Riscoperta da un collezionista americano, torna "in attivit¨¤" sulle strade abruzzesi la rara Alfa Romeo 6C 2300 Gran Turismo "Pescara" Spider del 1934, ex Scuderia Ferrari. Dopo tre anni di restauro, finalmente il debutto all'Abruzzo Grand Tour e al Circuito di Avezzano
Prosegue con l'Abruzzo Grand Tour la "lunga estate classic" italiana, volta a scoprire gli angoli pi¨´ affascinanti del Belpaese guidando auto d'epoca. E questa volta sono i meravigliosi scorci del centro Italia ad ospitare fino al 9 luglio equipaggi provenienti da tutto il mondo in quello che a tutti gli effetti ¨¨ l'interpretazione moderna dell'esperienza di viaggio settecentesca - l'aristocratico Grand Tour appunto - che qualche secolo dopo si sarebbe trasformato nel turismo?a quattro ruote di oggi. Tre giorni attraverso i borghi pi¨´ belli della regione, con tappe a Teramo, Atri, Civitella del Tronto, Castelli e Rocca di Cambio, che fanno da preludio alla undicesima edizione del Circuito di Avezzano organizzato dall'Abruzzo Drivers Club dal 7 al 9 luglio, il quale si pone come decimo appuntamento dell'Asi Circuito Tricolore. Quest'anno c'¨¨ un gioiello in pi¨´.?
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Una perla ritrovata
¡ª ?La partecipazione all'Abruzzo Gran Tour e al Circuito di Avezzano ¨¨ riservata a vetture storiche di tipo sport, spider e "barchette" costruite fino al 1972 e la grande novit¨¤ di quest'anno prevede la presenza di un gruppo di? motociclette che, in apertura del circuito cittadino di sabato sera 8 luglio, interpreteranno la "Rievocazione della Coppa del Fucino", competizione motociclistica nata proprio ad Avezzano nel 1924. Ma la superstar dell'evento ha un Cavallino rampante nero su sfondo giallo sul cofano, quello che aveva debuttato nel luglio del 1932 sull'Alfa Romeo 8C 2300 MM della Scuderia Ferrari alla 24 Ore di Spa Francorchamps e che ritroviamo all'Abruzzo Grand Tour sulla rara?Alfa Romeo 6C 2300 Gran Turismo "Pescara" Spider del 1934 del collezionista italo-americano Venanzio Fonte. Una vettura scomparsa per quarant'anni e ora riportata al suo splendore originale dopo tre anni di restauro nel Bonfanti Garage di San Zeno di Cassola, nel vicentino.
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L'ALFA ROMEO RITROVATA CORRE ALL' ABRUZZO GRAND TOUR
¡ª ?La stagione pi¨´ calda degli eventi storici ¨¨ entrata nel vivo con l'Abruzzo Grand Tour, che precede l'undicesima edizione del Circuito di Avezzano, dal 7 al 9 luglio, uno dei fiori all'occhiello dell'Asi Circuito Tricolore. Gli oltre cento equipaggi ammessi a partecipare arrivano da tutto il mondo: dall'Australia agli Stati Uniti e l'Inghilterra, passando per la Germania. Collezionisti al volante di autentiche rarit¨¤, come le due Alfa Romeo ex Scuderia Ferrari sopra citate; l'Alfa Romeo RL Targa Florio del 1924, accanto alla 6C 2300 Gran Turismo "Pescara" Spider Carrozzeria Brianza del 1934, fresca di restauro, schierata dalla Scuderia Ferrari nelle corse di quel periodo. Una vettura rimasta per quattro decenni chiusa in un garage, inutilizzata e danneggiata in tante parti di carrozzeria e tornata al suo splendore originario grazie ad un lungo e meticoloso restauro nel Bonfanti Garage, vero riferimento internazionale per vetture di questo tipo. "Prodotta in piccolissima serie, e preparata ed allestita dalla Scuderia Ferrari, ¨¨ un esemplare unico al mondo per le sue caratteristiche", spiega Francesco Bonfanti, che ha curato il restauro. Un gioiello a quattro ruote che arriva sulle strade d'Abruzzo dopo un "rodaggio" importante di oltre 500 kilometri tra i passi dolomitici della Leggenda di Bassano. "L'Alfa Romeo ritrovata da Venanzio Fonte apparteneva ad un gentleman driver privato e molto facoltoso che veniva seguito direttamente dalla Scuderia Ferrari per le competizioni in pista", racconta Bonfanti. Stiamo parlando degli anni d'oro in cui il Drake seguiva e gestiva personalmente l'allestimento, l'elaborazione e l'assistenza delle vetture iscritte alle gare ufficiali pi¨´ importanti. "Per il restauro della vettura siamo partiti da due foto della Trieste-Opicina e della Coppa Acerbo di Pescara del 1934 - racconta Bonfanti - e poi abbiamo ritrovato una piccola parte di film dell'Istituto Luce in cui si vedeva chiaramente questa Alfa Romeo ritratta?alla partenza in gara. Tutto ¨¨ tornato nella vettura com'era, partendo da cofano e calandra originali per la carrozzeria, mentre la parte meccanica era completa, ma la vera sfida in quel caso ¨¨ stata riportarla ad essere?come ai tempi della preparazione di Enzo Ferrari: stabile, velocissima e molto precisa nelle curve".?
LA FERRARI VIGNALE CHE VINSE IL GRAN PREMIO DI MONACO
¡ª ?Sono tante le rarit¨¤ che rendono in questi giorni le strade d'Abruzzo un museo a cielo aperto:? da batticuore le altre anteguerra schierate accanto alle Alfa Romeo Targa Florio e Pescara, a cominciare dalla rivale d'oltralpe, la Bugatti Type 30 del 1926 che arriv¨° a Palermo in occasione del Salone dell'Auto organizzato al Politeama da Vincenzo Florio. Tra le Sport, arriva dalla Spagna una Ferrari 225 S del 1952 carrozzata Vignale, che quell'anno partecip¨° alla Mille Miglia, vinse il Gran Premio di Monaco, la Coppa d'Oro delle Dolomiti e la Targa Florio; proseguendo negli anni, ritroviamo una rarissima Porsche 718 Rsk del 1958, vettura che scrisse la storia del motorsport, perch¨¦ nei suoi anni di produzione, dopo la prima versione Rsk, venne contrassegnata dalla sigla RS (RennSport) e fra i tanti successi registrati rimangono scolpiti negli annali le tre edizioni della Targa Florio e l'edizione del 1960 della 12 Ore di Sebring. Torna al Circuito di Avezzano anche la Urania costruita a Teramo da Berardo Taraschi nel 1949 con la quale corse Maria Teresa de Filippis: una vettura a tanti sconosciuta, realizzata in piccolissima serie (solamente sette costruite) e progettata con meccanica Fiat 500 "Topolino" e motore Bmw boxer di derivazione motociclistica, montato in posizione anteriore o posteriore.
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