volante?
“Io guiderei sempre, non amo fare il navigatore… A parte la battuta, io e Carlo abbiamo gi¨¤ deciso su come alternarsi al volante. Ho proprio voglia di girare per quattro giorni l’Italia, lo considero un break o meglio ancora un piccolo premio che mi sono concesso in mezzo a tutto quello che sto facendo”.
Ma come mai le piace guidare cos¨¬ tanto?
“Perch¨¦ non ¨¨ molto diverso da cucinare, devi scoprire sin dove puoi spingere”.
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