L'ultimo rapporto dell'Ocse sulla sicurezza stradale conferma il trend positivo un po' a tutte le latitudini. Ma c'¨¨ ancora molto da fare, specialmente per la platea sempre pi¨´ numerosa dei ciclisti
Il Forum Internazionale dei Trasporti, organismo intergovernativo dellĄŻOcse a cui aderiscono 64 Paesi, ha recentemente divulgato il suo terzo rapporto sulla sicurezza stradale in tutto il mondo, parte di un progetto pi¨´ ampio chiamato Safer City Street che punta a diminuire la mortalit¨¤ sulle strade delle grandi citt¨¤. Nel documento, intitolato Ą°Monitoring Progress in Urban Road Safety: 2022 UpdateĄą e curato da Dominic Streuber e Rachele Poggi, vengono messi a confronto i dati relativi a 32 citt¨¤ nel periodo 2010-2020 e tra queste figurano anche le due maggiori metropoli italiane, Roma e Milano. Lo scopo dello studio, naturalmente, non ¨¨ quello di creare sterili parallelismi, ma, piuttosto, quello di condividere le varie esperienze e promuovere le misure pi¨´ efficaci per raggiungere un obiettivo comune: strade pi¨´ sicure.
LE citt¨¤ campione
ĄŞ ?Il rapporto dellĄŻItf analizza gli sviluppi nella sicurezza stradale utilizzando diversi indicatori, da quelli pi¨´ scontati, quali il numero di vittime e feriti gravi, ai vari fattori di rischio. Delle trentadue metropoli oggetto dello studio, diciotto sono in Europa, undici nelle Americhe, due in Oceania e una in Africa. Inevitabilmente, le citt¨¤ oggetto di questa ricerca presentano differenze significative tra loro in termini di area territoriale, passando dagli 84 kmq di Lisbona agli 8.800 di Melbourne, per numero di abitanti, dai 435.000 di Zurigo ai dodici milioni di San Paolo e per densit¨¤ di popolazione, dai 347 abitanti per kmq della neozelandese Auckland ai 21.000 di Parigi. Di tutto ci¨° si ¨¨ ovviamente tenuto conto con appositi coefficienti, volti a evidenziare le tendenze statistiche pi¨´ rilevanti.
Strade sempre pi¨´ sicure, ma c'¨¨ molto da fare
ĄŞ ?In via generale, lo studio ha rilevato che la maggior parte delle citt¨¤ ha visto ridurre il numero di vittime della strada tra il 2010 e il 2020, in media del 4% allĄŻanno. Il 2020 ¨¨ stato ovviamente un anno particolare a causa della pandemia di Covid-19, con molte delle citt¨¤ in esame soggette a restrizioni anche nei movimenti, ma ci¨° non ha determinato effetti realmente drastici sul numero di fatalit¨¤. Nel periodo 2010-19, infatti, tale calo ¨¨ stato in media del 3,5% su base annua. Delle trentadue citt¨¤ coinvolte, solo una ha raggiunto l'obiettivo iniziale di ridurre del 50% le vittime della strada: Varsavia, in Polonia. Ci sono andate vicino la spagnola Barcellona e la canadese Edmonton, entrambe oltre il 45%, ma la maggior parte, nel decennio considerato,?ha registrato riduzioni solo tra il 20% e il 40%, segnando un 33% di media. Roma ¨¨ passata da 158 morti nel 2010 e 104 nel 2020 (139 nel 2019), Milano da 58 a 28 (34 nellĄŻanno precedente). Anche gli infortuni gravi sono diminuiti nel decennio considerato, del 25%, con media annua del 2,9%, anche se?in cinque delle 22 citt¨¤ monitorate su questo aspetto sono purtroppo aumentati. Una menzione particolare ¨¨ stata riservata a due capitali scandinave, Helsinki e Oslo, che nel 2019 hanno registrato addirittura zero vittime tra pedoni e ciclisti.
