Tappe federali saltate e crisi dei brand, ma anche la partecipazione ai contest internazionali e qualche passo avanti sul fronte wave pool. Ecco cosa ¨¨ successo nel surf italiano nel 2022, terminato con l'inchiesta sul presidente della Fisw
? un po¡¯ come un bambino che cresce: rimproveri, soddisfazioni, momenti di massima esaltazione, poi di smarrimento. Un percorso lungo, di cui non si ¨¨ mai sicuri di vedere la fine, e che si applica bene, magari con un po¡¯ di paraffina, al surf in Italia. Un movimento sviluppato esponenzialmente negli ultimi dieci anni, ma ancora sostanzialmente circoscritto a poche migliaia di persone. Un¡¯armonia delicata, la stessa che si vive sulle line up: con le onde contate, qui pienamente sinonimo di risorse, ¨¨ difficile accontentare tutti, e talvolta qualche passo falso si commette. E la metafora si sposa bene anche con la cronaca, che ha dovuto registrare l'indagine in cui ¨¨ finito il presidente della Fisw Luciano Serafica, insieme a un altro tecnico federale.?Il 2022 ¨¨ stato e sar¨¤ quindi un turning point sotto molti punti di vista. L¡¯anno del (quasi) post-Covid, l¡¯anno del post-Olimpiadi, l¡¯anno di una nuova e profonda crisi mondiale che ha intaccato anche il surfing, l'anno in cui la Guardia di finanza e la Procura di Milano hanno spulciato i conti Fisw per presunte spese incaute; fatto che al di l¨¤ dell'eventuale risultanza giudiziaria far¨¤ comunque calare la fiducia di surf club e atleti in una federazione mai veramente amata. E l¡¯Italia, che ha vissuto sull¡¯euforia di pochi singoli, cio¨¨ uno: Leonardo Fioravanti (e che talvolta sembra credere di avere gi¨¤ il blasone delle grandi) ha dovuto fare i conti con la realt¨¤.
la crisi del settore
¡ª ?Con ordine, quello che sta per finire ¨¨ stato l¡¯anno in cui probabilmente sono state viste pi¨´ tavole bianche, senza adesivi. Traduzione: niente sponsor. ? successo a Fioravanti, ma non ¨¨ stato il solo. Le analisi dicono che il mercato dell¡¯attrezzatura tecnica nel mondo ¨¨ cresciuto da 3,88 miliardi di dollari del 2020 ai 3,97 del 2021, e arriver¨¤ quasi a raddoppiarsi entro il 2028. Ma non basta: le aziende di surf pi¨´ grosse e stabili hanno deciso di abbandonare il tour WSL, e l¡¯esempio calzante ¨¨ proprio la Quiksilver, che ha chiuso il contratto di sponsorship con Fioravanti e non terr¨¤ pi¨´ la mitica gara di Hossegor in Francia. In un mondo ormai totalmente globalizzato, dove vige la?fast-fashion, i marchi arrancano nella vendita di magliette e felpe, una delle fette pi¨´ remunerative del mercato, e alzano bandiera bianca. E non ¨¨ un caso che le gare del tour siano gi¨¤ ¨C e lo saranno sempre pi¨´ in futuro ¨C finanziate da sponsor extra settore.
Il campionato junior
¡ª ?L¡¯Italia fa parte di questo grande meccanismo, ed essendo piccola ¨¨ anche la prima a subire i tagli ai budget di marketing, con sforbiciate che sembrano colpi di machete. Basti pensare che l¡¯unico tour di surf italiano ancora in piedi, quello junior, da qualche tempo basato su tre tappe, nel 2022 ha perso la gara toscana. La motivazione segnalata dal comunicato della federazione Surfing Fisw ¨¨ "per problemi strettamente legati al club". La verit¨¤ ¨¨ che organizzare una gara di surf costa, ed ¨¨ un costo che i club si possono permettere sempre di meno: non sono mancate le onde, ma i finanziamenti, e questo dovrebbe preoccuparci. Solo una tappa junior vale come spese vive tra i 6 e i 15 mila euro: pochi spiccioli se si parla di calcio, un¡¯immensa fortuna se si traspone la cifra al surf, anche nella ricca?patria del surf della Versilia. Dove, per onore della cronaca, poich¨¦ non ci sono problemi di turismo, i club non possono contare sull¡¯appoggio degli enti pubblici.
le gare smarrite
¡ª ?Nel 2022 abbiamo anche salutato il campionato italiano open. Nel senso che gli abbiamo detto addio. Si tratta della massima categoria, dove dovrebbero partecipare i migliori surfisti italiani, naturalizzati compresi. Campionato generalmente usato come ranking per le qualificazioni in nazionale (insieme ai criteri delle tappe internazionali). Le tre gare inizialmente previste non si sono svolte. Si tratta del Fregene Surf Bash Open e il Sardinian Pro Open a Capo Mannu, annunciate il 27 aprile 2022. Il campionato si sarebbe dovuto decidere con queste due tappe, alle quali si affiancava il campionato assoluto a Levanto. Tutte avevano un waiting period autunnale, ottobre per Fregene e novembre per Capo Mannu, e novembre anche per Levanto. Il contest a Fregene ¨¨ stato tuttavia ufficialmente posticipato tra il 15 marzo e il 25 aprile 2023, ma senza chiarire se la tappa sar¨¤ valida per il campionato 2022 o il 2023. Gazzetta Active aveva chiesto alla federazione informazioni pi¨´ dettagliate prima che venisse resa nota la notizia dell'indagine, ma non ¨¨ stata comunque fornita alcuna risposta in merito.?
