Usciva 45 anni fa ¡°Roma violenta¡± il primo film del genere che diede celebrit¨¤ all¡¯attore. Grande manico e innamorato di una Triumph
Maurizio Merli, che l¡¯8 febbraio scorso avrebbe compiuto 80 anni, ha girato una quantit¨¤ industriale di film alcuni importanti altri meno, ma l¡¯apice della celebrit¨¤ lo raggiunse con una dozzina di film poliziotteschi nella seconda met¨¤ degli Anni 70 e nei primissimi Ottanta. Roma violenta (primo film del genere interpretato da Merli di cui ricorrono i 45 anni dall¡¯uscita in sala), Roma a mano armata, Napoli violenta, Paura in citt¨¤ e tanti altri. La sua prerogativa era quella di essere un gran manico al volante, tanto per dirla nel dialetto ¡°violento¡± della sua citt¨¤: Roma.
Dall¡¯Alfa alla Triumph
¡ª ?In quei film, senza utilizzare controfigure o stuntman, guidava magistralmente Alfa Romeo Giulia e Alfetta, le vetture allora in uso al 113 e, sono in pochi a saperlo, amava anche le moto anche se non era in grado di guidarle rispetto a come stava al volante. Guidava forte, alla stregua di un pilota. Nelle moto invece, anche se a quell¡¯epoca andavano di moda le quattro cilindri giapponesi Honda e Kawasaki, lui era appassionato di bicilindriche inglesi e, come dice il figlio Maurizio Matteo, 39 anni, attore di successo anche lui, era legatissimo a una Triumph Bonneville 650, una categoria di moto che fu prepensionata dalle Jap il cui arrivo prorompente invecchi¨° di colpo tutta la produzione europea delle maxi di grossa cilindrata.
Duro e integerrimo
¡ª ?Una faccia da vero duro Maurizio, fotocopia di quello che era al volante. Un bell¡¯uomo alto, biondo, dal fisico atletico e con un paio di baffi che amplificavano quel suo modo di essere. Nei film poliziotteschi interpretava sempre personaggi di commissari duri e tosti alle prese non solo contro delinquenze e ingiustizie assortite, ma anche contro il lassismo della legge e di certi magistrati. E comunque era una manna per i registi visto che anche nelle scene pi¨´ acrobatiche e pericolose voleva essere lui a guidare. Insomma, amava fare l¡¯attore, ma quello di fare numeri sulle quattro ruote era il suo grande divertimento. Quel ruolo di poliziotto lo aveva per¨° danneggiato professionalmente e, dopo quei successi che gli diedero tanta popolarit¨¤, gli precluse altri spazi cinematografici. Mor¨¬ a 49 anni nel 1989, fulminato da un infarto mentre giocava a tennis in un circolo. E ironia della sorte, proprio quando gli si stavano riaprendo le porte nel recitare ruoli di altri film poliziotteschi. Proprio quelli che lo avevano reso famoso al grande pubblico, che sembravano allestiti per lui e gli calzavano a pennello come un abito sartoriale.
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