Lo scambio batterie ¨¨ ritenuto da molti il futuro per una diffusione capillare dell'auto elettrica. La Cina ci punta molto e il Governo sta finanziando la ricerca sul cosiddetto Battery Swap. Ma i punti oscuri non mancano. Proviamo a fare chiarezza
Sul tema ¨¨ gi¨¤ presente un dibattito, e sono parecchie le aziende che non vedono di buon occhio il sistema di scambio batterie. Ne ¨¨ un esempio Tesla, che un anno fa in occasione del suo approdo in Cina, si ¨¨ rifiutata di intraprendere il percorso alternativo dello scambio batterie definendolo come "pieno di problemi e non adatto all'uso su larga scala". Ma il Governo di Pechino non ¨¨ d¡¯accordo, infatti la Cina sta spingendo molto su questa tecnologia come supplemento alla ricarica dei veicoli a batteria, finanziando diverse aziende che si sono distinte nel battery swap.
CHI HA PUNTATO SUL BATTERY SWAP?
¡ª ?Non sono molte le compagnie che hanno puntato sul battery swap. Nello specifico, possiamo citare le case automobilistiche Nio e Geely, lo sviluppatore di batterie Aulton e il produttore di petrolio Sinopec. Queste aziende dicono di avere in programma un totale di 24mila stazioni di scambio in tutto il paese entro il 2025, da circa 1.400 oggi. Lo scambio dell¡¯accumulatore permette ai conducenti di sostituire rapidamente il pacco batteria scarico con altri completamente carichi, piuttosto che collegare il veicolo a un punto di ricarica. Lo swapping potrebbe cos¨¬ aiutare a mitigare il "carico" sulle reti elettriche provocato da milioni di automobilisti possessori di EV, tuttavia, gli analisti avvertono che questa tecnologia potr¨¤ decollare solo se le batterie dovessero diventare standardizzate a livello industriale.
Sviluppo
¡ª ?La Catl (Contemporary Amperex Technology Company Ltd) con sede a Ningde il pi¨´ grande produttore di batterie al mondo, ha rivelato alla Reuters un programma di sviluppo di servizi di swapping non solo per la Cina, ma "per soddisfare la domanda dei mercati globali". "Stiamo accumulando esperienza nel mercato cinese e allo stesso tempo stiamo comunicando strettamente con i partner d'oltremare. Riceverete presto informazioni pi¨´ concrete", ha comunicato l'azienda, che fornisce circa la met¨¤ del mercato cinese e pi¨´ del 30% delle celle delle batterie usate nei veicoli elettrici a livello globale. La Catl, che ha aiutato Nio a sviluppare batterie intercambiabili, ha firmato Faw Motor in Cina come primo cliente per il suo nuovo servizio di scambio di batterie Evogo e prevede di estendere il servizio ad altre case automobilistiche cinesi. Secondo alcuni fonti, inoltre, Catl vuole che le aziende nazionali accettino il suo design standard della batteria?cos¨¬ che le sue stazioni possano servire modelli di diverse marche. La Nio, tra i principali produttori cinesi di EV, prevede di offrire ai clienti statunitensi servizi di scambio di batterie entro il 2025, ha detto il capo nordamericano della societ¨¤, Ganesh Iyer. Attualmente la Nio ha pi¨´ di 800 stazioni di scambio in Cina e ha appena istituito il suo primo in Europa. Tra le aziende cinesi che costruiscono reti di stazioni di scambio, Aulton New Energy Automotive Technology, con sede a Shanghai, ha detto di essere a lavoro con le case automobilistiche per sviluppare batterie standardizzate, e con Sinopec per installare 30.000 stazioni di servizio Sinopec in Cina entro il 2030. Tali piani si scontrano con le opinioni espresse dal pioniere e leader globale di EV Tesla nel marzo 2021, quando ha respinto la fattibilit¨¤ dello scambio di batterie su larga scala in Cina. La Tesla ha infatti provato lo swapping negli Stati Uniti diversi anni fa per poi abbandonarlo.
PRO E CONTRO
¡ª ?I dirigenti dell'industria sono divisi sul fatto che la spinta della Cina possa superare la riluttanza delle case automobilistiche europee e statunitensi ad abbandonare i propri progetti di batterie e adottare quelli standardizzati. "Non riuscirai mai a convincere le case automobilistiche ad accettare batterie intercambiabili", ha detto Andy Palmer, ex ceo di Aston Martin e attualmente a capo del produttore di EV Switch Mobility. Un portavoce della GM ha detto a Reuters che le batterie intercambiabili "non fanno parte della nostra strategia al momento". Un portavoce della VW ha invece dichiarato che la societ¨¤ ha originariamente considerato lo scambio di batterie per evitare i tempi di attesa alle stazioni di ricarica, ma, tuttavia, i progressi nella ricarica veloce e i costi pi¨´ bassi delle batterie ¡°normali¡±, l'hanno portata a spostare l'attenzione verso queste ultime. Le preoccupazioni sulla lunghezza dei tempi di scambio dell¡¯accumulare scarico con uno carico sono svanite grazie alla Nio che ha detto di aver automatizzato il processo, al punto che questo richiede solo 180 secondi. Bisogna tuttavia constatare che l¡¯attuale rete di ricarica ha un enorme vantaggio, ed ¨¨ sostenuta dal fatto che ci sono gi¨¤ miliardi di dollari di infrastrutture di ricarica costruite a livello globale. Lo scambio di batterie "¨¨ troppo conveniente, troppo economico e troppo logico perch¨¦ questo non accada su scala in Europa e negli Stati Uniti", ha detto Levi Tillemann, capo della politica e del business internazionale presso la startup Ample, con sede a San Francisco, che si occupa dello scambio di batterie. La Ample ¨¨ uno dei pochi sviluppatori di scambio batterie attivo fuori dalla Cina; ha raccolto raccolto 275 milioni di dollari da investitori, tra cui le aziende energetiche Shell, Repsol e Eneos, aumentando la sua valutazione a 1 miliardo di dollari.
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