TECNOLOGIA
America¡¯s Cup e F1, foils e carene come gomme e telaio
Davanti al televisore per seguire l¡¯ottava regata dell¡¯America¡¯s di Auckland, ¨¨ stato impossibile per un appassionato di auto da corsa (e di vela, magari) non provare una sensazione: quando prima Te Rehutai - la barca neozelandese - e successivamente Luna Rossa Prada Pirelli si sono impiantate nell¡¯Hauraki Gulf abbonnacciato, sembrava che avessero bucato. Peccato che i kiwi abbiano ripreso la marcia in modo pi¨´ rapido dei nostri eroi, rimontando un distacco notevole e infliggendone uno clamoroso al traguardo. I foils come gli pneumatici? Non ¨¨ una forzatura. Come ¨¨ evidente che la chiglia dei velocissimi AC 75 - e di qualsiasi monoscafo per l¡¯America¡¯s Cup - abbia molti punti in comune con un telaio di F1 e il complesso albero-vele rappresenti la parte propulsiva. ? interessante quindi analizzare similitudini e differenze.
FORME DIVERSE
¡ª ?In questa edizione dell¡¯America¡¯s Cup, la vera rottura tecnica con le barche del passato ¨¨ rappresentata dal sistema dei foiling, l¡¯insieme di appendici che in configurazione ideale consentono allo scafo di decollare dall¡¯acqua e mantenersi sollevato a velocit¨¤ incredibili. Quella posteriore (la pala del timone) ha una forma a T perfetta, con un pescaggio massimo di 3,5 metri. Le due appendici laterali richiamano delle ali ¨C l¡¯apertura massima ¨¨ di quattro metri per ciascuna ¨C e sono basculanti, tanto che quando l¡¯imbarcazione si trova all¡¯ormeggio vengono abbassati per ridurre il baglio al minimo e occupare poco spazio. Nelle manovre come il giro di boa, entrambi i foil laterali appoggiano sull¡¯acqua a dare la stabilit¨¤ necessaria. Ma nei lati del percorso, ecco che il foil di sottovento fornisce la spinta di sollevamento allo scafo mentre quello di sopravento assicura il momento raddrizzante e impedisce ¨C salvo errori o forzatura ¨C il ribaltamento. Al tempo stesso, ¨¨ fondamentale che i foils siano in assetto perfetto, per evitare quanto ¨¨ successo nell¡¯ottava regata. Il paragone con gli pneumatici? Regge sulle scelte della tipologia: a differenza della F1 che ¨¨ monomarca, l¡¯America¡¯s Cup consente di scegliere la tipologia che si pu¨° cambiare in vari momenti della competizione. Per¨°, una volta stazzata la barca non si pu¨° toccare. A un esperto ¨¨ apparso subito chiara la visione diversa tra gli italiani e i neozelandesi: Luna Rossa (come Ineos Team UK, che ha chiesto sul tema l¡¯aiuto della divisione Applied Science di Mercedes-Amg) ha optato per la parte pi¨´ esterna dell¡¯appendice una forma a Y mentre Te Rehutai adotta foils a T. Va detto che il braccio di collegamento del foil con lo scafo ¨¨ invece identico per tutti, come stabilito dal regolamento.
I SET DI FOILS
¡ª ?A proposito della normativa segue idealmente alcuni concetti della F1 volti a limitare i costi e (in parte) la fantasia progettuale. Per l¡¯America¡¯s Cup ¨¨ stato concesso ai team di produrre tre set di foil, modificabili al massimo per il 20% della superficie. Detto questo, meglio la forma a T o a Y? Sicuramente il primo ¨¨ pi¨´ piccolo e mostra una superficie totalmente piatta uscendo dall¡¯acqua. Per gli esperti necessita di una maggiore attenzione in manovra, penalizzando in parte la maneggevolezza come si ¨¨ visto nelle partenze dove Luna Rossa ha quasi sempre prevalso. Diciamo che per ¡®montarli¡¯ occorre essere pi¨´ bravi, rischiare qualcosa in pi¨´: ma storicamente, i neozelandesi hanno sempre giocato sull¡¯estremizzazione tecnica. Il foil a Y, oltre a essere provvisto di un bulbo al centro pi¨´ piccolo di quello esibito dal rivale e di alette alle estremit¨¤: pi¨´ affidabile nel controllo - sempre secondo i tecnici - forma un angolo di 150¡ã e dovrebbe assicurare minori turbolenze, dare pi¨´ aderenza insomma. Altra differenza sensibile: su Te Rehutai l¡¯attuatore che movimenta i flap ¨¨ stato piazzato nel rigonfiamento del braccio (tecnicamente si chiama ¡®arm¡¯) del foil, mentre su Luna Rossa Prada Pirelli si trova in barca.