Pi¨´ ciclisti, pi¨´ incidenti in bici
ĄŞ ?I tassi della mortalit¨¤ degli incidenti stradali variano a seconda delle modalit¨¤ di trasporto e la loro riduzione ¨¨ pi¨´ lenta tra gli utenti pi¨´ vulnerabili, ovvero pedoni e conducenti di veicoli a due ruote. Dal 2010 al 2020, il numero di vittime di pedoni ¨¨ diminuito in ventidue delle citt¨¤ su venticinque che hanno fornito dati a riguardo. In media del 3,7% all'anno per arrivare al 31,5% in dieci anni. Il numero di morti in bicicletta, invece, ¨¨ diminuito solo in 13 citt¨¤ su 25. Considerando i valori mediani delle venticinque citt¨¤ in esame, il calo si attesta sull'1,8% all'anno, il 16,7% nel decennio. Secondo il rapporto dellĄŻItf, questo miglioramento relativamente piccolo pu¨° essere parzialmente spiegato dal riconosciuto aumento degli utenti della bici. In confronto, il numero di vittime tra gli occupanti di auto e camion ¨¨ diminuito quasi tre volte di pi¨´, del 5,2% all'anno raggiungendo il 41,3% nell'arco del decennio. In controtendenza il dato degli infortuni gravi in bicicletta, aumentato in quattordici citt¨¤ e diminuito solo in cinque: la crescita ¨¨ stata dell'1,9% all'anno, + 21% sui dieci anni, ma anche qui va considerato il maggior numero di persone che oggi utilizza la bicicletta rispetto al 2010. Nello stesso periodo, infatti, il dato medesimo ¨¨ diminuito per tutti gli altri gruppi di utenti della strada arrivando a -32,6% per automobilisti e camionisti.
Roma pi¨´ pericolsa di new york
ĄŞ ?Nello stilare la graduatoria tra le citt¨¤ oggetto dello studio ¨¨ stato preso in esame innanzitutto il numero di decessi stradali in base alla popolazione diurna, ovvero la somma tra i residenti e i pendolari che vi arrivano regolarmente da fuori. Limitando lĄŻanalisi al periodo 2018-2020, le peggiori in questo senso sono risultate due citt¨¤ brasiliane, Fortaleza e San Paolo, rispettivamente con 7,5 e 6,5 morti ogni 100.000 persone di popolazione diurna. Dopo di loro la citt¨¤ messicana di Gudalajara e la capitale serba Belgrado, entrambe con 5,7, poi la capitale colombiana Bogot¨¤ con 5,2 e, a seguire, proprio quella italiana, Roma, con 4,0. La citt¨¤ eterna risulta quindi tra le meno sicure, facendo peggio anche di Accra, capitale del Ghana (2,9), di Buenos Aires (2,9) e New York (2,4). Nella media il corrispettivo dato di Milano con 1,6 morti stradali ogni 100.000 persone di popolazione diurna.
gli utenti vulnerabili della strada
ĄŞ ?I conducenti di veicoli a due ruote a motore, siano essi scooter o moto, i ciclisti e i pedoni rappresentano oltre il 50% delle vittime di incidenti stradali in 26 delle 29 citt¨¤ che hanno fornito dati sulle modalit¨¤ di trasporto. Soprattutto in quelle ad alta densit¨¤ di popolazione, dove pi¨´ gente cammina o va in bicicletta. Nelle sei citt¨¤ con oltre 10.000 abitanti per kmq, infatti, l'81% delle vittime sono risultati utenti vulnerabili della strada. Quelle con la pi¨´ alta percentuale di vittime tra i pedoni sono risultate Accra, le canadesi Montreal e Vancouver, dove ¨¨ stata riscontrata carenza di misure adeguate a contrastare il fenomeno rispetto ad altri centri. Milano e Roma in questo senso sono nella media con percentuali attorno al 40%.
