Lunga chiacchierata con l'amministratore delegato del marchio Denis le Vot per parlare di come nasce un'auto della casa ma anche di elettrificazione e politica sulle emissioni
Pu¨° un bene di consumo essere in qualche modo la rappresentazione plastica della frugalit¨¤? Forse s¨¬, anche nella societ¨¤ degli acquisti, specie se alle prese con l'inflazione e quindi con una diminuita capacit¨¤ di spesa. E' un aggettivo che usa parecchie volte Denis le Vot, amministratore delegato di Dacia e Lada per descrivere le auto del marchio romeno che fa parte del gruppo Renault dal 1999. L'ingegnere le Vot, 57 anni, lavora nel gruppo della Losanga da 32 anni ed ¨¨ diventato amministratore delegato di Dacia e Lada dal 1¡ã gennaio 2021. E' in Italia per parlare con i venditori della rete: ¨¨ quindi l'occasione buona per una lunga chiacchierata con il dirigente su Dacia, su cosa diventer¨¤ nel futuro prossimo, sui cambiamenti nei consumi, ma anche per fare un passaggio sulla Russia, dove le Vot ha lavorato per Renault a pi¨´ riprese, e sulle richieste dell'Unione europea al mondo dell'auto in tema di emissioni e cambiamento tecnologico. Un argomento particolarmente interessante visto che Dacia ¨¨ una delle case auto pi¨´ termiche presenti sul mercato europeo e in attesa del regolamento Euro 7 che deve ancora essere scritto: quattro modelli di cui uno elettrico, la Spring, e gli altri tre, Sandero, Duster e Jogger senza il minimo aiutino elettrico. Il primo ibrido puro (full hybrid) arriver¨¤ nel 2023 con l'ultima nata, la Jogger.?
premiata dal mercato
¡ª ?Intanto i numeri di mercato stanno ripagando la strategia di Dacia. Nell'Unione europea, Regno Unito, Norvegia, Islanda e Svizzera nei primi tre mesi del 2022, a fronte del totale delle immatricolazioni calato del 10,6%, Dacia ¨¨ cresciuta del 16,9% per 103.519 targhe nuove. In Italia il dato ¨¨ pi¨´ aggiornato. Da gennaio ad aprile le immatricolazioni sono diminuite del 26,5% mentre le vendite del marchio sono aumentate del 20,16% per un totale di 23.548 pezzi dei quali 18.232 ai clienti privati. Senza contare il dominio di Sandero (8.033 auto) e Duster (6.621) nell'alimentazione benzina/Gpl. Questione di prezzi? Certo, anche se Dacia non fa sconti, ricorda a pi¨´ riprese le Vot. Adesso la gamma termica ¨¨ interamente costruita sulla piattaforma di segmento B, Cmf-B molto gradita in Italia seppure con differenze regionali: "Si va da Milano, citt¨¤ ricca di elettrificazione, dove fare proposte come Jogger Extreme Up e Spring alle regioni del sud dove ci sono clienti? pi¨´ tradizionali". Nel 2025 arriver¨¤ Bigster, il Suv di segmento C che punta a conquistare anche i mercati del nord Europa, il cui concept ¨¨ stato svelato il gennaio del 2021. Per il nuovo Duster e una Spring "potenziata" in termini di batteria invece non ci sono indicazioni ufficiali ma solo rumors.
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occhio al peso
¡ª ?Il tema della sobriet¨¤, l'essere parchi, inizia dal peso. "Jogger - spiega l'ad - persa 1,2 tonnellate. Per le auto a sette posti la media ¨¨ di 280 kg in pi¨´. Per far muovere un peso superiore bisogna elettrificare (per abbassare consumi ed emissioni, ndr). Noi elettrificheremo pi¨´ tardi perch¨¨ le nostre vetture sono pi¨´ leggere". Ci¨° non di meno, come detto, il prossimo anno arriver¨¤ in gamma una Jogger full hybrid che utilizzer¨¤ il sistema E-Tech di Renault, motore termico benzina 1,6 litri, potenza di sistema 145 Cv che equipaggia Clio, Captur e Arkana. Si tratta di una complementariet¨¤ tra Renault e Dacia su cui le Vot si sofferma pi¨´ volte.
scomponi e ricomponi
¡ª ?L'ad racconta come si sia arrivati a un'auto frugale: "Abbiamo preso la piattaforma della Clio (appunto la Cmf-B, ndr) e ci abbiamo messo due anni e 3 mila ingegneri per vedere cosa tenere. Noi leviamo tutto e poi scegliamo. A volte aggiungiamo delle cose, come il Media Control su cui mettere lo smartphone da collegare con l'auto via Bluetooth". In questo modo l'offerta si semplifica e si riesce a contere il prezzo di produzione e per il cliente. La mancanza di alcuni Adas opzionali per¨° penalizza Dacia nei risultati dei crash test Euro NCap: "Non corriamo dietro alle stelle - dice le Vot citando un claim -. Facciamo auto che rispettano tute le norme europee con attenzione alla sicurezza passiva e proponiamo una scelta ai clienti sulla sicurezza attiva. Per esempio nella terza fila di sedili della Jogger abbiamo deciso di non mettere il cicalino di cinture di sicurezza". Una strategia particolarmente efficace in tempi di difficilt¨¤ di approvvigionamento di materie prime, semiconduttori e rialzo dei prezzi dell'energia: "Tutti i costruttori sono sottoposti alla stessa pressione". Ogni anno il costo della produzione sale tra i 500 e i 1.000 euro per auto. "Pi¨´ il prezzo delle vetture amenta, pi¨´ le persone riflettono. Noi offriamo una scelta razionale e consumiamo meno materie prime. Continuiamo a lavorare su peso e ingegneria delle nostre auto". Poi le Vot spiega che una parte di clientela arriva da segmenti superiori e che ha deciso di razionalizzare le spese.?
emissioni e pane
¡ª ?Interpellato sulla situazione in Russia del gruppo, 45 mila dipendenti, le Vot non aggiunge nulla rispetto a quanto gi¨¤ detto dal Ceo del gruppo Luca De Meo: "Stiamo discutendo con le autorit¨¤ russe". Intanto bisogna fare i conti con la transizione tecnologica richiesta dall'Unione europea. La Commissione Ue, con il pacchetto di proposte Fit for 55, ha chiesto la fine delle vendite dei motori termici entro il 2035: "Abbiamo il termico e abbiamo l'elettrico - risponde il manager -. Pensiamo che lasciare una porta aperta fino al 2040 all'ibrido plug-in ci darebbe cinque anni che ci permetterebbero di ammortizzare" i costi colossali della transizione. Quindi cosa pu¨° diventare Dacia? Ecco la ricetta le Vot: "Ci sono panettieri che a fine giornata buttano il pane non venduto e quelli che alle 19 sono a cena a casa perch¨¦ hanno venduto tutto. Noi siamo i secondi. Dacia deve rimanere frugale".?
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