Come ¨¨ fatto il mito
Alfa Romeo 155 Ts D2, lĄŻauto da corsa a trazione anteriore
Il 1992 per lĄŻAlfa Romeo ¨¨ un anno fondamentale: lĄŻazienda, acquistata nel 1986 dal gruppo Fiat a seguito di un crollo verticale sul mercato, mette in commercio il primo modello interamente torinese, cui viene anche tacitamente affidato il compito di dimostrare la bont¨¤ del matrimonio di cui ¨¨ figlio.
Il contesto
ĄŞ ?Certo la 155, questo il nome della neonata, non parte coi favori del pronostico. ? erede della 75, ultima vera Alfa Romeo prodotta con la trazione posteriore e la meccanica tipica della Casa, e discendente della 164, prima dellĄŻera Fiat, anche se prodotta ancora con componentistica milanese. Inoltre si scelgono soluzioni tipiche del gruppo come la trazione anteriore, alla gamma vengono destinati numerosi motori gi¨¤ usati da altri modelli Fiat e come base viene scelto il pianale della Tipo, utilizzato anche dalla Thema e dalla Tempra. Tutto ci¨° fa s¨Ź che la 155 non venga vista come una vera Alfa, ma anzi come una macchina che ha tutto da dimostrare. Il brand si trova cos¨Ź costretto a trovare un modo per far accettare la 155 anche dai puristi e da chi non la vede di buon occhio. E quale modo migliore per il marchio che prima di tutti ha reso lĄŻautomobilismo famoso in Italia? Esatto, le corse. Proprio come per lĄŻAlfa Romeo, il 1992 ¨¨ un anno di transizione anche per il mondo del motorsport: la F1 perde ogni weekend un poĄŻ di seguito a causa delle sue gare giudicate troppo noiose mentre le competizioni turismo al contrario guadagnano notoriet¨¤. Al pubblico piace vedere battaglie allĄŻultimo paraurti tra vetture che assomigliano a quelle che circolano ogni giorno sulle strade.
regole diverse
ĄŞ ?Purtroppo per¨° fino ad allora ogni Paese ha avuto un suo particolare regolamento Superturismo (la categoria pi¨´ aggressiva ed elaborata per le vetture turismo), di conseguenza qualora una Casa decidesse di partecipare a qualche campionato avrebbe dovuto progettare unĄŻauto ad hoc per quella serie. ? il caso della 155 Gta, supercar da oltre 400 Cv basata sulla Q4, unica 155 a trazione integrale. Con la Gta lĄŻAlfa Romeo vince a mani basse il campionato con Nicola Larini, mentre il team fa le prove generali per la partecipazione dellĄŻanno successivo al campionato Dtm, ma tutto questo ¨¨ circoscritto allĄŻItalia. Il 1993 ¨¨ poi lĄŻanno del varo da parte della Fia di due nuovi regolamenti per le turismo, ovvero le classi D1 e D2. La prima ¨¨ solo per il Dtm, serie tedesca tra le pi¨´ importanti al mondo, mentre la D2 viene estesa a tutte le serie nazionali per vetture turismo, in modo da avere un parco macchine pi¨´ omogeneo. Tra i due regolamenti passa il giorno e la notte, le D1 sono dei mostri tecnologici, mentre le D2, per ordine di Ecclestone, Ą°devono sembrare taxi da corsaĄą. La versione grossa, la 155 V6 Ti guidata da Nicola Larini, si impone nel campionato tedesco sbaragliando la fortissima concorrenza di casa, mentre nella classe D2, pi¨´ eterogenea in Germania, coglie il successo Gianni Giudici su 155 Ts.
