LĄŻevoluzione della dinamica di guida dalla Golf Gti alla Golf R. Emozioni, agilit¨¤ e prestazioni senza compromettere comfort e prevedibilit¨¤ nelle reazioni. I sistemi informatici al centro dei progressi
Cosa significa "dinamica di guida"? Tenuta di strada, comfort, sensazioni al volante. O, in altri termini, emozioni accanto alla sicurezza, praticit¨¤ insieme al divertimento. Fattori che i progettisti di un'auto stradale contemporanea devono tenere nella massima considerazione. Quando poi si tratta di costruire un modello di alta gamma, tali parametri vanno portati avanti tutti insieme. Se in passato il lavoro ruotava esclusivamente intorno all'elemento meccanico, al giorno d'oggi il ruolo centrale ¨¨ ricoperto dagli apparati informatici: dispositivi elettronici che vengono controllati dal software, l'insieme dei programmi che letteralmente accendono e spengono una miriade di interruttori. Il difficile ¨¨ farlo al momento opportuno. A che punto si trova la tecnologia attuale? Osserviamo una grande casa come la Volkswagen.
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Dinamica di guida: tenuta di strada ed emozioni
ĄŞ ?Tornando alla domanda iniziale, una definizione puntuale della dinamica di guida potrebbe essere quella elaborata da Karsten Schebsdat, direttore della dinamica dei veicoli e dei sistemi di controllo del telaio Volkswagen : "Noi diamo forma alle emozioni che l'auto offre al conducente. Un'auto emozionante deve essere agile. Con uno sterzo diretto ad alte velocit¨¤, si vuole che l'auto non sia nervosa ma stabile. Anche in fatto di sospensioni, il cliente deve poter sapere esattamente come il veicolo reagir¨¤ in ogni momento. La stabilit¨¤ quindi ¨¨ centrale. Il guidatore deve poter 'respirare' l'auto e rendersi conto facilmente di quando si sta per raggiungere il limite. Quando si sale su una Volkswagen si ¨¨ veloci subito, perch¨Ś l'auto comunica con chi guida".
Sterzo, sospensioni, comfort e freni: i pilastri della dinamica
ĄŞ ?Nel modo in cui Volkswagen intende la dinamica, gli elementi cardine vanno declinati secondo una filosofia precisa. Lo sterzo deve avere un comportamento stabile e prevedibile fino alla massima velocit¨¤, assicurando tempi di risposta minimi. Le sospensioni devono "comunicare" col guidatore, attraverso reazioni lineari e prevedibili a tutte le fasce di velocit¨¤; i sistemi di controllo della stabilit¨¤ devono agire in modo fluido e accurato, intervenendo il pi¨´ tardi possibile; la guidabilit¨¤ deve essere intuitiva. Il comfort di guida va ottenuto riducendo al minimo sulle strade sconnesse rollio e beccheggio (cio¨¨ i movimenti del veicolo rispettivamente lungo l'asse longitudinale e trasversale), per mezzo di un alto assorbimento delle asperit¨¤, anche in virt¨´ di un comportamento armonioso e sensibile delle molle. Per quanto riguarda i freni, oltre a garantire ovviamente spazi d'arresto ridotti, il pedale deve disporre di una corsa corta, restituire una certa rigidit¨¤ allo sforzo; quest'ultimo inoltre deve essere ben dosabile e altamente riproducibile; sui veicoli elettrici infine la transizione tra frenata rigenerativa e idraulica non deve essere brutale.
La dinamica di guida nella storia della Volkswagen Golf
ĄŞ ?Quando si parla di Volkswagen, quale auto meglio della Golf pu¨° rappresentare l'evoluzione tecnologica in fatto di dinamica? Nel 1975 la prima Golf Gti sfoggiava un telaio sportivo. Nel 1986 la seconda generazione della Gti montava l'Abs. Saltiamo al 2002 per trovare sulla Golf 4 R32 la trazione integrale e il cambio automatico a doppia frizione Dsg. Il 2008 vedeva la Golf 6 Gti utilizzare il telaio con sospensioni attive Dcc. Siamo al 2013 e alla Golf 7 Gti che disponeva del bloccaggio al differenziale anteriore. Nella generazione attuale, la Golf 8, sulla Gti ha esordito il sistema Vehicle Dynamics Manager, mentre la Golf R integra la trazione integrale 4 Motion insieme al torque vectoring (ripartizione della coppia tra le ruote dello stesso asse).
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Vehicle Dynamics Manager, il cervello elettronico pi¨´ moderno
ĄŞ ?Partiamo dai "paletti" che gli ingegneri Volkswagen applicano alle auto da progettare. La vettura dev'essere agile ma non nervosa; le reazioni critiche del veicolo devono essere sempre lineari e prevedibili; l'auto deve rimanere stabile e controllabile anche al limite. Nel corso dell'evoluzione tecnica e tecnologica in fatto di dinamica, la casa tedesca ¨¨ passata da una serie di sistemi differenti che agivano indipendentemente sul veicolo ad un approccio centralizzato. Si chiama Vehicle Dynamics Manager (Vdm), letteralmente gestore della dinamica del veicolo. Disponibile sulle Volkswagen top di gamma come Golf Gti e Golf R, ¨¨ una componente software sviluppata insieme all'Audi e integrata nella centralina del controllo di stabilit¨¤ (Esc). Essa "coordina" il lavoro degli attuatori che fanno funzionare i componenti atti ad incidere sulla dinamica laterale del veicolo: il differenziale elettronico Xds+, le frizioni Haldex, il Dcc e altri dispositivi collegati. Questo al posto di una serie di sistemi di controllo singoli. I vantaggi sono molteplici: significativa riduzione nella complessit¨¤, minori parametri da prendere in considerazione e quindi riduzione dei costi di sviluppo per nuovi attuatori. Il funzionamento del Vdm ¨¨ ben sintetizzato da Jan Schiedek-Jacht, direttore dello sviluppo tecnico per i modelli Volkswagen R: "? un centro di controllo per tutti i componenti che incidono sulla dinamica di guida. Essi comunicano in continuazione per raggiungere automaticamente, in microsecondi, i migliori risultati in ogni situazione. Ad esempio, quando si entra in una curva stretta il sistema pu¨° applicare una leggera decelerazione alle ruote interne e il controllo delle sospensioni pu¨° attenuare il rollio tramite una forza contrastante. Oppure in uscita di curva pu¨° dirigere una coppia maggiore alla ruota posteriore esterna, per migliorare l'accelerazione".
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