l'intervista
Luca de Meo: "Renault ¨¨ in vantaggio sull'auto elettrica"
Senza vena polemica, ma con il buonsenso di un capo di azienda, si sofferma sulla "neutralit¨¤ tecnologica" pur ricordando che le norme si rispettano. Luca de Meo guida il gruppo Renault (110 mila dipendenti, 2,7 milioni di auto vendute nel 2021, presente in 130 Paesi) dal luglio 2020 come amministratore delegato. Lo fa in una fase storica di trasformazione profonda del settore. Sull'elettrico non ha dubbi che sar¨¤ una buona parte del futuro dell'auto e sull'argomento Renault ha un patrimonio di oltre 10 anni di esperienza. Tuttavia il termico pu¨° essere ancora affinato, i numeri dimostrano che i margini ci sono. Ad oggi per¨° la richiesta della Commissione europea ¨¨ di chiudere con i motori a combustione nel 2035. ? una delle tante sfide che devono affrontare le quattro ruote con cui il manager italiano ogni giorno convive, forte anche della scuola fatta con Sergio Marchionne.?
Luca de Meo quali sono le sfide che l'auto, da qui ai prossimi 10 anni, deve affrontare e superare?
"Quante ore di intervista abbiamo?" ride.
Facciamo 20 parole (circa)?
"L'industria ¨¨ in una grande fase di trasformazione. Siamo all'incrocio di due tendenze di fondo. Una ¨¨ la transizione energetica e l'altra ¨¨ la digitalizzazione, non solo nell'auto, ma anche nell'azienda".
Pi¨´ in dettaglio?
"Tutto il passaggio all'elettrico, pi¨´ che all'idrogeno e l'idea che la vettura diventi un oggetto intelligente, connesso, che guida da solo, avviene nel nostro settore pi¨´ che in altri. Questo ci obbliga e ci spinge a rivedere completamente la catena del valore, il modello di business, il tipo di tecnologie su cui dobbiamo diventare competenti, l'organizzazione del lavoro, l'allocazione del capitale. Da un certo punto di vista ¨¨ un periodo fantastico. Dopo 30 anni di automobili pensavo che mi sarei annoiato. Ho lavorato su 80-90 modelli in vari marchi e, invece, ogni giorno si impara qualcosa di nuovo".?
La Commissione europea propone lo stop alle vendite di auto termiche dal 2035. Adesso la proposta ¨¨ nella fase cruciale di confronto fra Commissione, Consiglio e Parlamento europei, il cosiddetto trilogo. Si attende un risultato che possa ricalcare la decisione appena presa dalla California di lasciare una quota del 20% riservata alle ibride plug-in dopo il 2035? Cosa prevede?
"Senza vis polemica dico che bisogna lasciare aperta la possibilit¨¤ ai tecnici e agli ingegneri di trovare la soluzione, con le autorit¨¤ che ci dicano? dove arrivare con le emissioni ma non esattamente come. Il principio di neutralit¨¤ tecnologica, normalmente soggiacente a qualsiasi tipo di regolamentazione, dovrebbe essere applicato anche qui. Non abbiamo nessun dubbio sul fatto l'elettrico ¨¨ una buona parte del futuro dell'auto, che ¨¨ una soluzione molto interessante da molti punti vista. Su questo Renault ha un vantaggio di esperienza e potrebbe approfittare della discontinuit¨¤ di questa regolamentazione. Ma come in Formula 1 serve un piano A, di un piano B e di un piano C. Quindi avremo bisogno di sviluppare alternative. Considero che il motore a combustione ha ancora dei margini di miglioramento soprattutto dal punto di vista dei combustibili che sei capace di iniettare in questi motori".
Ossia?
"Faccio un esempio. Il motore che abbiamo installato nell'Austral, che verr¨¤ lanciato prima della fine dell'anno anche in Italia, ¨¨ un ibrido 1.200 tre cilindri con 200 Cv. Le emissioni sono circa di 103-104 g di CO2 per km e ha un'efficienza energica intorno al 44% che ¨¨ superiore a quella di un diesel. Ci avessero detto cinque anni fa che eravamo capaci di costruire un motore a benzina con un'efficienza energetica del 44% nessuno ci avrebbe creduto. Invece lo abbiamo fatto applicando il concetto con cui muoviamo gli ibridi della Formula 1, senza il cambio e con dei motori elettrici. ? una genialata ma viene fuori perch¨¦ la gente ci si applica e ha la possibilit¨¤ di farlo. Un motore di Formula 1 ha un'efficienza intorno al 50%, quindi da 44 c'¨¨ ancora del margine. Poi il nostro stile ¨¨ quello di adattarsi alle regolamentazioni senza resistergli ma vorremmo che non si facesse un discorso cos¨¬ in bianco e nero perch¨¦ nel mondo ci sono dei grigi, delle sfumature diverse".?
