Creare una piscina artificiale per il surf prevede un passaggio fondamentale: la simulazione al computer. L'intervista all'esperto Luca Oggiano
Svizzera, Inghilterra, l¡¯Australia, il Brasile, e chiss¨¤ tra poco anche l¡¯Italia. Le wave pool, le piscine con onde artificiali prodotte in modo meccanico, si stanno disseminando in tutto il mondo: non a macchia d¡¯olio, ma in modo costante, silente e con tutte le delicatezze del caso. Si tratta di progetti lunghi, costosi, che hanno necessit¨¤ di gruppi imprenditoriali con spalle larghe, lunghe vedute, un discreto capitale finanziario. E anche tantissima scienza. Questo piccolo mondo ha infatti bisogno del lavoro di scienziati, principalmente ingegneri ed esperti di fluidodinamica, come forse mai ¨¨ avvenuto in ambito surfistico.?
Molti sport infatti usano in modo massiccio le analisi ex ante, ma nel surf si ¨¨ sempre stati lontani: basti pensare al raffronto tra la creazione di una tavola da surf e quella di una bicicletta. Nel primo caso si procede ancora prevalentemente in modo artigianale, nel secondo quasi sempre in modo mirato e dopo aver fatto prove teoriche. Ma c¡¯¨¨ appunto un campo che sta stravolgendo l¡¯approccio empirico, ed ¨¨ quello delle wave pool: come viene creata allora un¡¯onda artificiale?
L'esperto spiega come creare un'onda artificiale per il surf
¡ª ?Gazzetta Active ha intervistato uno dei massimi esperti nel campo della fluidodinamica computazionale, meglio conosciuta con l¡¯acronimo inglese CFD (Computational fluid dynamics). Luca Oggiano, ingegnere aerospaziale con una specializzazione specifica in fluidodinamica sportiva (ci ha spiegato il funzionamento delle pinne in questo articolo) ha gi¨¤ molti anni di esperienza maturati in ambiti molto competitivi e ricchi di risorse come il ciclismo, ma ha da sempre un¡¯attenzione particolare anche al surf da onda. Tanto che ¨¨ stato invitato in qualit¨¤ dei ceo Nabla Flow, start up che si che si occupa di simulazioni aereo e fluido dinamiche, al Surf Park Central, il principale evento per gli addetti ai lavori, programmato ad ottobre a San Diego negli USA.
Ingegnere, come si passa dal sogno di un¡¯onda artificiale alla pura realt¨¤?
¡°Principalmente grazie alle simulazioni CFD fatte al computer: questo fa in modo di ottimizzare il sistema di produzione delle onde, e ovviamente di evitare costi enormi¡±.?
Quali sono le variabili che si tengono in considerazione??
¡°La grandezza della vasca, prima di tutto, anche se questa appare come una condizione di contorno. ? un po¡¯ come la grandezza di una baia, o di una spiaggia. E poi c¡¯¨¨ la batimetria, ma non solo quella, va considerata anche la transizione dall¡¯acqua profonda all¡¯acqua bassa. C¡¯¨¨ per esempio un grafico, famoso e bello e che si ¨¨ sempre studiato nei manuali, che mette in relazione il periodo dell¡¯onda e la profondit¨¤ del fondale. Ecco: questo prima veniva fatto in modo teorico, ora possiamo simularlo¡±.
Provi a fornirci un¡¯immagine: cosa deve pensare chi non ¨¨ esperto della materia?
¡°Semplicemente un disegno in 3D: la batimetria ¨¨ rappresentata da un file Cad, il software usato in molti ambiti ingegneristici. Quel disegno viene riempito di acqua digitale, che si muover¨¤ in base a come decide l¡¯esperto. In queste simulazioni, faccio un esempio, si pu¨° buttare una sfera nell¡¯acqua, allora vedremo i cerchi che iniziano a espandersi, cio¨¨ le onde. Se al posto della sfera facciamo muovere un motore, il risultato sar¨¤ diverso. E avremo un risultato diverso in base alla combinazione tra la potenza del nostro impulso, la velocit¨¤ dell¡¯onda e la batimetria: ecco che ¨¨ nata un¡¯onda artificiale¡±.
Quanto sono accurate queste simulazioni e quanto si avvicinano alla realt¨¤?
¡°Molto accurate. Basti pensare che vengono usati gli stessi e identici sistemi della Formula 1, delle gare di come l¡¯America¡¯s Cup o del ciclismo. Stiamo parlando di una sorta di ¨¦lite sportiva dell¡¯aereo e fluido dinamica, dove vengono fatti investimenti importanti che hanno come obiettivo la competitivit¨¤ e la vittoria. Ma questi non sono gli unici settori. Racconto un aneddoto personale: ho iniziato a fare questo tipo di simulazioni con le turbine eoliche galleggianti ben prima che le wave pool diventassero un fenomeno mondiale¡±.
I prototipi: ci sono alcuni impianti nati per la ricerca e lo sviluppo. Validano il risultato?
¡°S¨¬, in un certo modo. Ma va considerato che in questi casi un prototipo costa moltissimo e quelli in scala sono complessi. In genere un prototipo deve essere finito all¡¯80 o 90 per cento. In Formula 1 si fanno le simulazioni, e poi si va nella galleria del vento con una macchina prototipo e si fanno degli accorgimenti. Ma nelle wave pool questo ¨¨ molto pi¨´ difficile per motivi di costi e anche di spazio¡±.
Ora due questioni che stanno a cuore a tutti i surfisti. La prima: il backwash ¨¨ un problema nelle wave pool?
¡°L¡¯acqua di ritorno, o backwash, ¨¨ presente quasi sempre anche nel mare, anche se ci sono i canali che lo mitigano. In una piscina si possono notare che le prime tre, quattro o cinque onde sono ottime, ma pi¨´ si va avanti e pi¨´ c¡¯¨¨ un mescolamento di acqua. I sistemi di wave pool sono infatti tarati per un massimo di onde a set, poi c¡¯¨¨ una pausa che permette all¡¯acqua di calmarsi. Tuttavia ci sono dei sistemi per diminuire il backwash, uno ¨¨ usare una parte finale della pool molto bassa, oppure installare un fondale poroso: l¡¯onda ci cammina sopra e la porosit¨¤ distrugge la turbolenza. Devo ammettere per¨° che le simulazioni del backwash sono estremamente delicate¡±.
Si sa che in mare ¨¨ impossibile trovare due onde uguali. E quelle di una wave pool??
¡°Faccio una premessa: chiunque sia andato a surfarle ha testimoniato che sono belle quanto quelle naturali. Ma se si parla delle onde artificiali in s¨¦, comparate tra di loro, sono decisamente pi¨´ simili, soprattutto se si vanno a raffrontare le prime del set. Anzi, le prime onde di due set diversi, generate nello stesso punto, sono identiche: ¨¨ una pura questione matematica¡±.
? RIPRODUZIONE RISERVATA