Emanuele Mauti, atleta e Online Fitness Coach, spiega a Gazzetta Active lĄŻimportanza della variazione degli stimoli in un programma di allenamento?
Il concetto accompagna un modo di pensare: allenamento e variazione degli stimoli sono elementi che vanno di pari passo in una programmazione. Gazzetta Active ha approfondito il tema con Emanuele Mauti, atleta e Online Fitness Coach. Con una doverosa premessa: "Non ¨¨ sempre importante modificare gli stimoli, dipende dallĄŻobiettivo e dal soggetto in questione".?
allenamento e variazioni
ĄŞ ?"Nel caso di un atleta professionista ¨¨ importante variare, ma in maniera differente rispetto a una persona che ha come obiettivo il benessere fisico. Andando nel pratico, per un runner o un nuotatore torner¨¤ utile modificare non lĄŻattivit¨¤ svolta ma la programmazione, sulla base dei mesocicli di allenamento finalizzati al risultato. Se si vuole diventare professionisti, si dovranno variare invece gli stimoli nellĄŻambito della disciplina di riferimento".?
Cosa significa?
"Se si punta ad avere un fisico funzionale, lĄŻideale sar¨¤ fornire al nostro corpo stimoli differenti tramite discipline diverse, con allenamenti capaci di impattare la muscolazione, ma non solo. In riferimento ad atleti top, pu¨° avere senso inserire questo discorso solo nei periodi di scarico. Quando ¨¨ cio¨¨ fondamentale insistere su una preparazione differente".
Parlando di fitness, ogni quanto si devono variare gli stimoli?
"? gi¨¤ importante lavorare su una variazione della programmazione di allenamento nellĄŻarco della settimana, non possiamo fare gli stessi esercizi tutti i giorni. Una scheda pu¨° restare per¨° identica nel corso delle settimane, anche 10, in una programmazione avanzata e che magari differisce ogni 2-3-4 settimane negli stimoli. Per esempio, dal punto di vista delle serie e delle ripetizioni".
Perch¨Ś ¨¨ importante il concetto di variazione?
"Per prevenire lĄŻadattamento. Dopo un certo tempo, il fisico si abitua e il progresso rallenta. Modificando gli stimoli si riduce poi il rischio di infortuni, evitando di sovraccaricare uno stesso distretto muscolare, e si aumentano le motivazioni. In generale, il cambiamento porta ad aumentare le prestazioni e a sviluppare capacit¨¤ differenti".
Quali parametri possiamo variare?
"Intanto la tipologia, per cui possiamo avere unĄŻattivit¨¤ cardio o di muscolazione. Con riferimento allĄŻallenamento in generale, possiamo poi cambiare intensit¨¤ (la quantit¨¤ di sforzo richiesta per completare un esercizio), peso, velocit¨¤ dĄŻesecuzione o numero delle ripetizioni, mentre un altro focus a livello di macroparametri ¨¨ il volume (la quantit¨¤ totale del lavoro che svolgiamo durante lĄŻallenamento). Parliamo qui di numero di serie, ripetizioni o durata".
Altre variabili importanti sono la frequenza e il tempo.
"Un principiante inizia con tre allenamenti settimanali, per arrivare anche a sei con il tempo. Nei casi di un professionista, subentrano addirittura doppie sedute. Potremmo parlare inoltre di tempi di recupero (non solo tra le serie, ma anche tra esercizi), metodologie, ordine dei lavori e soprattutto del TUT".
CosĄŻ¨¨?
"Il time under tension, una delle variabili pi¨´ importanti. Si tratta del tempo di tensione muscolare, quello impiegato cio¨¨ per una ripetizione".
Si pu¨° fare qualche esempio?
"Se inizio un allenamento di gambe con squat e finisco con leg extension, o viceversa, cambia tutto. Lo squat ¨¨ uno degli esercizi pi¨´ importanti per il corpo, un multiarticolare che impatta molto dal punto di vista del sistema muscolare e nervoso. Sarebbe sempre consigliato iniziare da l¨Ź, per poi andare a esercizi pi¨´ specifici, ma ci sono programmazioni che vengono ribaltate per andare in pre-stancaggio e poi concentrarsi su muscoli target. Un altro esempio arriva dallĄŻallenamento del dorso. Se si eseguono molte serie allenanti per i bicipiti, utilizzeremo meno quel gruppo muscolare perch¨Ś gi¨¤ stanco. Di conseguenza, non ci sar¨¤ molta forza per tirare di braccia e si incider¨¤ meglio, nelle serie successive, sul gran dorsale. Si pu¨° lavorare anche con tenute isometriche, serie negative o movimenti parziali".
Come deve lavorare un principiante?
"Ai neofiti, andremo a spiegare prima il gesto e come curare la tecnica, con carichi bassi e alte ripetizioni. Va allenato il fisico insieme alla mente, bisogna imparare a percepire il corpo nello spazio e chi si allena da poco non ci riesce. Perfezionato il gesto tecnico, si inizier¨¤ con una programmazione di ipertrofia, seguita da una di forza e da uno scarico successivo, per poi ripetere il ciclo".
Perch¨Ś il problema dellĄŻadattamento non si pone per i principianti?
"LĄŻobiettivo del principiante ¨¨ non farsi male, per durare nel tempo e ottenere risultati. Deve imparare il gesto, non usare tecniche avanzate. La progressione ¨¨ lenta e controllata, soprattutto allĄŻinizio. Bisogna tenere a mente che il fitness ¨¨ un percorso che dura, si deve abbracciare uno stile. LĄŻallenamento deve essere piacevole e portare motivazioni".
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