Sessantacinque anni fa il film "La grande guerra" diretto da Mario Monicelli raccontava la cruda realt¨¤ dello sforzo bellico italiano durante il primo conflitto mondiale. I mezzi di trasporto apparsi nel lungometraggio
Il 4 novembre si celebra il ricordo della fine della prima guerra mondiale. L¡¯Italia rievoca, commemorando i suoi Caduti, l¡¯armistizio di Villa Giusti entrato in vigore il 4 novembre 1918 che consent¨¬ agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste compiendo il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale. Nello stesso giorno del 1921, nel Sacello dell¡¯Altare della Patria, a Roma, ebbe luogo la tumulazione del "Milite ignoto". Esattamente 65 anni fa il primo, violento, conflitto mondiale fu magistralmente raccontato dal film "La grande guerra", commedia drammatica del 1959 diretta da Mario Monicelli, prodotta da Dino De Laurentiis, e interpretata da Alberto Sordi e Vittorio Gassman. Capolavoro della storia del cinema ¨¨ considerato uno dei migliori film italiani sulla guerra. Monicelli, con l'aiuto degli sceneggiatori Age e Scarpelli, nonch¨¦ di Luciano Vincenzoni, smonta l'aura di eroismo retorico e immaginifico che, fino ad allora, avvolgeva il "mito" della prima guerra mondiale. Come dichiar¨° il regista: "La popolazione, frastornata dalle pagliacciate propagandistiche che il cinema del periodo sforn¨° e ingannata dai giornali, si convinse sempre pi¨´ che la guerra non doveva essere poi tanto brutta. Ma si svegli¨° bruscamente quando mezza Italia fu invasa dai profughi di Caporetto: insieme ad essi i 400.000 soldati sbandati che si riversarono sulle strade d¡¯Italia costrinsero tutti all¡¯esame di coscienza". "La grande guerra" vinse il Leone d¡¯Oro alla XX Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ex aequo con "Il generale della Rovere" di Rossellini e si aggiudic¨° due Nastri d¡¯Argento, tre David di Donatello, nonch¨¦ una nomination agli Oscar come miglior film straniero. Due i mezzi che spiccano nel lungometraggio di Mario Monicelli una Fiat Zero A?e un autocarro militare in dotazione al Regio Esercito, un Fiat 18 BL.
Fiat Zero A
¡ª ?Ritenuta, a torto, la prima utilitaria del marchio italiano, la Fiat Zero A in realt¨¤ non era un'auto accessibile nemmeno al ceto medio per via del prezzo, ben 8.000 lire (solo la Ford Modello T, negli Stati Uniti, si stava avviando a diventare la prima auto di massa della storia), della cilindrata elevata e della raffinata carrozzeria realizzata sulla base del prototipo studiato presso gli Stabilimenti Farina, all¡¯epoca punta di diamante dello stile automobilistico torinese. Prodotta dal 1912 al 1915 con carrozzeria torpedo, spider o landaulet, era spinta da un motore 4 cilindri da 1.846 cc in grado di erogare 18 Cv a 1.700 giri e di raggiungere una velocit¨¤ massima di 70 km/h. La Fiat Zero A vantava una meccanica molto semplice, robusta e affidabile e, per la prima volta, questo modello era dotato di un ventilatore collocato dietro il radiatore comandato da una trasmissione a cinghia. Divenne comunque un'auto molto diffusa per gli standard di quei tempi: venne prodotta in oltre duemila esemplari.
Fiat 18 BL
¡ª ?All'inizio della Grande Guerra la Fiat costru¨¬ un nuovo autocarro che affianc¨° il 15 Ter, denominato 18 BL, mezzo che riscosse un grande successo per l'uso militare. L'autocarro fu impiegato durante tutta la guerra per il trasporto di materiali pesanti nelle retrovie. Il Fiat 18 BL era equipaggiato con un motore a 4 cilindri da 5.650 cc ed era in grado di raggiungere una? velocit¨¤ massima di 25 chilometri orari. L'autocarro venne prodotto in 20.000 esemplari e, successivamente, arrivarono nuove versioni come il 18 BLR e il 18P. Sempre durante il primo conflitto? mondiale il Fiat 18 BL era in dotazione anche ad altri eserciti stranieri, tra cui quello francese e quello russo. Negli anni quaranta, durante la guerra d'Africa, l'autocarro Fiat 18 BL era ancora in servizio, ma con una variante, ovvero la sostituzione delle ruote a gomme piene con quelle a dischi e pneumatici.?
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