Ad agosto in California verr¨¤ messa all¡¯asta una 410 Sport Spider del 1955, che ottenne diversi successi negli anni successivi, venendo guidata da Juan Manuel Fangio, Phil Hill e Carroll Shelby. Quest¡¯ultimo la defin¨¬ ¡°la Ferrari migliore mai costruita¡±. Come ¨¨ fatta la vettura di Maranello
Una Ferrari guidata da Juan Manuel Fangio, Carroll Shelby e Phil Hill: il prossimo (invidiabilissimo) pezzo, che fece la storia negli Anni 50, verr¨¤ messo all¡¯asta da RM Sotheby¡¯s tra il 18 e 20 agosto a Monterey, negli Usa. ? la 410 Sport Spider del 1955, con un V12 Lampredi da 4,9 litri 24 valvole, e numero di telaio 0598 CM (iniziali di Carrera Messicana) che vinse 11 gare delle 40 disputate tra il 1956 e 1958. E anche se il prezzo non ¨¨ stato comunicato, sar¨¤ sicuramente molto alto, data la presenza della firma autografa dello stesso Shelby sul serbatoio del veicolo di Maranello, con la seguente dicitura: "Il signor Ferrari mi disse che questa era la miglior Ferrari che lui ha mai costruito¡± ( questa la frase originale:¡°Mr. Ferrari told me that this was the best Ferrari he ever built¡±).
Costruita per la Carrera Panamericana
¡ª ?In totale, in quegli anni vennero prodotti solo due esemplari della 410 Sport Spider, e quello che finir¨¤ all¡¯asta avr¨¤ proprio il telaio 0598 CM (l¡¯altro aveva numero 0596 CM), sviluppato per l¡¯edizione 1955 della Carrera Panamericana, una gara di rally della durata di cinque giorni. Ma tale competizione (cos¨¬ come la 1000 km del N¨¹rburgring) fu annullata dopo il disastro della 24 Ore di Le Mans di quell¡¯anno, quando 83 spettatori rimasero uccisi e 180 feriti per l'uscita di pista della Mercedes-Benz 300 Slr di Pierre Levegh. I due gioielli di Maranello non rimasero comunque fermi, ma corsero nel Campionato del Mondo Sport Prototipi del 1956, debuttando quel gennaio alla 1000 km di Buenos Aires, guidate rispettivamente dai team di Peter Collins-Luigi Musso e di Juan Manuel Fangio-Eugenio Castellotti.
I successi di Shelby, i complimenti di Enzo Ferrari a Carroll
¡ª ?Proprio in quegli anni, lo stesso Fangio chiese di installare il pedale dell¡¯acceleratore tra la frizione e il freno, sulla vettura con telaio 0598 CM. Il tutto prima che la Ferrari venisse acquistata da un nativo dell¡¯Ohio, tale Jonny Edgar, per il suo team, venendo cos¨¬ messa a disposizione di Shelby, con la quale ottenne pi¨´ successi nella sua carriera, nonostante lo si ricordi soprattutto per il trionfo della Ford GT40 Mk.II (guidata da Chris Amon e Bruce McLaren) alla 24 Ore di Le Mans 1966. Le vittorie in pista di Shelby con la 410 Sport Spider risuonarono fino in Italia, tanto che lo statunitense ricevette telegrammi di congratulazioni da un soddisfatto Enzo Ferrari.
Ferrari 410 Sport Spider, da Chinetti ai recenti lavori al motore
¡ª ?Dopo Sheby, fu il momento di Luigi Chinetti, che acquist¨° la 410 Sport Spider da Edgar, preparandola per la 3 Ore Continentale di Daytona del 1963. Tuttavia nella storia, l¡¯auto venne guidata anche da altre ex guide di F1 come Richie Ginther, Joakim Bonnier, Bruce Kessler, Jim Rathmann e Chuck Daigh. Rimasta per due decenni nella collezione personale di Chinetti, la rossa venne poi venduta a un collezionista nel 1980. Dopodich¨¦, fu oggetto di un completo restauro e da allora ¨¨ stata venduta pi¨´ volte. Ha partecipato anche a diversi raduni dedicati alle auto d¡¯epoca, vincendo il ¡°Hans Tanner Memorial Ferrari Trophy¡± al Concorso d¡¯Eleganza di Pebble Beach nel 1981. Nel 2012, infine, la 410 con telaio 0598 CM venne affidata a Nino Epifani per una ricostruzione completa del motore V12, che ha richiesto oltre tre anni di lavori, completati nel 2016.
Ferrari 410 Sport Spider, come ¨¨ fatta
¡ª ?Il motore della Ferrari 410 Sport Spider in questione ¨¨ un V12 60 gradi anteriore e longitudinale, mentre sia il monoblocco che la testata sono stati realizzati in lega leggera. L¡¯alesaggio e la corsa sono rispettivamente di 88 mm e 68 mm, mentre il rapporto di compressione ¨¨ di 8,5 a 1. L¡¯auto ha in dotazione un quadruplo distributore, un sistema di accensione Twin Spark e tre carburatori Weber 46 Dcf a doppio corpo, il tutto per sviluppare una potenza intorno ai 400 Cv. Le sospensioni anteriori sono indipendenti e a molle elicoidali, mentre quelle posteriori usufruiscono di un ponte De Dion, doppi puntoni e una balestra trasversale. Presenti i freni a tamburo su tutte le ruote, il cambio ¨¨ di tipo manuale a cinque rapporti pi¨´ retromarcia, per una trazione posteriore. Il telaio tubolare ¨¨ in acciaio, la carrozzeria in alluminio ¨¨ invece firmata Scaglietti.
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