Primo italiano a darsi alle MMA, a 48 anni l¡¯atleta romano ¨¨ ancora in attivit¨¤. Oggi allena Alessio Di Chirico e cerca le ultime soddisfazioni della carriera
"Follia". Tra una battuta e l¡¯altra, Michele Verginelli la mette in mezzo pi¨´ di una volta. Romano, classe 1973, ¨¨ soprannominato "Iron Mike" perch¨¦ non conosce il significato del verbo mollare. Il numero uno delle MMA italiane, nel vero senso della frase. Basta salire sulla macchina del tempo e tornare a Brescia, aprile 1999: "Devo ringraziare il mio maestro, mi iscriveva a gare di ogni tipo. Capit¨° questo torneo e ci provai". 8 partecipanti e 3 incontri da vincere nella stessa serata per intascare il montepremi. Nessuna protezione e colpi proibiti. Allora si chiamava Vale Tudo, valeva tutto. "Fu un trionfo, ma che fatica".
Sono passati un po¡¯ di anni e continua a divertirsi. Il segreto della sua longevit¨¤?
"La costanza. Amo quello che faccio e mi alleno sempre con i giovani, cerco ancora di imparare. Poi ho avuto anche un po¡¯ di fortuna, non ho riportato infortuni seri e non mi sono mai rotto nemmeno il naso (ride, ndr). ? andata bene¡".
Come ha cominciato a combattere?
"Era il ¡¯92, successe per caso. Io e un mio amico andammo in una palestra di Roma per provare a fare full contact. Lui lasci¨° dopo qualche mese e io continuai, passando poi al Sanda per 8 anni. In quel periodo iniziai a girare, lavorando con maestri diversi e in altre discipline per confrontarmi con nuove realt¨¤. Da ragazzo ero molto introverso. Lo sport mi ha fatto crescere, mi ha dato sicurezza¡".
Alessio Sakara disse di aver guardato a lei agli inizi della sua carriera. Cosa prova pensando di essere il pioniere delle MMA in Italia?
"Un po¡¯ d¡¯orgoglio c¡¯¨¨, ma ho combattuto sempre per passione. Soprattutto, ho sempre preferito lottare e magari perdere contro avversari forti piuttosto che vincere contro avversari abbordabili, scelti solo per fare score".
Com¡¯era visto questo sport all¡¯inizio?
"Come spesso accade, in Italia le cose arrivano tardi e serve tempo per far s¨¬ che siano metabolizzate. Tanti pensavano che fosse uno sport ignorante, praticato da ex carcerati e gente di strada. Oggi la visione ¨¨ cambiata, ha una risonanza di un certo tipo ed ¨¨ una disciplina in grande crescita anche grazie ai grandi eventi e alla visibilit¨¤ data da social e tv".
Nel 2005 un¡¯esperienza fondamentale¡
"Andai in Brasile per un torneo importante, con grandi lottatori. Partii dall¡¯Italia convinto di saper lottare, arrivato l¨¬ mi ridimensionai. Dovevo imparare ancora molto e cominciai ad allenarmi con i fratelli Rog¨¦rio e Rodrigo Nogueira e con altri atleti che ancora oggi sono in UFC, capendo tante cose. Lavorai qualche mese prima di gareggiare, ci fu un salto di qualit¨¤. Non sfigurai e persi ai punti con un fighter del posto".
Com¡¯¨¨ cambiata la preparazione a un match di MMA?
"Oggi si lavora sul combattimento completo, cosa che prima non facevano tutti. Con il tempo si ¨¨ capita l¡¯importanza della preparazione atletica e dell¡¯allenamento con i pesi, senza trascurare il lavoro con il mental coach. ? una figura utile per fronteggiare lo stress psicologico pre-gara".
Com¡¯¨¨ l¡¯alimentazione di un fighter?
"Sono la persona meno indicata a cui chiederlo (ride, ndr). Forse sbagliando, non sono mai stato un malato dell¡¯alimentazione . Se a una settimana dal match capitavano carbonara, parmigiana e cheesecake ai frutti di bosco non mi facevo problemi. Non ho mai avuto paura di non rientrare nel peso".
A un certo punto il calcio storico fiorentino¡
"Torniamo al 2005, campionati italiani di pugilato a Marsala. In semifinale incontrai Marino Vieri, capitano dei Bianchi di Santo Spirito (la sua squadra, ndr), che mi chiese di partecipare al torneo dell¡¯anno successivo. Qualche mese dopo mi presentai al campo. Di solito, tre mesi prima del torneo (che si svolge a giugno, ndr) le squadre si riuniscono nei propri quartieri e inizia la preparazione, suddivisa in parte tattica e fisica. Nei giorni di allenamento partivo da Roma per andare a Firenze, poi tornavo a casa a fine seduta. Gli altri giocatori mi chiamavano mercenario (ride, ndr)".
Oggi qual ¨¨ la sua routine?
"Non ho un programma prestabilito, ormai non competo spesso. Questo dovrebbe essere il mio ultimo anno e vorrei fare un altro paio di incontri. Mi sento bene e vorrei togliermi ancora qualche soddisfazione. Nei prossimi mesi sar¨° concentrato su Alessio Di Chirico, che combatter¨¤ a breve".
Cosa consiglierebbe a un giovane che si avvicina alle MMA?
"Di farlo con persone competenti, senza buttarsi a caso. Io, per esempio, non sono riuscito a fare diverse cose perch¨¦ non avevo un procuratore. Poi dipende dall¡¯obiettivo, se un ragazzo sceglie di fare il fighter per lavoro serve sacrificio. E un po¡¯ di follia".
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