L¡¯intervista
Piffaretti, il campione: "Wakeboard? Fidatevi: in Italia spaccher¨¤"
Nella cornice del Wakeparadise Milano, all¡¯Idroscalo, Massimiliano Piffaretti ha incantato con trick e acrobazie sulla tavola, in attesa che il 4 settembre si svolga ¡°Wake the City¡±, l¡¯evento dedicato al wakeboard in Darsena. ¡°Piffa¡±, nato a Como nel ¡®95, ¨¨ stato campione del mondo di wakeboard nel 2015 ed ¨¨ stato nominato ¡°Rider of the Year¡± nel 2019 da Alliance Wake. Nel 2019 ¨¨ arrivata la vittoria del ¡°World Beach Game Champion¡± e il titolo di Campione Europeo.
Ciao Massimiliano, ci racconti brevemente la tua storia?
¡°Vivo parte dell¡¯anno negli Stati Uniti. Sono sempre in giro tra eventi, gare, allenamenti, show, demo, video. Non sono un atleta troppo competitivo o che ha l¡¯ossessione di puntare sempre al massimo, ma mi piace fare tante cose e controllare tutti gli aspetti dello sport. Per esempio: i video sono molto importanti, perch¨¦ bisogna cercare di creare cose diverse dagli altri. Bisogna uscire dalla norma. Poi mi piace fare wakeboard in tutte le sue forme: con la barca, al cable e con il winch. Non ¨¨ facile trovare atleti che spaziano, a me invece piace fare tutto: il mio obiettivo ¨¨ cercare di fare wakeboard a tutto tondo¡±.
Quando ¨¨ importante la parte social/video?
¡°In questo settore non si pu¨° essere solamente uno sportivo, bisogna sempre evolversi. Pensiamo a Instagram: prima era solo un diletto, ora c¡¯¨¨ chi monetizza tantissimo. Ma a me piace utilizzarlo a mio modo¡±.
Non c¡¯¨¨ il rischio di togliere troppo tempo all¡¯attivit¨¤ sportiva?
¡°Il problema ¨¨ che Instagram pu¨° essere vero o finto: sui social si mettono in mostra le cose migliori di s¨¦. Ognuno mostra la sua parte migliore e si perde credibilit¨¤. Se invece si mette un video di un trick in cui ci sono anche cadute, per esempio, si mostra la realt¨¤ com¡¯¨¨ veramente¡±.
A 15 anni ti sei trasferito negli Stati Uniti per il wakeboard.
¡°I miei genitori mi hanno dato la possibilit¨¤ di andare a provare un camp in America. Mi sono divertito e ho conosciuto ragazzi pi¨´ o meno della mia et¨¤ con cui ho iniziato a sciare. Poi sono tornato in Italia, ho continuato ad allenarmi e fare gare. Fin quando un mio amico non mi ha detto di aver preso una casa in America, proponendomi di andare a vivere con lui: al posto che tornare al camp, ci siamo messi in proprio¡±.
Quanto ¨¨ importante la preparazione fisica?
¡°Innanzitutto l¡¯alimentazione ¨¨ una parte importantissima , anche in America cerco di mangiare abbastanza bene e cucino da solo. Poi la parte fisica conta tanto: avere delle gambe molto resistenti aiuta, le ginocchia possono essere le prime a essere colpite da infortuni¡±.
Che consigli ti senti di fare a chi non ha mai provato?
¡°Bisogna buttarsi e provare, ¨¨ uno sport fantastico. Ma bisogna procedere per gradi, come ogni cosa. ? bello perch¨¦ anche un semplice trick ti d¨¤ soddisfazione ed energia, ti invoglia a vedere cosa succeder¨¤ dopo: ¨¨ una cosa che ti spinge sempre pi¨´ avanti¡±.
Wakeboard in Italia: a che punto siamo?
¡°Abbiamo uno dei team pi¨´ forti al mondo: abbiamo vinto i Mondiali a squadre, gli Europei a squadre. Abbiamo una squadra di ragazzini molto talentuosi: se non avete ancora sentito parlare di wakeboard, prima o poi lo sentirete. Ve lo prometto¡±.
Hai gare in programma?
¡°Mi sono qualificato per il Pro Wakeboard Tour, ho appena fatto la prima gara: ¨¨ andata abbastanza bene, mi sono qualificato in finale dove per¨° ho avuto un problema su una doppia capriola. Sono caduto e sono arrivato sesto, ma ci sono ancora tre gare tutte negli Stati Uniti. E poi l¡¯anno prossimo ci saranno i Mondiali a Rieti, sono stati rimandati a causa del Covid¡±.
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