Il gruppo coreano stanzia 400 milioni di dollari per la nascita del Boston Dynamics AI destinato a velocizzare l'innovazione nel software e nell'intelligenza artificiale facendo a meno dei giganti della tecnologia
Pi¨´ un mosaico ¨¨ grande, pi¨´ sono piccole e indecifrabili le tessere, anche se ciascuna diventa indispensabile per comprendere l'insieme. In uno stringato e asettico comunicato stampa Hyundai Motor Group annuncia la nascita del Boston Dynamics AI Institute, con l¡¯obiettivo di compiere avanzamenti fondamentali nell¡¯intelligenza artificiale, nella robotica e nelle macchine intelligenti. Sembra l'ennesima fumosa dichiarazione che costella la strada verso la digitalizzazione dell'automobile e la nascita della guida autonoma, ma c'¨¨ un dettaglio che svela invece come quella del gruppo coreano sia una strategia vera, a tenaglia. Il Boston Dynamics AI Institute nasce con un investimento iniziale di oltre 400 milioni di dollari, che ¨¨ una cifra folle per intestarsi un centro di ricerca condito di segretaria di rappresentanza con palazzina in bella vista su Kendall Square, a Cambridge (non quella inglese ma la citt¨¤ del Massachussets attaccata a Boston dove sorge anche il mitico Mit). In realt¨¤, Hyundai Motor Group sta giocando una partita solitaria rispetto al resto del panorama automobilistico mondiale, partendo dal vantaggio nel settore dei semiconduttori che appartiene alla Corea del Sud, e concentrandosi quindi sul tradizionale punto debole dell'industria del Paese orientale, cio¨¨ il software.
effetto calamita
¡ª ?Ufficialmente una organizzazione fondata solo sulla ricerca, l¡¯Istituto lavorer¨¤ per risolvere le pi¨´ importanti e difficili sfide legate alla creazione di robot avanzati, intelligenza artificiale e dunque di machine learning. L¡¯approccio, si legge nel comunicato, ¨¨ pensato per coniugare gli aspetti migliori dei laboratori di ricerca universitari e laboratori di sviluppo aziendale. Nella sostanza, far¨¤ da Campus, calamita per le sperimentazioni del mondo accademico, proiettandole nella realt¨¤ produttiva del gruppo senza intermediari e perdite di tempo. L'idea non ¨¨ finanziare all'esterno, portare all'interno, replicando in modo esatto quanto gi¨¤ fatto da Apple e Alphabet, societ¨¤ madre di Google. Poi l'ennesimo dettaglio, cio¨¨ che l'istituto sar¨¤ guidato da Marc Raibert, fondatore di Boston Dynamics, nome che Hyundai Motor Group conosce gi¨¤ molto bene, e non solo per via del suo cane robotico Spot, in vendita a 74.500 dollari.
Sfida in solitudine
¡ª ?Il colosso coreano nel 2020 ha acquisito per 900 milioni di dollari l'80% della azioni della Boston Dynamics, precedentemente di propriet¨¤ del fondo giapponese SoftBank. Non ¨¨ stato un investimento qualunque, perch¨¦ questa non era una societ¨¤ qualsiasi, ma tra i leader mondiali nel mettere assieme meccanismi di movimento a circuiti e software in grado di mantenere movimento in equilibrio. Crea automi capaci camminare, correre e interagire. ? stata fondata nel 1992 proprio da Marc Raibert e da un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology con l'idea di diventare un laboratorio sulla robotica libero e distaccato dai vincoli universitari. Rispetto alle sfere di influenza di Apple e Alphabet, Boston Dynamics ¨¨ del tutto indipendente e lavora ad un livello di integrazione molto maggiore tra elettronica e meccanica. Questo il punto focale. Se il mondo dell'auto europea si sta appoggiando ad Apple e Alphabet per lo sviluppo di piattaforme di guida assistita e autonoma, inevitabilmente cedendo a pressioni e standard tecnici imposti, Hyundai sta creando un proprio ecosistema indipendente verticalizzando, ovvero trasferendo al proprio interno non certo accordi e programmi condivisi, ma addirittura aziende intere. L'ultimo esempio ¨¨ quello della startup sud coreana 42dot, specializzata nei sistemi di guida autonoma capaci di funzionare senza i costosissimi scaner Lidar, recentemente acquisita dal gruppo e che far¨¤ da base ad un nuovo Global Software Center per guidare lo sviluppo delle proprie capacit¨¤ e tecnologie software. Non a caso, 42dot ¨¨ il secondo grande acquisto realizzato dal nuovo presidente del colosso coreano, Chung Eui-sun, dopo quello di Boston Dynamic. L'intero mosaico racconta di una Hyundai Motor che ha deciso di investire 79 miliardi di dollari entro il 2030 nella tecnologia del software di guida autonoma e nelle attivit¨¤ legate ai veicoli elettrici. Il rischio per l'auto europea sta nel rimanere con le briciole.
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