Si inasprisce lo scontro tra azienda e IG Metall sul piano di risparmi per rilanciare la competitivit¨¤ del marchio auto tedesco
Dal 2 dicembre sono possibili scioperi nelle fabbriche Volkswagen in Germania. Lo ha annunciato il sindacato IG Metall. Si inasprisce quindi lo scontro tra azienda e lavoratori. Alla base rimane il piano di risparmio che la casa costruttrice di automobili vuole attuare, stretta tra i costi della transizione tecnologica e il mercato delle auto elettriche che non decolla in Europa. I lavoratori interessati dal possibile piano di tagli sono 120mila e tra le ipotesi si ¨¨ parlato anche della chiusura di tre fabbriche nel Paese centroeuropeo.?Due giorni fa, il produttore ha respinto una controproposta sindacale volta a ridurre i costi senza dover chiudere le fabbriche in Germania, portando a un inasprimento del dialogo sociale.?"Se necessario, questa sar¨¤ la battaglia contrattuale collettiva pi¨´ dura che la Volkswagen abbia mai conosciuto", ha avvertito il negoziatore del sindacato, Thorsten Groger.?"Gli scioperi di avvertimento inizieranno luned¨¬ in tutte le fabbriche", ha detto Groger, che ritiene la direzione "responsabile, al tavolo delle trattative, per la durata e l'intensit¨¤ di questo confronto".?
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L'azienda: "dialogo costruttivo"
¡ª ?In una dichiarazione separata, Volkswagen ha affermato di "rispettare" il diritto dei dipendenti di partecipare a uno sciopero di avvertimento e ha affermato di credere nel continuo "dialogo costruttivo" per "raggiungere una soluzione duratura e sostenuta collettivamente". L'azienda precisa di aver "anticipato misure mirate per garantire gli approvvigionamenti di emergenza" durante lo spostamento, per "limitarne il pi¨´ possibile" l'impatto "sui nostri clienti, sui nostri partner e sui nostri impianti industriali".
le tappe precedenti
¡ª ?Mentre Volkswagen ha annunciato a settembre che stava lavorando a un programma per ripristinare la propria competitivit¨¤, le discussioni in corso tra la direzione e i funzionari sindacali, secondo il principio della cogestione, non hanno permesso di raggiungere un accordo sulle misure di ristrutturazione. I rappresentanti dei lavoratori hanno presentato a novembre una controproposta che prevedeva la sospensione dei bonus, degli aumenti salariali e la riduzione dell'orario di lavoro, consentendo cos¨¬, secondo loro, di evitare la chiusura delle fabbriche in Germania e i licenziamenti di massa. Ma questa offerta non ¨¨ stata considerata fattibile dal management. I rappresentanti del personale affermano che almeno tre stabilimenti Volkswagen sono a rischio di chiusura in Germania e decine di migliaia di posti di lavoro potrebbero essere persi, con i dipendenti rimanenti che dovranno accettare di tagliare i salari. Nel Paese, Volkswagen conta dieci stabilimenti di produzione di automobili e circa 300 mila dipendenti, di cui 120 mila del marchio Vw, il pi¨´ colpito dal piano di risparmio. Fiore all'occhiello dell'industria automobilistica tedesca, la Volkswagen soffre, secondo gli esperti, per il rallentamento del mercato dei veicoli nuovi, per la concorrenza cinese, i modelli di batterie non sufficientemente attraenti e il costo del lavoro pi¨´ elevato rispetto ai concorrenti.
Gazzetta dello Sport
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