SCENARI
Cosa succede all'auto tedesca? Germania, Pil ed esportazioni in calo
Molti oggi la considerano inevitabile, nessuno si azzarda per¨° a definirla imprevedibile. La crisi dellĄŻauto tedesca ¨¨ contemporaneamente la causa e lĄŻeffetto del momento di estrema debolezza che sta affrontando Berlino nel mantenere obiettivi economici ragionevoli. Secondo l'Ufficio statistico federale, il Prodotto Interno Lordo tedesco nel secondo trimestre 2024 ha avuto una di crescita percentuale pari allo zero, con i tre mesi precedenti a segnare un eloquente -0,2%. NellĄŻintero 2023 ha invece registrato un -0,3%, con la Germania unico Paese tra quelli che appartengono al gruppo G7 ad andare in territorio negativo. Una situazione perlomeno stagnate dove lĄŻauto ¨¨ doppia protagonista. Da un lato manca una spinta forte allĄŻacquisto di nuove vetture, dallĄŻaltro lĄŻandamento negativo di aziende produttrici cos¨Ź grandi non potr¨¤ non incidere sui conti generali dello Stato, cos¨Ź dipendente dalle esportazioni. Un circolo vizioso che vale la pena di riassumere nel modo pi¨´ chiaro possibile.
Lusso a perdere
ĄŞ ?Secondo i dati ufficiali, il rapporto tra commercio e Prodotto Interno Lordo della Germania supera lĄŻ80%, con la media dei principali Paesi industrializzati che non raggiunge il 60%, Stati Uniti e Cina che non vanno oltre il 30%. La proporzione cos¨Ź alta di ci¨° che si esporta rispetto su quello che si fabbrica spiega da sola la vulnerabilit¨¤ del settore automobilistico tedesco di fronte allĄŻirrigidirsi dei rapporti dell'Unione europea con Pechino, ma anche al cambiare dei gusti nel suo mercato. Secondo quanto riferiscono le dogane del Paese orientale, le esportazioni tedesche in Cina sono diminuite dell'11% nei primi sette mesi del 2024, mentre gli analisti del settore rilevano che dal 2020 ad oggi la quota di mercato delle case automobilistiche tedesche sotto la Grande Muraglia ¨¨ scesa dal 19 al 16%. LĄŻulteriore danno in vista ¨¨ quello di dazi che Pechino progetta di imporre vetture occidentali con?motore dalla cilindrata superiore a 2,5 litri. Secondo lĄŻautorevole testata Automotive News Europe, si tratta di una fascia di prodotti che nel 2023 solo per la Germania ¨¨ valsa 1,1 miliardi di euro di esportazioni verso la Cina.
Incognite a batteria
ĄŞ ?Secondo un rapporto redatto dagli esperti di Marklines e rilanciato in modo quasi impietoso dalla agenzia di informazione tedesca Dpa, nel 2023 gli stabilimenti di Volkswagen, Bmw, Mercedes e di altre case automobilistiche in Germania operavano gi¨¤ a poco pi¨´ di due terzi della capacit¨¤ produttiva. Le fabbriche avrebbero potuto costruire fino a 6,2 milioni di auto nellĄŻarco dei 12 mesi, ma dalle catene di montaggio sono uscite in effetti 4,1 milioni di unit¨¤. Raccontiamo dunque lĄŻaggravarsi di una crisi che, in effetti, appariva gi¨¤ del tutto evidente. Negli ultimi 24 mesi alla produzione in calo ha corrisposto una riduzione del numero dei dipendenti pari al solo 8%, con un totale che ammonta ora a 770.000 addetti. Ridiscutere immediatamente il costo del lavoro ¨¨ sembrata la mossa inevitabile allĄŻulteriore rallentamento. Secondo quanto riassume lĄŻagenzia informazione Dpa, Volkswagen ha registrato il 14% in meno di profitti nella prima met¨¤ dell'anno, Bmw?¨¨ scesa di quasi il 15% e Mercedes?di quasi il 16%. Tutte le aziende hanno rivisto al ribasso gli obiettivi finanziari finali del 2024, dovendo tenere conto in realt¨¤ della vera evidenza. Secondo i pi¨´ recenti dati disponibili elaborati dalla associazione dei costruttori Acea, nei primi sette mesi del 2024 nellĄŻUnione Europea sono state vendute 815.399 nuove auto elettriche, pari al 12,5% del totale. In luglio si ¨¨ consolidato ulteriormente il calo percentuale, fino al 12,1%. Guardando direttamente alla Germania, i dati del mese di agosto 2024 sono ancora pi¨´ sconfortanti, con le vetture a batteria crollate del 68,8% rispetto all'immatricolato dello stesso mese del 2023. Gli stimoli provenienti dallĄŻUnione Europea mettono ancora pi¨´ alle strette Berlino, con lo stop alla vendita di auto a benzina nel 2035 che resta per Bruxelles ancora tassativo, mentre la Germania ¨¨ impegnata a ritrovare una competitivit¨¤ che ha che fare con la direzione degli investimenti fatti negli ultimi cinque anni. Non aiuta il suggerimento arrivato da Thierry Breton, commissario europeo uscente per il mercato interno, che proprio dalle colonne del quotidiano economico tedesco Handelsblatt ha sottolineato come "il successo del passaggio alla mobilit¨¤ elettrica nellĄŻUnione dipende dall'espansione dell'infrastruttura di ricarica". A conferma che in pochi definiscono ormai la crisi dellĄŻauto tedesca come imprevedibile.
? RIPRODUZIONE RISERVATA