CARENE
¡ª ?Veniamo alla chiglia, il telaio della barca. Per la prima volta nell¡¯America¡¯s Cup, un monoscafo esce dall¡¯acqua: aspetto normale da anni per i racer oceanici o le derive acrobatiche, dotate di foil come l¡¯AC75. Questo ha portato a uno studio accurato, anche in questo caso con impostazioni diverse. Luna Rossa Prada Pirelli mostra una carena piatta, senza canali per il ¡®drenaggio¡¯ dell¡¯aria verso poppa, mentre Te Rehutai su una configurazione simile ne ha piazzati due e belli marcati. Il comportamento in regata ne risente. Si ¨¨ visto che la barca italiana alza il ¡®muso¡¯ pi¨´ dell¡¯avversaria in quanto ¨¨ portante, plana maggiormente ma porta qualche rischio in pi¨´ e obbliga a un controllo pi¨´ sofisticato ¡®in volo¡¯. Al contrario, la barca neozelandese ¨¨ in perfetto stile wing car Anni 70 con il massimo sfruttamento del cosiddetto ¡®effetto suolo¡¯: nelle stesse condizioni, Te Rehutai viaggia a un¡¯altezza rispetto al mare inferiore del 15-20% rispetto a Luna Rossa Prada Pirelli con i vantaggi che ne conseguono, all¡¯aumentare del vento. Al di l¨¤ della capacit¨¤ dei ragazzi di Max Sirena di marcare benissimo i kiwi, i numeri esprimono la superiorit¨¤ prestazionale di Te Rehutai, soprattutto all¡¯aumentare del vento. Se invece di gareggiare su un circuito relativamente piccolo - persino con dei bordi stabiliti - quale ¨¨ il campo di regata scelto per l¡¯America¡¯s Cup, si corresse modello dragster non ci sarebbe scampo.
SOFT WING
¡ª ?Ovvio che senza un buon motore tutto questo non sarebbe possibile. In questa edizione, l¡¯innovazione ¨¨ rappresentata dalla soft wing, costituita da due rande issate parallelamente, all¡¯interno delle quali sono inseriti i controlli della forma della vela. Consente di avere un¡¯efficienza pari a un¡¯ala rigida ma con una facilit¨¤ di utilizzo simili a quella di una vela tradizionale: il paragone automobilistico ¨¨ pi¨´ potenza ed erogazione pi¨´ lineare della stessa. In pi¨´, rispetto ad un albero alare rotante, si elimina lo ¡°scalino¡± tra l¡¯antenna e la vela che rovina il flusso del vento proprio dove se ne potrebbe estrarre pi¨´ energia. Sempre in nome della massima resa aerodinamica, ¨¨ sparito il boma ossia l¡¯elemento su cui viene inserito il lato basso della randa: il motivo ¨¨ quello di sfruttare al massimo il profilo alare della vela, ¡°saldandolo¡± alla coperta. I neozelandesi sono andati ancora oltre: i grinder sono interamente all¡¯interno, ¡®scavati¡¯ nella coperta per non fare il minimo attrito con il vento mentre gli italiani hanno un cupolino in quanto il corpo esce parzialmente. In definitiva, estremizzando il concetto, Luna Rossa Prada Pirelli ¨¨ una barca che vola appena possibile mentre Te Rehutai ¨¨ un aereo che tocca l¡¯acqua il meno possibile. Ma come sempre, solo dopo la fine dell¡¯America¡¯s Cup potremo realmente capire le soluzioni tecniche e quanto siano state determinanti.
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