Il controverso corto del 1976, protagonista (anche) una Ferrari 275 Gtb. Il fantastico suono del V12 di Maranello
Il cinema ci ha abituati da decenni a scene d¡¯azione mozzafiato che vedono protagoniste le automobili. Una firma prestigiosa come il regista francese Claude Lelouch si rese protagonista di un cortometraggio maledettamente equivoco, ambiguo, folle e anche altamente illegale. Ma sublime, se ci si dimentica dei pericoli per le altre persone. S¡¯intitola ¡°C¡¯¨¦tait un rendez-vous¡± o ¡°Un appuntamento¡±, com¡¯¨¨ conosciuto in Italia. Siamo nel 1976: un pilota ignoto ¨¨ in ritardo per un appuntamento con la propria donna. Allora sale su una Ferrari 275 Gtb (mai inquadrata) e sfreccia nel pieno centro di Parigi a velocit¨¤ pazzesca, incurante dei semafori e del traffico. Ma ¨¨ andata proprio cos¨¬?
UN APPUNTAMENTO: LO STRANO FILM DI LELOUCH
¡ª ?Perch¨¦ per molto tempo c¡¯¨¨ stato un fitto alone di mistero legato a quella pellicola, in parte alimentato dallo stesso Lelouch. Innanzitutto la produzione non ricevette il permesso dalle autorit¨¤ cittadine per effettuare le riprese con le strade chiuse al traffico. Ma il regista ignor¨° bellamente il divieto, mise una cinepresa giroscopica sul paraurti anteriore e fece correre il pilota a tutta birra in mezzo al vero traffico. Girarono alle 5.30 di una domenica d¡¯agosto, per¨° le strade non erano del tutto deserte. Il pilota viol¨° allegramente tutti i semafori rossi e nei tratti rettilinei pi¨´ lunghi super¨° i 200 km/h, nel pieno centro storico della capitale francese. Assurdo, folle e infinitamente pericoloso. Rimane il fantastico rombo del V12 Ferrari con le brevi ma avvertibili e suggestive ¡°pause¡± tra una marcia e l¡¯altra tipiche delle auto di una volta, niente elettronica allora. La partitura di una stupenda sinfonia composta a Maranello. Una volta uscita, la pellicola attir¨° subito l¡¯attenzione delle autorit¨¤ che convocarono Lelouch per le innumerevoli violazioni al Codice della strada. Quindi il film fu ritirato dalla circolazione dopo poco tempo. Torn¨° in diffusione in un Dvd nel 2003. Il cineasta si rifiut¨° a lungo di svelare chi fosse alla guida. Girarono supposizioni su diversi piloti di Formula 1: da Jean-Pierre Jarier a Ren¨¦ Arnoux (il quale per¨° nel 1976 correva ancora in Formula 2), da Jacky Ickx a Jacques Laffite. Tuttavia in seguito Lelouch svel¨° che invece fu lui stesso a guidare; aveva dislocato un collaboratore con una radio ricetrasmittente per avvertirlo di eventuali pericoli ma questa funzion¨° male e quindi il regista guid¨° a rotta di collo senza ¡°navigatore¡±.
FERRARI A PARIGI MA ? (ANCHE) UNA MERCEDES
¡ª ?Pi¨´ importante la faccenda dell¡¯auto. La cinepresa non fu montata sulla Ferrari 275 Gtb perch¨¦ le sue sospensioni rigide da sportiva corsaiola avrebbero reso impossibili delle riprese stabili. Quindi la troupe us¨° la Mercedes 450 Sel del regista, pi¨´ adatta. Nonostante il possente motore V8 6.9 della vettura tedesca, il suono era tuttavia non altrettanto impareggiabile. Quindi fu effettuato un secondo giro sulla Ferrari dotata di sole apparecchiature audio, poi venne applicato il sonoro del motore Made in Maranello sulla ripresa girata con l¡¯auto Made in Stoccarda.
IL REMAKE CON LA FORD MUSTANG
¡ª ?Un¡¯altra curiosit¨¤. Parecchi anni pi¨´ tardi, nel 2017, la Ford ha realizzato un remake del film, come omaggio alla pellicola di Lelouch. L¡¯ha intitolato ¡°ReRendezVous¡±. La protagonista (che si fionda sullo stesso percorso) questa volta ¨¨, ovviamente, una Ford Mustang Fastback . Il cui motore V8 5.0 aspirato non scherza nemmeno lui in quanto a fascino. Per¨° la Ford, a differenza dell¡¯estroso regista francese, ha fatto le cose in regola, ottenendo l¡¯autorizzazione a girare su strada chiusa al traffico e con un pilota professionista. V12 emiliano o V8 yankee? Due concerti di strumenti diversi ma entrambi di magnifica fattura.
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