Il palmar¨¨s
ĄŞ ?Pur continuando lĄŻavventura dellĄŻAlfa Romeo nel Dtm, le D2 non saranno pi¨´ ammesse dopo il 93, per cui lĄŻimpegno ufficiale del Biscione viene diviso su pi¨´ campionati. In questo modo la 155 in versione D2, ovvero la Ts (Twin Spark), vince nel 1994 il Btcc inglese, con Gabriele Tarquini alla guida della vettura basata sulla storica versione Silverstone, e nel 1994, 1995 e 1997 il Cet spagnolo con Adrian Campos, Luis Villamil (in entrambi i casi gestita dalla Scuderia Giudici per conto dellĄŻAlfa Romeo) e Fabrizio Giovanardi. Finisce la sua onorata carriera partecipando al Super Tourenwagen Cup (campionato superturismo europeo/tedesco) guidata da Franz Engstler, Christian Danner, Gianni Giudici e Stefano Modena. E proprio di Stefano Modena, ex pilota di F1 e vincitore di due gare nel Dtm con la 155, ¨¨ la vettura in video, quella con cui lĄŻitaliano ha preso parte al Stw nel 1997.
ComĄŻ¨¨ fatta
ĄŞ ?Il regolamento D2 del 1993, il primo, voleva che le vetture fossero pi¨´ stradali possibili, come detto dei taxi da corsa. La prima versione della 155 Ts ¨¨ infatti la meno aggressiva: da un punto di vista estetico, la carrozzeria ¨¨ uguale alla vettura stradale, non cĄŻ¨¨ aerodinamica, n¨Ś allargamenti di alcun genere. La versione 1994 invece differiva dalla precedente per numerosi aspetti, poich¨Ś la Fia voleva avvantaggiare le D2 in favore delle D1, che rischiavano di fare concorrenza alla F1; tra tutte le modifiche quelle divenute pi¨´ famose sono senza dubbio le appendici anteriori e posteriori, per adottare le quali si dovette sfruttare una zona dĄŻombra del regolamento che le permetteva, a patto che fossero mobili gi¨¤ sulla vettura stradale. Per questo Alfa Romeo produsse i 2.500 esemplari necessari e omolog¨° la 155 Silverstone, in questo modo dotata di spoiler e splitter regolabili grazie a un kit fornito dalla fabbrica. A causa delle troppe vittorie, tra cui le classifiche generali di Btcc con Tarquini e Cet con Campos, gli altri concorrenti protestarono e per lĄŻanno successivo la Silverstone e le regole che sfruttava furono messe fuori legge. I tre anni successivi, 1995, 1996 e 1997 videro altri tre cambi di regolamento, ognuno in direzioni diverse. Alfa Romeo prosegu¨Ź con i programmi ufficiali solo nel 1995, anno in cui ci fu un sostanziale ritorno ai taxi da corsa, fatta eccezione per le ali che non dovevano essere di derivazione stradale, ma potevano essere progettate ad hoc a patto di stare allĄŻinterno di certe misure. In questa stagione e nella successiva la 155 era penalizzata perch¨Ś utilizzava il motore Fiat 16 valvole che erogava circa 20 Cv in meno rispetto agli avversari. Nel 1996 e 1997 invece, con lĄŻuscita dellĄŻAlfa dalle corse, lo sviluppo fu affidato ai privati, ancora supportati dalla casa. Dopo un 1996 da dimenticare, in cui la Nordauto progett¨° la sua evoluzione di Ts, nel 1997 la scuderia di Cremona torn¨° allĄŻassalto con un progetto del tutto nuovo, fortificato dallĄŻutilizzo del nuovo motore Alfa Romeo 16 V Twin Spark che erogava oltre 320 Cv. Con Fabrizio Giovanardi il team guadagn¨° nuovamente il titolo nel Cet, oltre alla garanzia di far parte del programma ufficiale lĄŻanno successivo con lĄŻarrivo della nuova 156. Come detto, negli anni la 155 Ts fu equipaggiata con diversi motori, tutti 4 cilindri in linea da 2.0 litri, spesso non efficaci; in compenso, a causa della natura aggressiva delle gare turismo, i motori scelti, di serie avevano solo la base: competizioni di questo genere, di breve durata ma grande intensit¨¤, rendevano necessaria lĄŻesasperazione delle prestazioni in modo da riuscire ad avere ogni singolo cavallo possibile e ne ¨¨ una dimostrazione il fatto che un motore praticamente di produzione girasse a oltre 8.500 rpm, un regime di rotazione molto oltre il limite di una vettura stradale.