Una parte importante di microchip e batterie proviene dalla Cina. I costruttori cinesi stessi, tradizionali e non, hanno dimostrato capacit¨¤ nell'auto elettrica. Come si muove quindi un grande costruttore non cinese?
"Il lavoro fatto dai costruttori di auto in Cina ¨¨ assolutamente ammirevole. Hanno avuto una capacit¨¤ di gestire lo sviluppo della tecnologia, particolarmente con l'elettrico, impressionante. Come costruttori europei abbiamo un altro concorrente temibile come lo abbiamo avuto con i giapponesi, con i coreani e domani magari con gli indiani. Tuttavia siamo sempre qui e andiamo abbastanza bene malgrado le difficolt¨¤ del caso. ? chiaro che con il passaggio all'elettrico i costruttori cinesi vedono un'opportunit¨¤ di recuperare un ritardo sul motore a combustione che non avrebbero mai potuto colmare. Per loro vale la pena andare direttamente al 5G. Questo dimostra una lucidit¨¤ importante da parte di quel sistema economico".
C'¨¨ la questione della fornitura delle materie prime in cui la Cina ¨¨ in vantaggio.
"Questo ¨¨ un tema che cambier¨¤ la mappa geopolitica del mondo e su cui la Cina e alcuni Paesi asiatici hanno la mano: sulle miniere, sui processi di raffinazione, eccetera, eccetera. L'Europa ¨¨ portata a reagire e ad anticipare questi movimenti e a riprendere un poco di controllo di questa catena del valore: sar¨¤ una parte importante del successo nel nostro settore. Noi nel nord della Francia stiamo creando una piattaforma di produzione delle auto elettriche completamente integrata con fabbriche di batterie, linee di assemblaggio e via discorrendo. Renault ¨¨ la prova che anche gli europei sono nel match. Vinca il migliore".
Una lezione importante che ha imparato da Sergio Marchionne e un aspetto del suo modo di condurre un'azienda rivedibile o che non ¨¨ pi¨´ attuale?
"Non sono particolarmente obiettivo quando parlo di Sergio Marchionne perch¨¦ devo molto a questa persona. Da lui ho imparato centinaia di cose. Sicuramente quello in cui era eccelso era la capacit¨¤ di vedere i sistemi e di cogliere le opportunit¨¤ da un punto di vista della struttura dell'azienda, della sua governance, della sua organizzazione per creare valore. Adesso che in Renault stiamo cercando di reinventarci per rimanere attaccati alla catena del valore del futuro, molte volte (ha un'esitazione nella voce che tradisce l'emozione, ndr) mi viene da pensare che certe cose le ho gi¨¤ viste fare. Quello che forse ¨¨ cambiato ¨¨ l'approccio nel mettere insieme dei sistemi (fondere aziende diverse, ndr), ovvero l'idea di cercare il volume, la taglia, per costruire efficienza nel sistema. ? stato il mantra per molti anni nel mondo dell'automobile: pi¨´ eri grande e meglio te la passavi. Credo che il mondo stia cambiando e che a questo bisogna aggiungere la capacit¨¤ di gestire uno scenario molto evolutivo. Un sistema di costruttori sempre pi¨´ grandi ¨¨ una strategia sicuramente valida ma lo ¨¨ nel momento in cui hai una domanda stabile, o crescente, e operi su una tecnologia che ¨¨ matura, che conosci e affini. Il mondo che vivremo nei prossimi 10 anni, nel nostro settore, ¨¨ molto volatile in cui la tecnologia ¨¨ molto in evoluzione, sia su software che batterie. Devi essere capace di strutturare un'organizzazione agile che pu¨° gestire con flessibilit¨¤ la volatilit¨¤ del sistema e molto orientata all'innovazione perch¨¦ bisogna centrare le buone correnti ascensionali".?
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