le parole di serafica
¡ª ?Sul fronte agonistico interno, tolte le restrizioni Covid e fatte salve le difficolt¨¤ economiche, l¡¯Italia ¨¨ andata quindi al passo di lumaca, con molte associazioni smarrite ¨C cio¨¨ affiliate ad altri enti ¨C o che hanno rinunciato a partecipare attivamente alle attivit¨¤ agonistiche, allontanandosi se possibile ancora di pi¨´ da Milano, sede della Surfing Fisw?del presidente Luciano Serafica, finito insieme al tecnico Riccardo Baita in un'indagine che far¨¤ comunque male a tutto il movimento. E' doveroso anche dire che l'accusa di peculato ¨¨ una delle pi¨´ ricorrenti per un amministratore pubblico, e spesso si risolve al meglio. Lo stesso presidente Serafica, in una nota della Fisw, ha detto di essere "fiducioso di poter chiarire la posizione davanti al Pubblico Ministero" e dimostrare cos¨¬ la correttezza della sua condotta. "Ritengo di aver sempre indirizzato il mio operato all¡¯esclusivo interesse della Federazione e accetto con serenit¨¤ il controllo di legalit¨¤ sulle spese che mi vengono contestate", ha detto inoltre il presidente Fisw, comunicando anche di essersi auto-sospeso dalla carica, decisione ratificata dal consiglio federale. Dovremo aspettare quindi di vedere la parola fine, e da un punto di vista agonistico-organizzativo capire se la federazione avr¨¤ la giusta solidit¨¤ per proseguire il lavoro fatto finora, oppure se andr¨¤ incontro a una paralisi.?
all'estero
¡ª ?Ad ogni modo, tolto il campionato junior e quello di longboard svolto a Recco in una tappa sola, l¡¯Italia ¨¨ stata invece molto attiva in ambito internazionale. Che, per onest¨¤ intellettuale, ¨¨ il campo che conta. Il confronto interno ¨¨ fondamentale e fa crescere il movimento, ma all¡¯estero i singoli atleti hanno modo di misurarsi con i migliori al mondo. Anche i top surfers italiani, eccezion fatta per il divo Leo, hanno seguito come atleti professionisti le gare minori della WSL, e infine con la nazionale, se convocati, quelle dell¡¯ISA, l¡¯International surfing Association. La Surfing Fisw sembra essersi concentrata su proprio sugli ultimi eventi ISA pi¨´ che su quelli nazionali. Il team Italy ha partecipato ai mondiali open e a quelli per paralimpici, entrambi svolti in California. Abbiamo analizzato nel dettaglio i risultati nel primo caso, e scritto del secondo. Nonostante alcuni borbotti, gli azzurri non se la sono cavata male.
le onde artificiali
¡ª ?Non potevamo chiudere questa carrellata senza citare uno degli argomenti pi¨´ in voga: le wave pool. Sono ormai una realt¨¤ consolidata in tutto il mondo, e un surfista italiano che ha voglia di provarla potrebbe sacrificare qualche giorno di un surf trip classico per andare ad Alaia Bay, la piscina pi¨´ vicina ai nostri confini, situata in Svizzera. Le notizie sui progetti italiani si rincorrono da diversi anni: Roma, Livorno, Cagliari, Genova. Diverse municipalit¨¤ o cordate finanziarie, pi¨´ o meno affidabili, si sono esposte mediaticamente, ma ancora non c¡¯¨¨ stato nessun accordo formale, anzi alcune piste sono letteralmente svanite. La verit¨¤ ¨¨ che al momento lavorano sottotraccia tre gruppi ben definiti, con interessi intorno a Roma, a Bologna, Lombardia e Veneto. Tre societ¨¤ distinte che sondano il mercato, fanno scouting su possibili location, interloquiscono con sindaci e gli assessori all¡¯urbanistica, presentano i progetti ai fondi finanziari. Attivit¨¤ e meeting che vanno avanti da tempo, ma che hanno subito un rallentamento a causa della revisione di tutti i piani di spesa: i costi dell¡¯energia hanno giocoforza richiesto un aggiornamento dei numeri delle tabelle Excel. Costruire una wave pool ¨¨ un progetto costoso e lungo, e considerati i nostri tempi burocratici dovremo sicuramente aspettare ottimisticamente almeno al 2026, o anche pi¨´ tardi. Gli italiani dovranno insomma ancora pazientare, e attendere che quel bambino chiamato surf cresca e si faccia grande, e possa cos¨¬ ottenere uno dei migliori giocattoli che ci sono al mondo.
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