"Dopo ogni esame a Parigi attaccavano su un muro un foglio con i risultati ed ero sempre prima. Un anno arrivai terza e mi arrabbiai molto". Eleonora Abbagnato ha raccontato al Corriere della Sera gli anni di studio a Parigi che sono stati ricchi di gioie e soddisfazioni ma anche difficili. Il nomignolo di Le petite mafieuse le era stato dato da una mamma di una compagna e non ¨¨ stato semplice da gestire: "Avevo 14 anni, non sapevo che pensare, mi dissi che magari mio padre era mafioso e non lo sapevo.?Mi tenevo dentro tutto, ero italiana ed ero da sola. Ma ero anche forte, le mie radici mi hanno reso capace di affrontare ogni cosa". Proprio grazie a questo carattere forte ha ottenuto ruoli importanti come la Carmen, che era la sua preferita.?
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?Oggi alla figlia Julia che sta seguendo le sue orme nel mondo della danza, dice sempre che l'invidia ¨¨ inevitabile e "ti sprona a fare meglio. La cattiveria ¨¨ una cosa diversa". Sulla figlia ha detto che: "Ama questo mondo, ¨¨ molto professionale, attenta, si vede che ¨¨ nata nel teatro. Ma ¨¨ una vita di sacrifici e non tutti ottengono grandi risultati. Ma ¨¨ molto determinata".?
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?Nella danza molte cose sono cambiate, un tempo la magrezza anche estrema era un paradigma irrinunciabile, oggi invece psicologi e nutrizionisti del Policlinico Gemelli seguono gli allievi del Teatro dell'Opera di Roma di cui dirige il balletto: "Prima era sicuramente sbagliato.?C¡¯erano coreografi che ci lanciavano le sedie urlandoci che non eravamo abbastanza magre. Anche Roland Petit, il mio maestro, quando non ero sufficientemente in forma, me lo diceva. Lo prendevo come stimolo. Ma era difficile sentirselo dire". Pina Baush, con cui ha lavorato da quando aveva 18 anni, era "straordinaria ma non ti diceva mai brava, non ti guardava mai soddisfatta, ti sfiniva di lavoro". Lei oggi alle sue allieve lo dice brava qualche volta: "Siamo una grande famiglia con 128 allievi, erano anni che il Teatro dell'Opera di Roma non era una fucina di talenti, io per loro ci sar¨¤ sempre anche quando non sar¨° pi¨´ a Roma". Non ¨¨ l'annuncio di un addio ma "cambieranno tante cose nei teatri italiani e nella danza. E anche all¡¯estero". La danza ¨¨ sacrificio, dirigere la impegna tanto "dopo dieci anni sono estenuata" ma appena riesce danza: "Per esempio ritrovarsi in scena al Teatro Greco di Siracusa per il G7 Agricoltura con Le quattro stagioni ¨¨ stata un¡¯emozione fortissima".
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