Approvato dal Consiglio dei ministri un decreto legge che impone ai gestori delle stazioni di servizio di esporre tutti i giorni sia il prezzo praticato che quello medio nazionale. Il buono benzina da 200 euro non entra nel reddito annuo
I prezzi dei carburanti non accennano a scendere e, dopo l'impennata soprattutto autostradale dei giorni scorsi in seguito al termine del taglio alle accise, il Governo ha varato alcune misure. Il Consiglio dei ministri ha approvato nella serata del 10 gennaio un decreto legge mirato ad indurre maggiore trasparenza sui prezzi e migliorare il controllo sulle speculazioni. Ma al momento non sono previsti interventi diretti sulla tassazione.
le misure del Governo
¡ª ?In sintesi, queste sono le novit¨¤ introdotte dal decreto legge approvato il 10 gennaio. Diventa giornaliero l'obbligo per i gestori delle stazioni di servizio di comunicare il prezzo praticato. Poich¨¦ da ora in poi il ministero delle Imprese e del Made in Italy calcoler¨¤ e pubblicher¨¤ quotidianamente il prezzo medio nazionale, i gestori dovranno esporre anche quello accanto al prezzo da essi praticato. Vengono aggravate le sanzioni amministrative su tali obblighi; si potr¨¤ arrivare alla sospensione dell'attivit¨¤ da sette a novanta giorni. Tra le altre misure, un rafforzamento dei collegamenti tra Garante prezzi e Antitrust contro i fenomeni speculativi, oltre ad una maggiore collaborazione con la Guardia di finanza. Viene anche istituita una commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi, la cui funzione sar¨¤ analizzare le cause delle alterazioni del mercato e definire interventi urgenti.
buoni benzina
¡ª ?Infine da gennaio a marzo 2023 i buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai dipendenti (nel limite di 200 euro per lavoratore) non saranno considerati ai fini del calcolo Irpef, cio¨¨ non concorreranno alla formazione del reddito da lavoro dipendente.
Gazzetta dello Sport
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