la trasmissione Ą°made in TarquiniĄą
ĄŞ ?La trasmissione, rigorosamente accoppiata alla trazione anteriore, era invece affidata a un cambio sequenziale Hewland a 6 marce, con differenziale autobloccante. Questo nel 1994, a seguito di una sessione approfondita di test invernali con il miglior interprete della Ts, Gabriele Tarquini, fu trasformato in un dispositivo attivo in grado di bloccarsi in frenata evitando cos¨Ź il bloccaggio di una delle due ruote anteriori e migliorando cos¨Ź molto lĄŻinserimento. Il pilota abruzzese aveva inoltre sviluppato insieme allĄŻingegner Maurizio Nardon uno speciale comando che gli permetteva di bloccare il differenziale permettendogli per esempio di affrontare i cordoli a velocit¨¤ pi¨´ alta.
le sospensioni
ĄŞ ?Il giro delle sospensioni richiamava quelle di serie: allĄŻanteriore schema McPherson con ammortizzatori Bilstein, molle elicoidali e barra di rollio, mentre al posteriore ruote indipendenti con sospensioni monobraccio e barra stabilizzatrice. I freni Brembo a 4 pistoncini. Negli anni successivi la vettura fu poi modificata pi¨´ volte (riportare lĄŻelenco delle versioni sarebbe lungo), ma si pu¨° dire che gli aspetti pi¨´ interessati furono, come detto prima, lĄŻaerodinamica e il motore.
Come si guida
ĄŞ ?Purtroppo chi scrive non lĄŻha provata, in compenso i fortunati che lĄŻhanno fatto ne parlano in modo discordante. Va detto che ¨¨ una vettura per puristi della trazione anteriore, molto lunga con tanto peso allĄŻanteriore e, soprattutto nella prima versione un differenziale non del tutto efficace. Come spesso accadeva per questo genere di vetture, soprattutto per chi non fosse esperto della guida da trazione anteriore, la difficolt¨¤ principale era rappresentata dalla gestione delle gomme davanti, soggette a consumo elevato a causa dei tanti pattinamenti e del troppo lavoro da svolgere (trazione e direzione). Per quanto riguarda lĄŻasse posteriore, del tutto inattivo, gli pneumatici difficilmente andavano in temperatura. Per ovviare al problema in qualifica si usava fare prima due giri poi invertire le anteriori con le posteriori ed entrare per il tentativo vero, partendo cos¨Ź con le posteriori gi¨¤ calde. Inoltre bisognava guidare con massima attenzione per evitare che potessero sporcarsi, altrimenti sarebbe stato molto difficile riuscire a pulirle con lĄŻasse cos¨Ź scarico. Ciononostante, i numerosi risultati ottenuti, tra i quali spiccano le tante pole position ottenute con la veloce versione 1997, dimostrano come la 155 Ts sia stata una vettura versatile e vincente, in grado di contribuire al retaggio cui appartiene la 155, con la Gta e la V6 Ti.
Scheda tecnica (della vettura in video)
ĄŞ ?Motore: 4 cilindri in linea, 2.0 litri. 320 Cv a 8.500 giri/min, coppia massima 300 Nm a 8.200 giri/min. Dimensioni della Silverstone stradale, la pi¨´ simile a quella da corsa: 4440 x 1700 x 1440 mm. Trasmissione: Hewland a 6 marce sequenziale a innesti frontali con differenziale autobloccante a giunto viscoso Ferguson. Trazione: anteriore. Prestazioni: 0-100 6 s, velocit¨¤ massima: 240 km/h
? RIPRODUZIONE RISERVATA