Maurizio Bormolini nella sua Livigno con uno sguardo al 2026: "Fa effetto vedere la neve ad agosto"

Il campione di Slalom Parallelo nella sua città per la "gara de li contrada" in versione estiva e per presentare le gare delle prossime Olimpiadi invernali

Maurizio Bormolini, atleta dell’esercito italiano, ha conquistato nella stagione 2022/23 il titolo di campione italiano PSL (slalom parallelo). In Coppa del Mondo, invece, è stato beffato all’ultima gara della stagione, quando Fabian Obmann l’ha superato per soli 4 punti. Ma ora Maurizio è pronto a ripartire. Domani lo attende un bagno di folla nella sua Livigno dove si svolgerà la “gara de li contrada”, appuntamento nell'ambito del quale ci saranno anche tanti atleti conosciuti appartenenti al mondo dello snowboard: “Da qualche anno è nata l’edizione estiva di un tradizionale evento invernale. Fa un certo effetto vedere, nel mese di agosto, la neve per le vie del mio paese. Si tratta di una gara di fondo tra contrade. ? molto sentita a livello locale. Al termine ci sarà sia una classifica generale che individuale”.

Ma non è tutto. Verrà dato spazio anche a un’esibizione che la riguarderà.?
“Presenteremo le discipline che si svolgeranno a Livigno durante le Olimpiadi del 2026. Sarà una bella occasione per conoscere alcuni sportivi importanti e per avvicinarsi al mondo dello snowboard”.?

In attesa di poter gareggiare in casa per risultati importanti.
“Me l’hanno promesso. Ci terrei tanto a ottenere una vittoria in coppa davanti alle persone che mi hanno visto crescere. Le motivazioni sarebbero pazzesche. Chissà se avrò questa possibilità”.

Qual è il suo obiettivo per la stagione che comincerà tra qualche mese??
“Non posso nascondermi dopo il finale dell’anno scorso. Punto alla Coppa del Mondo. Certo, ci vuole un pizzico di fortuna ma io lavorerò al meglio per commettere meno errori gratuiti”.?

Che stagione è stata quella da poco conclusa??
“Dal mio punto di vista, estremamente positiva, nonostante abbia perso la coppa del mondo per soli quattro punti all’ultima gara. Ma è stato l’anno del mio ritorno al vertice dopo un periodo di grandi infortuni al ginocchio e al piede”.?

Dove ha trovato la forza di ripartire??
“Credo che gli atleti in grado di rimanere ad alto livello siano caratterizzati dalla capacità di dimenticare velocemente ciò che è successo di negativo e dalla voglia di trovare qualcosa di positivo anche quando sembra una missione impossibile. Così ho fatto in questi due anni bui”.

? stato più complesso riprendersi dagli infortuni o dalla Coppa del Mondo persa??
“La scorsa estate ho fatto un grande lavoro con il mio team sui materiali da utilizzare, oltre ad avere svolto un’ottima preparazione fisica. Per il trofeo che mi è sfuggito sono stati decisivi gli errori commessi in Canada, non quelli nel finale di stagione. Indipendentemente dal risultato, sono contento di quello che ho dimostrato. Ma l’anno prossimo non mi accontenterò del secondo posto: ora più che mai ho motivazioni extra”.?

Come si sta preparando??
“Da metà luglio abbiamo iniziato diverse attività con carichi pesanti. ? stato necessario rimodulare gli impegni estivi perché la stagione partirà nella seconda metà di settembre. Si tratta di una novità che abbiamo valutato con attenzione per arrivare con le giuste energie nel momento giusto”.?

Qual è il momento più stressante per lei??
“Quando ci si allena sui ghiacciai. ? stancante sia dal punto di vista fisico che mentale. Poi, quando si comincia a lavorare sulla qualità, tra ottobre e novembre, si è più concentrati sulla perfezione del movimento e sulla correzione delle imprecisioni”.

Durante la stagione è più complicato mantenere la concentrazione o la condizione fisica??
“Per me è più difficile evitare i cali di concentrazione: verso la fine della stagione la stanchezza si fa inevitabilmente sentire e la testa rischia di perdersi”.?

Anche nel corso delle singole tappe di coppa del mondo bisogna essere bravi a non perdere il focus.?
“Nella specialità dello slalom parallelo, in cui mi sono laureato campione italiano, penso sia la cosa più difficile. ? necessario essere abili a non bruciare tutte le energie nelle fasi di qualifica, arrivando scarichi alle finali. L’esperienza aiuta a crescere anche sotto questo punto di vista”.