L¡¯intervista
Giulia Calcaterra e l'allenamento Fitsurf: "Cos¨¬ vado oltre i miei limiti"
Giulia Calcaterra ha iniziato a fare surf per passione. ¡°? stato un processo casuale, senza seguire una tabella: mi sono affidata alle mie capacit¨¤. Sono una persona allenata e lo ero, ma sono consapevole che andando avanti ci debba essere un allenamento dedicato al surf¡±. Questo allenamento ¨¨ rappresentato da Fitsurf, le cui metodologie sono state provate da Giulia in prima persona.
Ci racconti la tua esperienza con questo tipo di allenamento?
¡°Partiamo dal fatto che io mi alleno tanto, ma quando ho provato Fitsurf ho avuto a che fare con movimenti che non avevo mai provato prima. Mi ha stupito molto il focus sulla coordinazione, un tassello fondamentale nel surf ed essenziale per manovre e movimenti. Mi hanno colpito anche tutte le attrezzature e i test, molto interessanti perch¨¦ non li avevo mai provati prima: in questo modo posso conoscere i miei limiti e, grazie alla tecnologia, capire dove sbaglio¡±.
Pu¨° essere un approccio interessante a prescindere dal surf?
¡°Sicuramente: per certi versi ¨¨ un allenamento abbastanza vicino al fitness per quanto riguarda il corpo libero, alcuni movimenti vengono da l¨¬. Ma il flow che si crea ¨¨ unico, non annoia la mente. Per esempio: un conto ¨¨ fare un minuto di addominali, un conto ¨¨ variare continuamente i movimenti. In quest¡¯ultimo caso la mente rimane attiva¡±.
Per¨° poi sulla tavola ¨¨ molto improvvisazione¡
¡°Sulla tavola il tempo non esiste: nel momento in cui si fa il take-off non si capisce pi¨´ nulla, il tempo ¨¨ come se si fermasse. Ma i movimenti e il flow di Fitsurf aiutano a capire cosa bisogna migliorare e cosa ci manca: ad esempio come tenere i piedi e le braccia, come posizionare i piedi nel take-off, che postura adottare con le spalle. Questo percorso ti permette di migliorare aspetti che in acqua ci si mette molto a fare¡±.
Questo approccio dell¡¯allenamento per il surf pu¨° raggiungere un pubblico vasto?
¡°Questa cosa deve arrivare a tanta gente e pu¨° arrivare a tutti. Con l¡¯onda artificiale di Alaia Bay abbiamo visto che, grazie alla tecnologia e allo sviluppo, oggi una persona che ha paura di affrontare il mare e l¡¯oceano pu¨° fare surf. La logica di Fitsurf mi sembra che vada in questa direzione: tutte le persone possono scoprire i propri limiti in rapporto al surf e possono migliorare anche a terra¡±.
Non c¡¯¨¨ il rischio di togliere un po¡¯ di imprevisto?
¡°Ma ¨¨ una cosa che sta toccando tutti i settori. Oggi qualunque cosa ¨¨ alla portata. Lo sport ¨¨ per tutti, il mare ¨¨ di tutti. Ora l¡¯essere umano sta sviluppando strumenti per far provare a tutti certe emozioni: ¨¨ una cosa meravigliosa. Io comunque penso che il surf rimarr¨¤ sempre per pochi: un conto ¨¨ provarlo, un conto ¨¨ farlo. Lo stile di vita che adotti con questo sport ti slega dalla tecnologia, ¨¨ una cosa unica. Ma iniziative come l¡¯onda artificiale e l¡¯allenamento di Fitsurf sono fantastiche perch¨¦ non escludono nessuno¡±.
E ora passerai gran parte della tua vita in Indonesia.
¡°Ho fatto una scelta di vita che ¨¨ radicata dentro di me. Vengo da una famiglia legatissima al mare. Poi, viaggiando ho visto tanti posti e mi sono detta di voler avere un posto in cui sentirmi al 100% me stessa. In Italia mi sento al 50%: l¡¯altra met¨¤ ¨¨ tra le palme e le onde¡±.
Sempre con l¡¯allenamento Fitsurf¡
¡°Sicuramente: mi metter¨° sotto per lavorare anche su questo tipo di allenamento¡±.
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