il mito
Zatopek, la storia "dell'uomo chiamato cavallo" ora ¨¨ un film
Bello, travolgente, emozionante. Chi ha corso per sport anche solo un chilometro nella propria vita, non pu¨° non restare rapito di fronte a ¡°Zatopek¡±, il film che racconta la storia del pi¨´ grande dei corridori dell¡¯atletica, sicuramente l¡¯unico a vincere in un colpo solo - l¡¯Olimpiade di Helsinki del 1952 - 5000, 10000 metri e maratona - un primato mai eguagliato. Ma forse anche chi non ha corso sar¨¤ trascinato dalle falcate di Vaclav Neuzil, che per diventare Emil s¡¯e allenato come un matto, dimagrendo otto chili a forza di provare e riprovare l¡¯interval training, uno dei cavalli di battaglia dell¡¯allenamento di Zatopek. Ma la trasformazione dell¡¯attore per riuscire a ricordare ¡°l¡¯uomo chiamato cavallo¡± ¨¨ stata totale anche nel look, con un¡¯impresa che fa tornare alla mente il De Niro (che in quel caso per¨° non dimagr¨¬ ma ingrass¨°! -Jake La Motta di ¡°Toro scatenato¡±.
WE RUN ROME
¡ª ?Il film sar¨¤ presentato in una serata a inviti per la prima volta in Italia gioved¨¬ 25 a Roma alla Casa del Cinema con un¡¯iniziativa della We Run Rome, la tradizionale corsa di fine anno, e dell¡¯Istituto di Cultura Ceco diretto da un¡¯altra runner, Petra Brezackova. Sabato poi, 90 bambini si divertiranno con un workshop dedicato alla storia di Zatopek. Si tratta di eventi apripista delle celebrazioni che scatteranno nell¡¯anno del centenario della nascita del grande campione ceco, nato il 19 settembre 1922 e morto nel 2000.
IL ¡°DERBY¡± DI EMIL E DANA
¡ª ?19 settembre 1922. Questa data ¨¨ un romanzo. E il film lo racconta. Perch¨¦ quel giorno era nata anche Dana Ingrova, la moglie di Emil, oro olimpico del giavellotto nello stesso pomeriggio di Helsinki in cui il marito vinceva i 5000. Dana ha contribuito alle riprese del film di David Odricek, ma non ha fatto a tempo vederne il ciak finale, ¨¨ scomparsa a 98 anni. Il loro rapporto ¨¨ stato una miscela di tenerezza e complicit¨¤, ma anche di caratteri e sensibilit¨¤ diverse, un ¡°derby¡± familiare durato tutta la vita. Una vita di successi, ma anche di tanta normalit¨¤, tanto che nel film c¡¯¨¨ pure uno Zatopek che cucina, che mette a posto casa, che porta a spasso il cane.
PURE LA SPOTAKOVA
¡ª ?Il film ¨¨ un lungo viaggio fra molti ¡°non hai vinto ritenta¡± che ne hanno impedito per anni la produzione fino agli ultimi rinvii per il COVID. Alla fine, lo sforzo ¨¨ stato enorme anche nella riproduzione delle scene di corsa, dagli allenamenti alle gare olimpiche di Londra e di Helsinki. Per dare credibilit¨¤ ai lanci di Martha Issova, l¡¯attrice che interpreta Dana, ¨¨ stata scomodata addirittura Barbara Spotakova, la giavellottista olimpionica. Quanto a Ron Clarke, pluriprimatista del mondo senza medaglie olimpiche nel curriculum, il suo incontro con Emil a Praga (su questo il film si prende una licenza storica e lo sposta dal 1966 al ¡®68 della sconfitta al limite dell¡¯asfissia dell¡¯australiano in Messico e della Primavera di Praga spezzata dai carri armati contro i quali scese in piazza anche Zatopek) ¨¨ il filo narrante del film, l¡¯interruttore per raccontare la vita del campione, i suoi complicati e coraggiosi rapporti con il regime comunista, diluiti in una specie di inno alla corsa, agli stati d¡¯animo che produce, alle storie che incontra, alla natura che scopre.
A proposito di chili, l¡¯attore che ha fatto Clarke, James Echeville, ne ha persi addirittura 17. Speriamo che l¡¯opera cinematografica, prodotta dalla LuckyManFilms, possa arrivare presto anche nelle sale italiane. In ogni caso una cosa la si pu¨° dire: questo film mette una gran voglia di andare a correre.
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