Lance Stroll, il surf oltre alla Formula 1: "Che energia! E l’onda artificiale è top"

Lance Stroll, pilota di Formula 1, ama fare surf e ha provato la nuova onda artificiale di Alaia Bay: "Incredibile pensare di surfare qui. Ecco i miei consigli"

Tra i protagonisti della giornata di surf sulla nuova onda artificiale di Alaia Bay, in Svizzera , c’era anche Lance Stroll. Il pilota dell’Aston Martin, in Formula 1, abita a pochi chilometri dalla nuova struttura che sorge a Sion, nel comprensorio di Crans Montana . “Incredibile pensare di fare surf qui, è un’opportunità straordinaria per molte persone”.

Che rapporto ha con il con il surf?

“Mi piace molto farlo, ma purtroppo non riesco a praticarlo con molta continuità. Anche perché vivo in Svizzera….”.

Prova più adrenalina nel fare surf o quando gareggia in Formula 1?

“Direi che la Formula 1 è più adrenalinica, anche perché è il mio lavoro… Ma anche nel surf c’è tanta energia: mi piace tantissimo farlo”.

Cosa ne pensa dell’onda artificiale?

“Credo sia davvero un’ottima soluzione: è l’ideale per le persone che vogliono divertirsi, consente di imparare a stare sulla tavola ma anche a migliorare se si è già esperti. Tutto grazie alla possibilità di variare l’intensità delle onde. E quella di Alaia Bay è una location straordinaria per potere fare surf ”.

I suoi suggerimenti per chi vuole avvicinarsi al surf?

“Semplice: divertirsi. Il surf è bello sia in mare sia con questa soluzione delle onde artificiali, che consiglio fortemente”.

Quindi è meglio l’artificiale del mare?

“No, direi di no: il mare è stupendo, è figlio della natura ed è una cosa speciale, indescrivibile. Ma se si vuole prendere onde tutto il giorno e divertirsi in compagnia degli amici, Alaia Bay è la soluzione giusta”.

Dove le piace fare surf?

“Purtroppo non ho potuto girare molto, ricordo con piacere il viaggio alle Maldive con i miei amici: è stato straordinario. Anche Lanzarote mi è piaciuto molto. L’Italia? Non ho mai surfato da voi… ”

Tavola short o long?

“Mi piace la shortboard , quando riesco a stare in piedi. E non sempre succede…”.