La guerra in corso tra Russia e Arabia Saudita sulle quote di petrolio e il mancato accordo tra Mosca e l¡¯Opec hanno provocato il crollo delle quotazioni del greggio. Le conseguenze per il mercato e le previsioni sui prezzi dei carburanti
Il prezzo del petrolio ¨¨ crollato di oltre il 30% dopo il mancato accordo tra Russia e Opec nel quadro di quello che, fino a pochi giorni, fa veniva indicato come ¡°Opec+¡±, cio¨¨ l¡¯alleanza di cui fanno parte l¡¯organizzazione dei Paesi estrattori e Mosca. Un¡¯alleanza che aveva permesso negli ultimi anni di stabilizzare il prezzo del petrolio riducendo le quote di greggio di ciascuna nazione per compensare il calo di domanda. Ora per¨°, lo scontro tra Arabia Saudita e Russia ha rotto gli equilibri faticosamente raggiunti, facendo saltare gli ulteriori tagli ¨C necessari a riequilibrare la flessione di richiesta di greggio, anche in virt¨´ della frenata del sistema produttivo cinese alle prese con il coronavirus ¨C e innescando un crollo secondo solo a quello del gennaio 1991, quando inizi¨° la prima guerra del Golfo.
IL PERCH? DEL CROLLO
¡ª ?Un evento non del tutto inaspettato, quantomeno nelle ultime ore. Il mancato accordo tra l¡¯Opec e la Russia era un segnale chiaro di quello che sarebbe accaduto: in mancanza di tagli alla produzione, l¡¯eccesso di domanda avrebbe innescato un drastico calo del presso del petrolio. A ballare erano un milione e mezzo di barili al giorno, che l¡¯Arabia Saudita e i Paesi Opec erano intenzionati a tagliare imponendo la decisione anche alla Russia, che non fa parte dell¡¯organizzazione ma ne ¨¨ di fatto un alleato esterno. Messa di fronte al fatto compiuto, Mosca ha reagito rifiutando l¡¯accordo. L¡¯Arabia Saudita ha deciso quindi di tagliare unilateralmente i propri prezzi ¨C di 6/8 dollari al barile ¨C aumentando contemporaneamente la propria produzione di 10 milioni di barili al giorno. La prospettiva di un mercato letteralmente inondato di petrolio a basso costo, in una fase di debolezza produttiva, ha innescato il crollo: un barile di Arabian Light viene venduto 10,25 dollari, un prezzo senza precedenti, molto inferiore a quello del North Sea Brent. Come conseguenza, Wti e Brent sono scesi rispettivamente a 29 e a 33 dollari al barile.
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¡°accordo sbilanciato¡±
¡ª ?La mossa araba appare come una rappresaglia nei confronti della Russia, che non ha accettato quanto le veniva proposto. Secondo Goldman Sachs, per¨°, i tagli alla produzione sarebbero stati ¡°inefficaci¡± e l¡¯accordo ¡°sbilanciato¡±. Inoltre, l¡¯economia russa sarebbe capace di far fronte a prezzi del petrolio pi¨´ bassi in virt¨´ delle ingenti riserve valutarie (le quarte al mondo), ad un di equilibrio (quello oltre il quale vendere petrolio ¨¨ remunerativo) intorno ai 50 dollari contro i 90 dei sauditi e di un debito pubblico russo contenuto.
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LE CONSEGUENZE
¡ª ?Il mancato accordo tra Opec e Russia ¨C e la conseguente mossa dell¡¯Arabia Saudita ¨C hanno fatto sprofondare il prezzo del greggio: il -31,5% di oggi ¨¨ secondo solo al -34,8% registrato all¡¯inizio della guerra del Golfo nel gennaio 1991, e decisamente superiore a quello innescato dall¡¯inizio della crisi finanziaria nell¡¯ottobre 2008. Le previsioni di Goldman Sachs per il secondo e terzo trimestre parlano di un prezzo del Brent a 30 dollari al barile, con punte di 20 dollari. Una situazione simile a quella registrata tra dicembre 2015 e febbraio 2016, quando ¨C con il Brent tra 30 e 35 dollari ¨C i prezzi medi dei carburanti in Italia vedevano la benzina a 1,370, il gasolio a 1,18 e il Gpl a 0,54 euro per litro. Come sappiamo, i prezzi dei carburanti reagiscono con una certa lentezza alle variazioni del prezzo del petrolio, soprattutto in calo, e per quanto riguarda il nostro Paese ci sar¨¤ da valutare anche l¡¯impatto della limitazione alla circolazione imposto come misura di contenimento per il coronavirus Covid-19.
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