Windsurf o kitesurf, quale sport scegliere? Differenze, difficoltà e consigli per praticarli

Windsurf e kite: due sport diversi, per alcuni aspetti simili, e stretti da un filo storico che li lega l’uno all’altro. La prima questione da affrontare per capire la differenza tra windsurf e kite è infatti storico-culturale. Il windsurf nasce prima del kite, in California – dove però non ebbe grande seguito – mentre ha spopolato in Europa e fino agli anni 2000 in Italia è stata la disciplina “da tavola” più conosciuta, seguita e praticata. La sua popolarità è stata “minata” dall’arrivo del kitesurf, che gradualmente gli ha sottratto praticanti: i vantaggi del kite sono soprattutto logistici, perché l’ingombro del windsurf è sempre stato importante (alberi, vele, tavole giganti degli anni ’80 che non erano quelle di oggi e arrivavano a 8-9 piedi) e portarsi dietro tutta l’attrezzatura non era facile. Il kite inoltre si poteva fare su venti meno forti, mentre il windsurf fino a qualche decennio fa necessitava di venti almeno sopra 10 nodi, anche se ora con le tavole moderne è diverso. Banalmente, l’attrezzatura del kite sta tutta nel bagagliaio, mentre come minimo tavola e palo vanno portate sul tetto.