Mentre lĄŻEuropa teme una generazione di vetture a batteria orientali, il grosso delle esportazioni di Pechino ¨¨ costituito da auto con motore tradizionale e a basso costo, gi¨¤ pronte approfittare della nuova normativa Euro 7
LĄŻEuropa dellĄŻauto ¨¨ in un vicolo cieco. Chi ce lĄŻha spinta diceva di saper guardare lontano, ma una sequenza disarmante di errori e retromarce ha messo la Cina nella condizione di andare oltre le nostre peggiori previsioni. Mentre lĄŻindustria dellĄŻauto europea era Ą°distrattaĄą da Bruxelles e dalla missione dellĄŻauto elettrica obbligatoria nel 2035, salvo un procedimento per poterci ripensare nel 2026, Pechino aspettava la vera occasione, che puntualmente ¨¨ arrivata. La proposta della nuova normativa Euro 7, attesa al voto al Parlamento europeo a novembre, ha lasciato di fatto invariati gli standard anti-emissioni previsti dalla precedente normativa Euro 6, spalancando cos¨Ź le porte alle vetture cinesi con motori a combustione gi¨¤ in commercio, con minimi adattamenti e listini economici. Abbiamo incontrato alcuni dei molti manager cinesi ospiti al Salone di Ginevra 2023 in svolgimento a Doha, in Qatar. Concetti chiari, a microfoni spenti ma con dati di produzione e vendita alla mano. Aspettavamo una invasione elettrica, ma lĄŻItalia e il Sud Europa saranno il bersaglio di una offensiva a benzina.
come va il mercato
ĄŞ ?LĄŻassociazione mentale che lĄŻauto cinese fosse solo elettrica ¨¨ stata, per molti, un abbaglio. Secondo i dati ufficiali relativi, forniti dalla China Passenger Car Association, nel Paese sono state vendute a settembre 2,04 milioni di autovetture, +4,7% allo stesso mese dello scorso anno. Nel totale rientrano i 746.000 Nev, quella categoria di auto New energy vehicle che comprende tanto le elettriche che le ibride plug-in. Il totale Nev cresce del 22,1%, certo, ma le sfumature non sono affatto ovvie. Se infatti sono mezzo milione le auto a batteria vendute a settembre, + 16,3%, conta soprattutto la cifra di 246.000 ibride a ricarica esterna, con una crescita del 64% che fotografa una inversione di tendenza ormai in atto da mesi.
Porta spalancata
ĄŞ ?Riassumendo, il mercato cinese consegna alla intera categoria Nev il 36,6% del totale delle vendite, con il restante 63,4% tutto in mano a vetture con motorizzazioni a benzina, neppure elettrificate. Si pu¨° obiettare che in Italia a settembre le elettriche hanno toccato il 3,6% delle vendite, le ibride plug-in il 4%, con una quota Nev totale dunque del 7,6%, ma proprio questo ¨¨ il punto. Il Sud Europa offre ben altre opportunit¨¤. Nei primi nove mesi del 2023, in Cina sono state vendute 15,4 milioni di vetture, +2,1%, ma nello stesso periodo ne sono state esportate 3,38 milioni, ovvero +60% rispetto ai primi nove mesi del 2022. Di queste, solo 825 mila appartenevano alla categoria Nev, nella quale ricadono per¨° anche le Tesla prodotte a Shanghai, oltre ai modelli elettrici Bmw/Mini, Smart, Polestar e Dacia realizzati per lĄŻEuropa. I grandi gruppi automobilistici generalisti come Chery e Saic o Great Wall, non hanno la minima intenzione di abbandonare la produzione di vetture a benzina, approfittando pi¨´ che mai di una normativa Euro 7 che non alza minimamente lĄŻasticella sul piano tecnologico. La porta in Europa ora ¨¨ davvero aperta.
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