Pi¨´ incidenti tra gli uomini che tra le donne
ĄŞ ?Gli uomini sono coinvolti con molta pi¨´ frequenza negli incidenti stradali rispetto alle donne. In 21 delle 25 citt¨¤ in cui ¨¨ stato possibile fare questo raffronto, i decessi dei primi sono stati pi¨´ del doppio rispetto alle seconde. In citt¨¤ come Edmonton, Montreal e Zurigo, tale disparit¨¤ ¨¨ contenuta tra il 30 e il 50%, mentre a Fortaleza il numero di morti maschili ¨¨ stato superiore di quasi sei volte e a San Paolo di cinque. Anche in questa statistica, riferita al periodo 2016-2020, Roma e Milano sono risultate al di sotto della media: nella capitale si sono registrati 3,7 uomini deceduti per ogni donna vittima della strada, nel capoluogo meneghino 3,1. Per avere altri termini di paragone, Copenhagen ne ha registrati 1,7, Stoccolma e New York 2,5, Barcellona 2,9, Londra 3,3 e Bogot¨¤ 4,0. Il rapporto Itf spiega parzialmente questo divario con il fatto che in molte citt¨¤ gli uomini usano di pi¨´ mezzi vulnerabili come le motociclette, viaggiano pi¨´ delle donne anche negli orari di punta, ma ha confermato la tendenza degli uomini ad avere comportamenti comunque pi¨´ rischiosi. Di riflesso, le citt¨¤ con i pi¨´ alti tassi di mortalit¨¤ sulla strada sono anche quelle dove questa differenza tra i generi ¨¨ pi¨´ marcata.
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L'importanza delle infrastruttre
ĄŞ ?Un altro indicatore importante preso in considerazione ¨¨ il numero di fatalit¨¤ in rapporto al numero di veicoli in circolazione. Nonostante il traffico meno intenso rispetto ad altre localit¨¤, la citt¨¤ peggiore in questo senso ¨¨ di gran lunga Accra con 9,2 morti ogni 10.000 veicoli registrati seguita da Fortaleza con 2,5 e Bogot¨¤ con 2,2. Roma e Milano si attestano nella media dello studio con 0,5, ma sono agli ultimi posti tra le nazioni con reddito pro-capite pi¨´ alto. Leggermente peggio Londra, Copenhagen e Parigi con 0,6. In tale frangente, lo studio sottolinea come la qualit¨¤ delle infrastrutture sia pi¨´ rilevante per la sicurezza rispetto al numero dei veicoli in circolazione. Il rapporto Itf ha fatto anche una valutazione trasversale su ventuno citt¨¤ campione in riferimento allĄŻet¨¤ delle vittime della strada, confermando come la fascia dĄŻet¨¤ pi¨´ colpita sia quella degli ultra-ottantenni con 6,2 morti ogni 100.000 abitanti davanti alle fasce 65-79 con 4,8, 15-24 con 2,4 e 25-64 con 2,1.?Inoltre, in tutte le fasce d'et¨¤, ha trovato riscontro la grande differenza di mortalit¨¤ tra uomini e donne gi¨¤ evidenziata.
obiettivo sicurezza per tutti
ĄŞ ?Il lavoro del Forum Internazionale dei Trasporti intende condividere le varie esperienze tra le varie citt¨¤ in modo da accelerare i loro progressi verso una maggior sicurezza per gli utenti della strada. LĄŻutilizzo sistematico e mirato di queste statistiche sulla mobilit¨¤ urbana punta infatti ad aiutare le citt¨¤ a stabilire le giuste priorit¨¤ politiche e di conseguenza a prendere efficaci decisioni in merito con lĄŻunico obiettivo di salvare delle vite. Il rapporto evidenzia come Roma e Milano, alla stregua di altre citt¨¤ italiane non soggetto a questo studio, hanno compiuto grandi passi avanti in termini di sicurezza nellĄŻultimo decennio, ma ¨¨ innegabile che molto si pu¨° ancora fare a riguardo seguendo lĄŻesempio virtuoso di altre importanti citt¨¤. DĄŻaltro canto, lĄŻimpegno per migliorare la sicurezza in strade di tutti i suoi utenti ¨¨ una di quelle battaglie che non potr¨¤ mai avere fine.
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