Fondata nel 1955 dal pilota Jean R¨¦d¨¦l¨¦, la Alpine ha primeggiato in numerosi rally, tra cui il primo mondiale costruttori. La A110 di ieri e quella attuale tra le stelle del Salone Auto e Moto d¡¯epoca di Padova
¡°Ho scelto il nome Alpine per la mia societ¨¤, perch¨¦ questo aggettivo rappresenta per me il piacere di guidare sulle strade di montagna. Volevo che i miei clienti provassero sulle vetture che avrei costruito lo stesso divertimento che io ebbi sulla mia 4CV¡±. Con queste parole Jean R¨¦d¨¦l¨¦ spieg¨° le origini dell¡¯azienda che egli fond¨° nel 1955 nella cittadina normanna di Dieppe. Alpine, per l¡¯appunto. La catena montuosa gli rimase nel cuore perch¨¦ l¡¯anno prima aveva vinto su una Renault 4CV il ¡°Criterium des Alpes¡±, importante corsa su strada francese; logico quindi l¡¯omaggio nel nome della propria azienda. Quindi l¡¯Alpine nacque per diffondere la passione. R¨¦d¨¦l¨¦, nato nel 1922, era un giovane pilota amatoriale ed un brillante concessionario Renault. Cominci¨° a correre preparando una 4CV, alleggerendola in modo consistente tramite una carrozzeria in materiali compositi. Partecip¨° alle gare pi¨´ importanti dell¡¯epoca. I suoi successi principali furono tre vittorie nella classe 750 alla Mille Miglia (1952, 1953 e 1954). Oltre al Criterium, vinse anche i rally del Monte Bianco e della Stella Alpina. Ecco perch¨¦ la sua societ¨¤ non avrebbe potuto avere un nome diverso.
Leggerezza e aerodinamica
¡ª ?R¨¦d¨¦l¨¦ applic¨° alle sue Alpine la stessa ricetta: telai leggeri e carrozzerie aerodinamiche intorno ai motori di serie prodotti dalla Renault. Il modello di gran lunga pi¨´ importante fu la Alpine A110, uscita nel 1962. Era una berlinetta originariamente basata sul motore della R8 (968 cmc e 50 cavalli, posizione posteriore centrale). Telaio costruito appositamente per lei, carrozzeria in vetroresina, peso di 565 Kg, nella prima versione stradale si avvicinava a 160 Km/h. Design di Philippe Charles. Questa vettura vinse tutte le principali corse francesi su strada negli anni Sessanta, divent¨° per i transalpini sinonimo stesso di rally.
Nel frattempo l¡¯azienda entr¨° in societ¨¤ con la Renault stessa, la quale cominci¨° a distribuire le Alpine stradali nella propria rete di vendita. Nel corso degli anni la A110 venne dotata di motori fino a 1.6 per 140 cavalli. La vetta della carriera venne raggiunta al volgere del nuovo decennio: vittoria del campionato d¡¯Europa nel 1970, del campionato internazionale marche nel 1971 e soprattutto del primo campionato del mondo di rally costruttori, nel 1973. Molti piloti francesi di valore si fecero le ossa al volante delle Alpine. Fra questi Didier Auriol, Patrick Depailler, Jean-Pierre Jabouille ed Henri Pescarolo; anche un giovanissimo Jean Todt nelle vesti di copilota.
La nuova Alpine A110
¡ª ?Negli anni Settanta l¡¯Alpine fu acquisita dalla Renault. La crisi petrolifera le diede un duro colpo che ne segn¨° il declino. L¡¯ultimo sussulto sportivo arriv¨° nel 1978 con la vittoria alla 24 ore di Le Mans. La produzione delle Alpine termin¨° nel 1995. La fabbrica di Dieppe sopravvisse nella preparazione delle auto di Renault Sport. Ma nel 2012 il marchio fu riportato in pista, letteralmente, prima insieme alla Caterham e dal 2014 in solitaria, ottenendo diversi successi nelle gare endurance, Le Mans compresa. Per arrivare al 2017 col ritorno in grande stile alla produzione stradale: a Ginevra venne mostrata la nuova Alpine A110. E¡¯ sempre una berlinetta a motore centrale, ovviamente tutta moderna, dal design comunque molto ispirato a quello dell¡¯antenata. Propulsore 1.8 turbo da 252 cavalli, cambio automatico a doppia frizione e 7 rapporti. Telaio in alluminio (come la carrozzeria) prodotto dall¡¯italiana Cecomp nella fabbrica di Piobesi Torinese, peso della vettura di soli 1.080 Kg. La velocit¨¤ massima ¨¨ di 250 Km/h, limitata elettronicamente, l¡¯accelerazione 0-100 avviene in 4,5 secondi. Una tradizione di sportivit¨¤ che si potr¨¤ vedere dal vivo al Salone Auto e Moto d¡¯Epoca di Padova 2019, dal 24 al 27 ottobre.
? RIPRODUZIONE RISERVATA